Concludiamo oggi il nostro ciclo di editoriali relativi al Telefilm Festival, andato in scena nel weekend dal 10 al 13 maggio scorso a Milano, e mi scuso con tutti voi per il mancato appuntamento della scorsa settimana. Per farci perdonare attendetevi una nuova âsorpresaâ dalla prossima settimana, oltre ai nostri soliti servizi informativi.
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Ma cominciamo a parlare dellâargomento di oggi, la programmazione dei telefilm nei palinsesti delle varie reti televisive, dibattito conclusivo del Telefilm Workshop, a cui hanno partecipato numerosi direttori di rete con la moderazione del critico televisivo di âLa Repubblicaâ Antonio Dipollina.
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Per galanteria la parola è stata data per prima allâunica donna presente, la General Manager di AXN Italia, Susanna Vitelli, che ha elogiato il prodotto telefilm che occupa circa il 70% della programmazione del suo canale, con prevalenza di generi sci-fi, crime e poliziesco, tenendo presente che il target di riferimento è quello giovane maschile.
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Discorso leggermente diverso per Fabrizio Salini, direttore delle reti Fox, la cui programmazione è differenziata per canale: Fox (2003) è costituito da serie al 100% con un mix quasi completo di generi; FoxLife (2004) ha iniziato ad accostare le serie ad alcuni reality e soap, tutte per il pubblico femminile; FoxCrime (2005) sfrutta invece il genere più in voga, quello poliziesco con un audience molto variegata; mentre lâultimo arrivato, FX (2006), si rivolge prevalentemente ad un target maschile, con un ridotto numero di serie.
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Quando è il turno di Giancarlo Scheri, allâepoca direttore di Rete4, Luca Tiraboschi anticipa tutti annunciando la sua prossima nomina a responsabile unico della fiction Mediaset, comâè stato formalizzato recentemente. Scheri, parlando di Rete4, ha descritto il cambiamento che lâha interessata in questi ultimi anni, passando da una rete femminile ad una generalista, con prodotti (prevalentemente gialli) che trasmettessero emozioni, evitando il più delle volte il ricorso alle serie americane (eccezion fatta per Law&Order e 24). Interessante il crescente numero di prime serate dedicate ai telefilm, arrivate anche a quattro alla settimana.
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La casa delle serie americane è invece Italia 1, il cui direttore Tiraboschi â spendendo poche parole â ha promesso maggiori investimenti dal prossimo settembre.
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A trasmettere serie tv ci sono anche La7 e Mtv, canali prodotti da TI Media, il cui responsabile dei contenuti Alberto Rossini, ha descritto usando metafore calcistiche: se La7 è un poâ un mediano, strutturando i telefilm nellâarco del day time, Mtv si può paragonare ad un centravanti, puntando molto sul preserale o addirittura sul prime time. Senza dimenticare che nella scuderia TI Media si inserisce anche Comedy Central, ex Paramount Comedy, che trasmette abbondanti serie tv su Sky.
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Dopo due canali relativamente giovani, spazio alla più longeva rete di telefilm, Jimmy, che per bocca del suo direttore Giusto Toni ha definito âdi confineâ la sua posizione allâinterno dellâofferta Sky, rivolgendosi ad un target adulto (35-45 anni) con nostalgia del passato. Insomma, in posizione opposta (o complementare) a quella di Fox.
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Infine è il turno di Giorgio Buscaglia, responsabile fiction di RaiDue, sostituto allâultimo momento del direttore Marano, che ha raccontato lâesordio delle serie sul secondo canale Rai, rappresentato da ER nel lontano 1995, annunciando peraltro lâesordio di almeno metà delle prime serate estive dedicate ai telefilm (primo titolo inedito è stato Jericho).
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Dopo questa prima fase a ruota libera, il moderatore Dipollina ha chiesto ad ognuno dei convenuti di citare due titoli del loro bouquet, un top e un flop dei loro investimenti. Ecco schematicamente tutte le risposte:Â
- Vitelli (AXN):
TOP â MacGyver (attrae giovani e comunità internet di appassionati)
FLOP â Kidnapped (serie sfortunata, cancellata negli USA e non apprezzata in Italia)
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- Salini (FOX):
TOP â Boris (prima produzione italiana di Fox, alta scommessa)
FLOP â Arrested Development (troppo innovativa nel linguaggio e nelle tecniche di ripresa)
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- Scheri (Rete4):
TOP â Il Commissario Cordier (simile alle fiction italiane)
FLOP â West Wing (5% di share e spostamento a tarda notte per gli appassionati)
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- Rossini (TI Media):
TOP â Scrubs (passo coraggioso, ma scommessa vinta pienamente)
FLOP â The 70th show (il pubblico non lâha capito e la rete non ha capito il pubblico)
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- Toni (Jimmy):
TOP â Spazio 1999 (ascolto periodicamente alto anche con le repliche)
FLOP â Frasier, Seinfled (troppo lontani dai gusti del pubblico)
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- Buscaglia (Rai Due):
TOP â NCIS (esperimento la scorsa estate e successo sorprendente)
FLOP â Roswell (perché posizionato contro Dawson, per insistenza di Marano)
FLOP â Numbers (perché per scelta della Rai doveva andare avanti Fox)
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- Tiraboschi (Italia 1):
TOP â Dr. House (ascolto plebiscitario, telefilm campione indiscusso)
TOP â CSI (longevità con gli spin-off che permettono di programmarlo sempre)
FLOP â The OC 3 (interrotta in prime time, con share sotto lâ8%)
Ho volutamente lasciato Tiraboschi per ultimo per segnalare lo strano caso di Dr. House, inizialmente scartato da tutti i broadcaster e acquistato âa prezzi irrisoriâ da Mediaset: la causa di questo disinteresse va ricercata nella controversa figura del protagonista, troppo distante dagli stereotipi tradizionali dei medici (come in ER, per esempio). Il test estivo di Italia 1 andò così bene⦠che poi sappiamo tutti comâè andata.
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Interessante e degno di nota anche il giochino finale proposto sempre da Dipollina (maestro dâinventiva), in cui ogni direttore doveva indicare quali serie ruberebbe alla concorrenza. Si è così scoperto lâalto numero di estimatori di Battlestar Galactica e di Medium, serie quasi sconosciute e snobbate dal grande pubblico, la conferma delle serie più redditizie, come CSI, Lost, Sex & The City, e la fiducia in alcune nuove serie, come Dexter o Ugly Betty, che sicuramente segnaliamo come da tenere dâocchio per la nuova stagione.
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Infine, bella la domanda proveniente dal pubblico relativamente allo spostamento di palinsesto sulle tv generaliste delle serie con bassi ascolti: secondo Scheri è infatti impossibile non ricorrere a tale sistema per non perdere gli investimenti pubblicitari, sempre basati sulle rilevazioni Auditel. Per non tradire però la fiducia di quei (pochi) appassionati, anziché sospenderle bruscamente, queste vengono semplicemente spostate in fasce orarie senza vincoli di share, ossia la terza/quarta serata. Anche perché ora con le nuove tecniche di registrazione digitale non dovrebbe essere un così grosso problemaâ¦
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Si concludono così i nostri reportage sul Telefilm Festival, rimandando lâappuntamento con questo evento allâanno prossimo. La nostra mail, redazione@digital-sat.it, è sempre aperta ai vostri commenti e tutto ciò che vorrete comunicarci e, come annunciato, ci ritroveremo lunedì prossimo con una nuova sorpresa⦠Stay tuned!
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Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
per "Digital-Sat.it"