La lotta contro la pirateria digitale rappresenta una delle sfide più urgenti e complesse per l'industria creativa contemporanea. Questi argomenti sono stati trattati nel Tech Talk "Pirateria digitale" organizzato da Comunicare Digitale / Dime Comunicaciones, trasmesso in diretta streaming martedì 17 settembre 2024 alle 12, dal suo media partner Digital-News.it.
Durante il dibattito in live streaming, moderato da Andrea Michelozzi, esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni hanno discusso in modo approfondito le strategie attuali e i progressi ottenuti nella difesa dei contenuti digitali, affrontando un tema di rilevanza crescente per l’economia globale e il panorama mediatico. La pirateria, pur avendo subito una riduzione negli ultimi anni, continua a infliggere danni significativi al settore creativo, minacciando non solo i profitti delle aziende ma anche l’occupazione e le finanze statali.
Federico Bagnoli Rossi, presidente della FAPAV, ha aperto il dibattito presentando dati allarmanti: in Italia, il 39% della popolazione over 15 è coinvolta in attività di pirateria, con circa 319 milioni di violazioni all’anno. Le ripercussioni economiche sono devastanti, con una perdita stimata di 2 miliardi di euro di fatturato e oltre 11.400 posti di lavoro messi a rischio. Bagnoli Rossi ha sottolineato come dietro queste cifre non si nascondano solo individui isolati, ma veri e propri gruppi criminali organizzati, dotati di ingenti risorse economiche e tecnologiche, che operano con una struttura sofisticata per sfruttare il mercato nero dei contenuti multimediali.
Un elemento fondamentale emerso durante la discussione è stato il mutamento della percezione pubblica sulla pirateria. Se una volta questo fenomeno veniva minimizzato, oggi si riconosce la sua portata distruttiva e il crescente coinvolgimento del mondo politico ne è testimonianza. Un esempio tangibile di questo cambiamento è stata l’approvazione rapida della legge antipirateria alla Camera, evidenziata da Bagnoli Rossi come un segnale di una maggiore consapevolezza collettiva.
Sul fronte delle istituzioni, Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM, ha offerto un aggiornamento incoraggiante riguardo alle azioni concrete messe in campo contro la pirateria. La piattaforma Piracy Shield, criticata inizialmente, sta dimostrando la propria efficacia, come evidenziato dal blocco di 1000 domini FQDN e 500 indirizzi IP illegali durante le prime giornate del campionato di calcio. Questo risultato segna un salto di qualità rispetto agli interventi precedenti, quando in dieci anni erano stati chiusi solo 10.000 siti pirata. Un altro punto di svolta fondamentale è la recente collaborazione instaurata con giganti della tecnologia come Google e Cloudflare, che in passato si erano mostrati riluttanti a cooperare.
Dal lato delle aziende, Romano Righetti di DAZN ha illustrato le difficoltà che la pirateria comporta per la distribuzione di contenuti sportivi, toccando un tema molto sensibile: il danno economico subito non riguarda solo le piattaforme di streaming, ma si estende alle società sportive, che vedono diminuire i proventi derivanti dai diritti televisivi. Righetti ha anche voluto sfatare alcune critiche riguardanti i costi degli abbonamenti, mostrando come in Italia i prezzi siano tra i più competitivi d'Europa per i principali campionati calcistici. Tuttavia, ha ribadito la necessità di agire con maggiore rapidità per contrastare i pirati, che spesso riescono a aggirare i blocchi con estrema velocità.
La questione tecnologica è stata approfondita da Sergio Carulli di Mainstreaming, che ha illustrato le soluzioni innovative in fase di sviluppo per arginare il fenomeno della pirateria. Tra queste, figurano sistemi avanzati per rilevare pattern anomali nel traffico internet, capaci di identificare attività illecite. Un problema in rapida crescita è l’utilizzo di VPN per accedere illegalmente ai contenuti, e Carulli ha annunciato lo sviluppo di strumenti mirati per bloccare questi accessi. Ha inoltre discusso delle difficoltà tecniche legate allo streaming di eventi sportivi live, riconoscendo che, nonostante i miglioramenti nell’infrastruttura di rete, i problemi persistenti sono spesso dovuti a fattori esterni, come la qualità della connessione o l’uso di dispositivi obsoleti.
Un altro punto cruciale emerso durante il dibattito è stato il futuro sviluppo del sistema Piracy Shield. Capitanio ha annunciato l’intenzione di estendere questa tecnologia non solo agli eventi sportivi, ma anche agli eventi culturali live e alle prime visioni di serie TV, allargando così il raggio d’azione della lotta alla pirateria. Questo allargamento riflette la consapevolezza che il fenomeno non colpisce solo lo sport, ma coinvolge l’intero settore dell’intrattenimento.
Tra le proposte più innovative discusse c'è l'uso dell'identità digitale come strumento per contrastare la pirateria. Capitanio ha evidenziato come questo approccio potrebbe non solo prevenire l’accesso illegale ai contenuti, ma anche proteggere gli utenti da truffe e furti di identità, spesso associati ai siti pirata. Si tratta di una misura che coniuga la protezione dei diritti d’autore con la sicurezza digitale dei consumatori, due temi sempre più intrecciati nel panorama attuale.
Infine, è stato sottolineato il ruolo cruciale della sensibilizzazione del pubblico. Molti utenti che consumano contenuti pirata non sono pienamente consapevoli delle implicazioni legali e dei rischi associati. Capitanio ha chiarito che, nonostante le sanzioni siano previste per chi fruisce di contenuti illegali, l’obiettivo primario dell’AGCOM rimane la protezione dei consumatori, più che la loro punizione. In questo contesto, l’autorità si è impegnata a garantire l’accesso in chiaro a eventi sportivi di interesse nazionale, cercando un bilanciamento tra il diritto d'autore e la fruizione legale dei contenuti.
Il dibattito ha messo in evidenza come la lotta alla pirateria richieda un fronte comune tra istituzioni, imprese e cittadini. Secondo Bagnoli Rossi, il digitale rappresenta una straordinaria opportunità per l’industria creativa, ma la pirateria rischia di minare il potenziale di crescita del settore. Solo con un’azione coordinata e un continuo investimento in tecnologie avanzate sarà possibile proteggere il futuro dell’industria dell'intrattenimento e garantire che le nuove generazioni possano continuare a godere di contenuti di qualità.