Per l'annuncio definitivo si dovrà aspettare ancora qualche giorno, ma i termini dell'accordo tra Mediaset e Vivendi per la cessione di Premium sembrano ormai sostanzialmente definiti. Mentre in Francia qualche analista solleva dubbi sul valore strategico dell'operazione per il gruppo guidato da Vincent Bolloré, già in difficoltà con la sua pay tv, Canal+, in perdita da quattro esercizi.
Secondo le anticipazioni della stampa economica transalpina, Vivendi cederà a Mediaset il 3,5% del suo capitale, in cambio di una quota equivalente nel capitale di Mediaset e dell'89% di Mediaset Premium in mano alla società della famiglia Berlusconi. In concomitanza, al gruppo francese sarà anche garantita l'acquisizione del restante 11% dell'azienda di Pay tv, oggi in mano agli spagnoli di Telefonica. Visti gli attuali valori di Borsa delle due società, l'intesa valorizza Mediaset Premium intorno a 900 milioni di euro, cifra leggermente inferiore a quella circolata nelle scorse settimane ma che dovrebbe comunque essere soddisfacente per l'azienda milanese. A sancire il patto, rivelano fonti finanziarie, dovrebbe inoltre arrivare l'ingresso di Pier Silvio Berlusconi nel cda di Vivendi in rappresentanza del gruppo Mediaset, che a sua volta integrerà un consigliere della società francese nel suo board.
Oltralpe, però, c'è già chi solleva dubbi sull'operazione, e più in generale sulla strategia di Vivendi nel segmento delle pay tv. Mediaset Premium, sottolinea Les Echos, «sarebbe in perdita, e ha due volte meno abbonati della sua concorrente Sky Italia», ritardo giudicato difficile da recuperare. «Vivendi - si domanda quindi qualche analista - non ha già abbastanza difficoltà a rilanciare Canal + in Francia?». Una possibile risposta potrebbe essere nella creazione di sinergie con Telecom Italia, di cui Vivendi è primo azionista: «Vincento Bolloré ha appena messo un uomo vicino a Berluscono alla guida di Telecom Italia - commenta un altro analista, citato dal giornale - L'operatore potrebbe rompere il suo deal con Sky, anche se l'accordo è nell'interesse di entrambi i gruppi, e scegliere di privilegiare Premium».
Nel frattempo, Vivendi ha annunciato il lancio di una nuova offerta di serie televisive per smartphone e tablet, battezzata Studio +, che sarà disponibile da settembre in una ventina di Paesi europei e latinoamericani in collaborazione con degli operatori di tlc. Fin dal suo lancio, il servizio offrirà 25 serie originali complete, con episodi di formato corto da 5 o 10 minuti per adattarsi alla visione sui dispositivi mobili, realizzate da filiali del gruppo Vivendi come StudioCanal o Red Production, ma anche da «produttori e registi nuovi».