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In Usa la tv digitale spinge l'analogico nel cestino

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Fonte: Finanza & Mercati

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Televisione
  sabato, 02 giugno 2007
 00:00

Tempi duri per gli apparecchi televisivi analogici che stazionano invenduti negli scaffali dei centri della grande distribuzione americana.

L'arrivo dei nuovi modelli supertecnologici sta infatti per provocare, come conseguenza, un vero è proprio problema ambientale.

Il 18 febbraio 2009 è previsto negli Stati Uniti il passaggio alla tv digitale e i consumatori si stanno già preparando al grande evento acquistando in gran parte le nuove televisoini. Questo cambiamento ha costretto i produttori degli apparecchi analogici a ritirare i prodotti invenduti per buttarli alla spazzatura.

Un trend che va avanti dal 2006, quando sono stati venduti 23,9 milioni di apparecchi digitali, contro solamente 10,9 milioni analogici. Secondo una ricerca effettuata nel 2004 risultava che in ogni casa americana ci fossero 2,5 apparecchi, per un totale di 268 milioni di tv, numero cresciuto dal 1990 del 25 per cento.

Secondo gli esperti, il motivo di questa crescita va ricercato nei diversi usi che gli americani fanno della televisione, non solo via satellite, ma anche come riproduttore di dvd: il segnale digitale può comunque essere visto su una tv analogica, ma sono necessarie alcune modifiche (costose).

L'avvicinarsi del passaggio alla tv digitale spinge la competizione dei big dell'elettronica mondiale. Secondo un recente studio DisplaySearch, Sony e Samsung saranno in futuro i leader della vendita di tv Lcd.

Samsung, già leader con il 17,4% delle preferenze, è al momento la prima del mercato, ma solo con una leggerissima percentuale in più del gigante giapponese Sony, che detiene il 17,1%. Sharp si piazza terzo con vendite stimate per 13,8% nel 2007.

Da segnalare, infine, la diminuzione delle vendite degli schermi al plasma, con un calo attorno al 9%, stimato approssimativamente in 3,6 miliardi di dollari a livello mondiale.

Federico Toffoli
per "Finanza  & Mercati"

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