Supertennis sbarca anche sul digitale terrestre. Il canale edito da
Sportcast (controllata al 100% dalla Fit) e tutto dedicato al mondo di racchette e palline, infatti, sta concludendo
una serie di accordi con tv regionali per essere visibile sulla penisola in chiaro anche sul dtt. Nato nel novembre 2008 come
canale satellitare,
free e sulla piattaforma
Sky, Supertennis ha quindi deciso di diventare ancora più grande, e ha già stretto una intesa con Super 3 nel
Lazio, con Rete 7 in
Piemonte e con Videolina in
Sardegna per essere ospitata sui loro multiplex in dtt.
«Adesso stiamo trattando con editori locali in Lombardia, Triveneto, Campania e Puglia», spiega Giancarlo Baccini, a.d. di Sportcast e direttore della comunicazione della Fit (Federazione italiana tennis), «e cerchiamo multiplex pure su altre regioni. D'altronde, sul satellite, Supertennis ha avuto un boom di ascolti, con un +50% rispetto a quando siamo partiti. E in gennaio abbiamo superato Eurosport per contatti. Nel palinsesto 2010 avremo 25 tornei Atp e Wta, gli Internazionali di Roma, gli incontri casalinghi della squadra italiana di Coppa Davis, e sono in trattativa per altri cinque tornei e per tutta la Davis. Il prodotto così concepito sta interessando pure i clienti della pubblicità, e sono iniziati colloqui per avere una concessionaria esclusiva».
Pure grazie all'effetto volano di Supertennis, il numero dei telespettatori che guardano dritti, rovesci e volée sul piccolo schermo, in base a una indagine Makno, è salito nel 2009 da 3,1 a 5,9 milioni. Praticamente, un raddoppio, che porta il tennis al quinto posto tra gli sport più seguiti in tv, dopo calcio, F1, MotoGP e ciclismo, e ben davanti a basket, pallavolo, nuoto, atletica leggera. «Ovvio che questo non è solo frutto di Supertennis», commenta Baccini, «ma l'investimento fatto per il lancio di questo canale da parte della Fit (2,6 min di euro, ndr) ha stimolato la concorrenza: Sky, oltre ai tornei Master 1000, adesso fa vedere pure gli Atp 500. Sportitalia mostra tanti incontri, e anche la Rai è impegnata per la Coppa Davis e la Fed Cup. Pure Eurosport, che prima di noi trasmetteva i tornei del Grande Slam solo su un canale, ora ha raddoppiato, e mette a disposizione due canali».
Insomma, una reazione a catena che ha portato più tesserati alla Fit, più attività tennistica nei circoli, e quindi più entrate nelle casse della Federazione presieduta da
Angelo Binaghi. Dopo un 2009 chiuso con circa 26 milioni di euro di entrate, e un buon utile (pur in leggero calo rispetto al 2008), per il 2010 si punta a un rilancio da parte degli sponsor, che lo scorso anno, a seguito della crisi, hanno un po' stretto i cordoni della borsa.
Grande aspettative soprattutto per i prossimi Internazionali di Roma, dal 24 aprile all'8 maggio (nel 2009 hanno portato quasi 14 min nelle casse Fit), che verranno giocati per la prima volta nel nuovo stadio del tennis del Foro Italico. Nel 2011 sarà pronta pure la copertura, un tetto richiudibile in caso di maltempo, per una edizione «combined event», ovvero con i match del cartellone maschile e femminile in contemporanea, come nei tornei del Grande Slam. Certo, qualche campioncino italiano non farebbe male. I maschietti sono usciti tutti, e malamente, al primo turno degli Australian Open ora in corso, mentre le donne si difendono bene, anche se la numero uno, Flavia Pennetta, è già tornata a casa: «Comunque», conclude Baccini, «non c'è una correlazione così immediata tra risultati sportivi e vendite o contratti di sponsorizzazione. E' importante il movimento. Non il singolo campione. Io, per esempio, ho lavorato per cinque anni alla Ferrari. E le assicuro che le vittorie o le sconfìtte in F1 non avevano alcuna influenza sulle vendite delle auto. Ai tempi di Niki Lauda, per esempio, le Rosse vincevano un sacco di titoli, ma i piazzali erano pieni di bolidi invenduti».
Claudio Plazzotta
per "Italia Oggi"
(23/01/10)