E la signora del pallone non è andata nel pallone. Paola Ferrari, in De Benedetti, non sembra soffrire l'estate senza televisione (da fare) e pensa alla famiglia, ai figli, destinazione mare.
Conduttrice storica prima della "Domenica sportiva" e poi di "90° minuto", si ha quasi l'impressione che questa bella signora che si sente sempre «una giornalista, con la curiosità tipica di chi ha fatto la gavetta in questo mestiere», sia rimasta un po' fuori dal giro che conta. Non l'ammette, lei, ma così è.
Anche se tiene a precisare: «L'ultima esperienza di "Martedì Champions", però, mi ha gratificato molto, anche per i dati d'ascolto. La Rai aveva acquisito i diritti della manifestazione calcistica più importante in Europa e abbiamo fatto un programma di contomo di buon livello».
Recentemente Paola Ferrari aveva ammesso una certa simpatia per Daniela Santanchè, entrando di diritto nei circoli rosa della destra italiana.
«È stata una scelta di valori....» aveva spiegato al momento della discesa in campo.
Ma il dubbio ci assale: è, questo, uno dei motivi per cui, in regime di centro-sinistra la "Domenica Sportiva" edizione 2006-2007 non è stata affidata a lei?
«Nel 1996 arrivai a condurre la trasmissione simbolo del calcio in Italia senza aiuti politici ma, mi piace pensarlo, grazie ai meriti acquisiti prima, quando ero giornalista prima per alcune televisioni private lombarde, poi per la stessa "Domenica Sportiva" e per "Dribbling". È vero, la politica è nella nostra vita ma non so se influenza in modo così profondo le scelte in televisione, non penso. Non mi interessano le etichette politiche, io vado avanti a testa alta e penso ai futuri progetti in tv. Non solo sportivi».
Il calcio domenicale, un tempo in mano a lei e a Giorgio Tosatti, è ora condotto da altri. Perché?
«Sky ha tutto il calcio in termini di diritti e io non lavoro per Sky... "90° Minuto" non l'ho potuto condurre perché la Rai ha perso i diritti del campionato, Non sono stata sostituita, però. Semplicemente lo stesso programmava in onda su Mediaset e io lavoro per la Rai. Di quell'esperienza mi porterò per sempre nel cuore Giorgio Tosatti, un papà per me che ho avuto sempre rapporti burrascosi con il mio vero padre».
Non si sente una vittima dell'indirizzo politico oggi imperante nell'azienda di stato?
«No. Ho ottimi rapporti con tante persone. Con Daniela Santanchè ma anche con Fabrizio Del Noce».
Che è di Forza ltalia...
«Ci stimiamo a vicenda, parliamo di progetti. Ma il mio interlocutore è Massimo De Luca, direttore di Rai Sport. Mi piacerebbe tradurre per la Rai un bel format francese sulla Champions League. Un programma tutto ritmo e immagini, e poche parole. Come piace a me».
Cosa non rifarebbe?
«Presentare la Ds con Mazzocchi è stato faticoso. Marco è un bravo ragazzo ma lavorare con lui non è facile».
Estratto di un articolo
di Leonardo Iannacci
per "Libero Quodiano"