«Voi non sapete chi sono io, vi faccio passare i guai, datemi i vostri nomi e matricole, non sapete con chi avete a che fare, adesso chiamo i carabinieri e vi faccio arrestare».
Non è la scena di una fiction o la gag di un programma televisivo. Si tratta delle parole pronunciate dalla produttrice di «Amici», condotto da Maria De Filippi, Sabina Gregoretti, agli agenti del commissariato Flaminio Nuovo di Roma. «Siete di "Scherzi a parte", lasciatemi andare via che adesso ho fretta».
Credeva forse di essere «vittima» di uno scherzo, ma la donna di 44 anni ieri mattina stava vivendo un vero e proprio controllo da parte delle forze dell'ordine per essere passata con il semaforo rosso senza indossare neanche il casco.
La produttrice ha infatti cominciato a ribellarsi ai poliziotti, sostenendo che quello che le stava accadendo non era altro che uno scherzo. Non solo. Non appena gli agenti le hanno chiesto i documenti d'identità e dell'Honda Sh che guidava, la donna ha iniziato a urlare sostenendo che gli agenti che aveva di fronte erano delinquenti camuffati da poliziotti.
«Aiuto, questi non sono veri poliziotti, sono delinquenti. Adesso mi sono rotta il e...., datemi i vostri documenti, voi non sapete chi sono io - ha ripetuto la donna vestita con una tuta - vi faccio passare i guai».
Ecco come è iniziata la vicenda tra la polizia e la produttrice della De Filippi. Gli agenti alle 9 di ieri mattina hanno notato la donna percorrere via Cassia, direzione fuori Roma, senza indossare il casco, e oltrepassare il semaforo che indicava il rosso.
Pochi metri dopo Gregoretti veniva fermata dalla polizia, rifiutandosi di consegnare i documenti. La donna avrebbe anche colpito al volto un agente, provocandogli lesioni guaribili in cinque giorni, e lo avrebbe preso anche a calci per non salire nella volante.
Anche alcune persone presenti avrebbero tentato di calmare la produttrice, ma senza riuscirci: la donna continuava a sostenere che non erano poliziotti veri, ma «delinquenti». Una volta fermata, Sabina Gregoretti è stata accusata di violenza, resistenza a pubblico ufficiale, minacce, rifiuto delle generalità e lesioni. Reati che sono ora al vaglio del pm capitolino Giuseppe Corasaniti.
Augusto Parboni
per "Il Tempo"