«Tutte le volte che pensavo di non farcela, Rupert (il regista ndr) mi spingeva a fare meglio. Questo film è stato davvero uno sforzo collettivo o, come dico sempre, un insieme di tanti piccoli esperimenti che alla fine ci hanno portato qui. Ogni giorno, sul set, era come una piccola, grande celebrazione del talento di questa artista straordinaria».
Così Renéè Zellweger ha parlato del suo ultimo film, “Judy”, che le è valso il suo secondo Oscar® della carriera e anche un Golden Globe per l’interpretazione dell’attrice e cantante Judy Garland. Il film – diretto da Rupert Goold – sarà trasmesso in prima visione tv domenica 9 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Due, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.
Judy comincia con una scena della Garland bambina, sul set de “Il Mago di Oz”, il film che l’ha lanciata artisticamente nel 1939. Una carriera che vive tra alti e bassi fino ad arrivare agli ultimi anni di vita dell’attrice, su cui è incentrato il film: in questi anni l’attrice è una vera e propria icona vivente, premiata con Oscar® e Golden Globes, ma è anche una donna dipendente dai farmaci e dall’alcol, con enormi problemi finanziari e con un ex marito contro cui combatte per l’affidamento dei figli. Spinta dalla necessità di racimolare qualche soldo, Judy ha terminato la sua carriera in un nightclub londinese, il Talk of the Town, in cui si è esibita sino alla sua morte, giunta per un’overdose di barbiturici.
Londra è stata l'ultima risorsa per Judy in molti modi, ha affermato lo sceneggiatore, Tom Edge: «era uno degli ultimi posti di cui Judy aveva ancora dei ricordi affascinanti e spensierati. Per Judy era sia un’ancora di salvezza che un'opportunità per dimostrare a se stessa e agli altri che poteva ancora farcela».