Il tempo delle belle e impossibili è tramontato. Sparite le vamp in spider, che scalavano grattacieli fresche come rose, gettando nella disperazione milioni di donne che si sentivano già morte dopo aver cercato parcheggio.
La pubblicità non si prende più troppo sul serio, riscopre il buonumore: l'imperativo è far ridere. Trionfano i comici e gli sportivi.
Gli spot, come serial a episodi, s'ispirano alla commedia all'italiana: il vigile De Sica, Bonolis che fa il verso a Sordi bevendo caffè, Abatantuono e Elena Sofia Ricci genitor ipoco tecnologici, Aldo, Giovanni & Giacomo che ironizzano su un'improbabile aspirante popstar.
E la coppia Totti-Gattuso che stira e racconta favole. Trionfa l'autoironia. L'ultima frontiera è l'autocitazione come nella nuova campagna per la compagnia telefonica 3 diretta da Giovanni Veronesi con Luciana Littizzetto, vamp tascabile, che fa il verso all' inutilmente bionda Paris Hilton, già star degli spot con Claudio Amendola.
Dal 3 giugno tv e strade invase dalle affissioni con Littizzettto contesa da cinque fusti. Così si fa. «Quelli mi spogliano con gli occhi e tu lì, fermo come un platano».
Luciana Littizzetto porta occhiali rosa da diva d'altri tempi, un abito di chiffon ed è chiaro si sente irresistibile mentre maltratta il malcapitato di turno.
Sul set a Sabaudia ridono tutti. «Chi l'avrebbe detto? Prendevo in giro Paris Hilton, nel programma di Fazio, perché negli spot era tremenda. Biascicava. Invece, vedi com'è la vita, mi hanno chiamato per girare la nuova campagna. Sono stati spiritosi».
Littizzetto è in gran forma, malgrado il calcolo. Per Veronesi, che l'ha diretta nel primo "Manuale d' amore",«è la donna più comica che c'è, perché ha una mimica incredibile, fa ridere più di dieci comici», per Luciano Nardi e Piero Lofaro dell'agenzia Bcube, che l'hanno voluta «era l'unica a poter fare un'operazione del genere, perché è ironica e intelligente. Piace a tutti, ma soprattutto alle donne».
Luciana Littizzetto, cosa la fa ridere?
L'umanità che si prende sul serio. Per questo mi ha divertito interpretare questi spot, perché qui i ruoli si ribaltano. Facciamo la parodia esatta di quelli con Paris Hilton, solo che al mio fianco c'è Dario Bandiera. lo sono una di quelle donne egocentriche, che pensano di essere strafiche, aggressivissime. Quelle sì, fanno veramente ridere.
Quando Paris diceva: "Meglio cambiare, eh?" chi la capiva? Comunque, a quel punto io cambio: scappo con uno in Harley Davidson».
Davide, un gigante, il suo vero fidanzato.
«Ma non si deve dire».
Che male c'è?
«Vabbè, lui».
Perché la pubblicità punta sui comici?
«Perché i comici, nei periodi bui, ti svoltano la vita. Poi perché coi comici vai sul sicuro, la gente non cambia canale».
Le piacerebbe tornare al cinema?
«Molto, con Veronesi mi sono trovata benissimo, in quel ruolo della vigilessa, in "Manuale d'amore", ha tirato fuori una vena malinconica che non pensavo neanche di avere. Il problema sono le storie. Non basta saper far ridere».
In coppia con Fazio fa parecchio ridere.
«Fabio è un'ottima spalla, non sarebbe tutto così comico se non ci fosse lui, e poi il poveretto non sa mai quello che sto per dire. C'è anche il rischio che possa restarci secco».
Lei è rimasta secca per l'accordo Mediaset-Endemol?
«Mah, un pò effetto fa, ma alla fine non credo cambierà molto per noi. E se cambiasse...».
Se cambiasse?
«Beh, chiedo a Silvio di rimuovere Fazio e di mettere Cadeo o Mastrota. Poi gli ospiti: voglio Papi, i nipoti di Calderoli, il parrucchiere di Bondi. E io farò quella che accarezza i materassi. Ma le vedete mai? Come se le massaie avessero il tempo di dare carezze ai letti. Cose da pazzi».
Ha ancora cose da dire a Ruini?
«Hai voglia, e non è detto che non ci riesca, è stato così gentile, ha detto che certe volte trovava interessanti certe mie osservazioni. Il punto è uno solo, non offendere le persone, le critiche sono anche costruttive. Faccio l'altra campana. Senza prendermi troppo sul serio».
à vero che Franca Ciampi è una sua fan?
«Mi onora della sua amicizia, è una signora simpaticissima, schietta. La prima volta il Quirinale per cercarmi rintracciò un Littizzetto cugino di mio padre a Napoli. Ero in macchina con mia madre e squilla il telefono: "Quirinale, le passo la signora Franca Ciampi". Manca poco che svengo. E mia madre accanto: "Ma insomma, chi è? Con chi parli? Non fare la misteriosa". Alla fine gliel'ho passata e si sono messe a parlare tra loro».
Silvia Fumarola
per "La Repubblica"