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Foto - «Anna», la nuova serie Original di Ammaniti su Sky e NOW (anche in 4K HDR)

«Anna», la nuova serie Original di Ammaniti su Sky e NOW (anche in 4K HDR)

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Fonte: Digital-News (com.stampa)

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Sky Italia

«Anna», la nuova serie Original di Ammaniti su Sky e NOW (anche in 4K HDR)I segreti, le meraviglie e gli orrori del mondo senza adulti di ANNA, una Sicilia grande quanto un intero continente, da cui provare a scappare, oltre il mare, nella speranza di un mondo nuovo, si svelano finalmente da venerdi 23 Aprile, quando tutti gli episodi della serie Sky Original di Niccolò Ammaniti saranno disponibili on demand su Sky e in streaming su NOW – oltre a debuttare anche su Sky Atlantic, che  per tre settimane ogni venerdì dalle 21.15 proporrà due episodi della serie.

Dal suo romanzo omonimo (edito da Einaudi) di Ammaniti, Anna, è il distopico racconto di un mondo distrutto: una fiaba per adulti che narra l’incredibile viaggio che la giovanissima protagonista dovrà intraprendere fra le rovine della civiltà che fu, “il prima”, in cerca di un futuro possibile per sé e per il fratellino. 

Anna è il secondo progetto televisivo dello scrittore Premio Strega per Come Dio comanda, ancora con Sky dopo il successo de Il Miracolo. Ammaniti è creatore e regista della serie, di cui firma anche la sceneggiatura con Francesca Manieri (Il Primo Re, Il Miracolo, We Are Who We Are).La serie è prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Mieli con Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï.

Fremantle è il distributore internazionale.

Nel cast l’esordiente Giulia Dragotto (14 anni, di Palermo, scelta fra oltre duemila candidate) è Anna, tenace e coraggiosa, che parte alla ricerca del fratellino rapito, Astor – interpretato da Alessandro Pecorella (9 anni, anche lui alla sua prima apparizione in TV).  Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma (interpretata da Elena Lietti - Il Miracolo, Tre piani) con le istruzioni per farcela, Il Libro delle cose importanti. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono più, dovrà inventarne di nuove.

Nel cast anche gli esordienti Clara Tramontano e Giovanni Mavilla, nei panni della perfida Angelica, la regina dei Blu, e di Pietro, ragazzino di cui Anna si innamorerà, e Roberta Mattei (Veloce come il vento, Il Primo Natale) che nella serie sarà “La Picciridduna”.

I PERSONAGGI

  • ANNA – Giulia Dragotto
    Anna è la protagonista della nostra storia. Ha quattordici anni e si prende cura di suo fratello Astor seguendo tutte le istruzioni che la madre le ha lasciato nel Libro delle Cose Importanti prima di morire a causa de La Rossa, un virus che ha sterminato gli adulti. Ogni giorno esce a cercare cibo e giocattoli per il fratellino, ma un giorno torna a casa e Astor non c’è più. Dopo una notte di disperazione, Anna decide di partire per ritrovarlo sfidando i pericoli di questo nuovo mondo senza più regole. Durante il viaggio incontrerà Pietro, un ragazzino di cui si innamorerà, la perfida Angelica e altri cattivi con cui dovrà confrontarsi. Anna è testarda, coraggiosa, pronta a sfidare la credenza che tutti i grandi siano morti. Dopo aver recuperato il piccolo Astor, rapito dai Blu, parte a bordo di un pedalò verso il continente alla ricerca degli adulti per salvare se stessa e suo fratello.

  • ASTOR – Alessandro Pecorella
    Astor, il fratellino di Anna, ha otto anni e vive in un podere sperduto. È convinto che oltre il bosco ci siano i giganti di uccelli che avvelenano l’aria. Sua sorella gliel’ha fatto credere per proteggerlo dai pericoli del fuori. Ma un giorno Astor si trova davanti a una banda di bambini blu che lo costringono a seguirli alla villa di Angelica. Quel rapimento, però, sarà anche la sua più grande liberazione: Astor, come un nuovo Candido, scoprirà che il mondo non è deserto, come gli aveva sempre detto Anna, ma ci sono altri bambini come lui con cui poter giocare. Dopo essere diventato uno dei preferiti della perfida Angelica, ritroverà la sorella e, insieme, partiranno per un lungo viaggio attraverso la Sicilia. Arrivati di fronte al continente salperanno con un pedalò alla ricerca di una seconda vita.

  • MARIA GRAZIA – Elena Lietti
    Maria Grazia è la mamma di Anna e Astor. È una donna determinata e anticonvenzionale. Nei suoi ultimi giorni, nonostante il virus che la sta uccidendo, scrive per i suoi figli il Libro delle Cose Importanti in cui lascia le indicazioni per sopravvivere nel mondo anche dopo la sua morte. Prima di esalare l’ultimo respiro si fa promettere da Anna che si prenderà cura del fratello e rimarrà sempre con lui. Gli insegnamenti di Maria Grazia rimarranno per sempre con i due bambini.

  • ANGELICA – Clara Tramontano
    Angelica è la regina dei Blu. Vive in un’antica villa a Bagheria che ha trasformato nel suo regno. La leggenda racconta che tenga un’adulta nascosta nelle cantine. Il bacio della grande può annullare gli effetti de La Rossa. Per entrare nella corte della Regina pazza bisogna portare cibo, batterie e soprattutto dolci. Angelica sottopone tutti a delle terribili prove mortali trasformando quello che ricorda dei reality show in dei giochi mortali. Quando incontra Anna se ne innamora, ma lo scontro sarà durissimo per la tiranna.

  • PIETRO – Giovanni Mavilla
    Pietro è rimasto da solo poco dopo l’avvento de La Rossa e ha imparato a cavarsela vivendo ogni giorno come fosse l’ultimo e apprezzando appieno le piccole bellezze di quella vita, come coltivare pomodori nella sua casa in riva al lago. È un ragazzino solitario e taciturno, amante dei motori, riuscirà a rimettere in sesto un vecchio scooter anche in un mondo come quello de La Rossa. Quando conosce Anna, tutto cambia. Si innamora.

  • KATIA (LA PICCIRIDDUNA) - Roberta Mattei
    Katia è un ermafrodita ed è l’unico adulto a essere sopravvissuto a La Rossa. Prima della pandemia era una sarta. Poco prima dell’arrivo del virus conosce Ginevra di cui si innamorerà perdutamente. Rimasta sola, incontra la piccola Angelica sorella di Ginevra. Nel corso degli anni ne diventerà la schiava costretta a inscenare la farsa della Picciridduna, il grande capace di salvarti dal male. Quando Katia scopre che Angelica vuole sacrificarla, aiuterà Anna a scappare.

SINOSSI DI TUTTI GLI EPISODI

  • EPISODIO 1 - Il mondo così come lo conosciamo non esiste più. Un virus si è diffuso sul pianeta sterminando gli adulti. I bambini sono immuni fino alla pubertà e vivono combattendo per quel poco di commestibile che i grandi gli hanno lasciato. In una casa nel bosco Anna si occupa del fratellino Astor.

  • EPISODIO 2 - Anna parte come sempre alla ricerca di provviste. Una banda di bambini selvaggi, i blu, arriva al podere e costringe Astor a seguirli alla villa di Angelica. Quando Anna tornando a casa non trova più il fratellino, parte alla sua ricerca.

  • EPISODIO 3  - Anna arriva ai cancelli della villa di Angelica dove riesce entrare e, presa alla sprovvista, si ritrova a essere la protagonista del freak show della terribile regina dei blu che tiene in schiavitù la Picciridduna, unico adulto sopravvissuto…  

  • EPISODIO 4  - Anna, dopo la notte della festa, si risveglia nella stanza della regina. Mentre tutti dormono, va a cercare suo fratello. Astor, però, ha scoperto che al mondo esistono altri bambini, vuole restare con i blu.  Anna subisce la punizione di Angelica.

  • EPISODIO 5 - Messa in atto insieme alla Picciridduna una trappola ai danni di Angelica, Anna si rimette in viaggio. Raggiunge Pietro, ma Astor non c’è. Pietro però ha La Rossa, gli resta poco da vivere. Anna lo accompagna in quello che potrebbe essere il suo ultimo meraviglioso viaggio.

  • EPISODIO 6 - Anna, una volta tornata a casa, ritrova suo fratello. La famiglia si è riunita. I fratelli decidono di partire insieme per l’Italia, forse lì qualcuno è riuscito a trovare un antidoto contro La Rossa.

La serieè prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Mieli con Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï. Fremantle è il distributore internazionale.

LE DICHIARAZIONI DI PRESENTAZIONE DELLA SERIE

Niccolò Ammaniti (Regista)

«Raccontare un universo senza adulti è stata una sfida per tutti i reparti. Maria Grazia, la mamma di Anna e Astor, i protagonisti di questa storia, prima di morire scrive Il Libro delle cose importanti da lasciare ai figli di quattordici e otto anni. Dentro ci sono consigli e istruzioni semplici per affrontare i pericoli che si presenteranno ai due orfani in questo nuovo mondo. A un certo punto scrive che lei può solo immaginarli ma saranno loro due a doverli mettere in pratica e a modificarli a seconda di come evolveranno le cose. Tutti i reparti, ma soprattutto quelli di scenografia e costumi, hanno dovuto fare un grande sforzo d’immaginazione per ricreare una Sicilia post virus. Le domande si susseguivano. E dare risposte era difficile perché le premesse erano completamente inedite. Come si vestono i bambini? Restano sempre uguali, luridi o cenciosi oppure visto che possono prendere ciò che vogliono dai negozi abbandonati vanno vestiti di Gucci e Prada. E di cosa si nutrono? Coltivano, cacciano oppure come i popoli raccoglitori cercano barattoli, insaccati e tutto quello che è ancora commestibile. Prima di cominciare abbiamo fatto decine di bozzetti e prove per rendere visibile ciò che immaginavamo e abbiamo attraversato la Sicilia alla ricerca di luoghi in cui la civiltà si scontra con la natura. Abbiamo trasformato vecchie ville nobiliari in discariche, orfanatrofi abbandonati in campi di battaglia tra bande di bambini dipinti di blu. Le strade sono state ricoperte di terra. È stato un lavoro fisico, fatto di errori e correzioni, affidato per lo più alle braccia degli scenografi. Gli effetti digitali sono stati usati con parsimonia. Anche la fotografia che abbiamo scelto doveva vivere di polvere che brilla nel controluce, né troppo cupa né troppo luminosa. La Sicilia doveva emergere nella bellezza dei suoi cieli, del suo mare incontaminato. La natura, libera dagli adulti, doveva emergere come la vera protagonista della serie. I resti della civiltà pietosamente coperti dal verde che riconquista i suoi spazi naturali. Credo che dalla collaborazione di tutti sia nata una serie solare ma che in un attimo, senza preavvisi, diventa buia e paurosa.»

Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming Sky Italia:

«La trasposizione in una serie del suo libro “Anna” è il seguito naturale del rapporto di Sky con un talento come Niccolò Ammaniti. Con Il Miracolo, prima sua serie per la nostra piattaforma, attraverso la storia di una Madonna che piange sangue – il più classico dei miracoli – ci aveva messi di fronte a un tema enorme, che riguarda tutti: il mistero e come ciascuno può reagirvi. Ora con Anna, assieme ai nostri partner di Wildside, portiamo la collaborazione con Niccolò ad un livello successivo. Quello di un racconto fitto di immagini poetiche, feroci, ironiche e crudeli, come solo Ammaniti sa immaginare e ricreare. Il pubblico sarà chiamato a muoversi in un territorio distopico, in cui flirtano fantasia e realismo, e in cui muove i suoi passi Anna, giovane e tenace eroina, con la missione di sopravvivere e salvare suo fratello, in una Sicilia post apocalittica. Il virus fa paura, ma il viaggio di Anna ci porta sin da subito nella dimensione di un’avventura unica, in cui convivono amore, sfida, crudeltà e soprattutto speranza, ed Ammaniti si conferma uno straordinario, geniale creatore di storie. Anna è una sorprendente favola per adulti, con protagonisti i bambini, e non vediamo l’ora che il nostro pubblico possa immergersi nel suo mondo.»

Nils Hartmann, Senior Director Original Productions Sky Italia:

«Non è troppo difficile, nel caso di Niccolò Ammaniti e di questa sua nuova serie, Anna, ritrovarsi a usare termini biblici. Sembra ieri (facciamo l’altroieri: era il 2018, chiaramente un altro mondo) che si parlava de Il Miracolo, perché da un lato era il titolo della sua prima serie, e dall’altro poteva sembrare quasi miracolosa la capacità di un fuoriclasse dello storytelling di passare dalla forma-romanzo alla serialità; assieme al suo talento, dietro l’apparente prodigio c’era anche l’impianto realizzativo messo insieme da Sky, in grado di accompagnare con grande agilità questa sua transizione da autore bestseller a raffinato showrunner. Detto dell’Ammaniti “Miracoloso”, si sarebbe tentati di parlare, con Anna, anche di un Ammaniti profeta: mettere il dito nella piaga non era certo nelle intenzioni dell’autore, che già nel 2015 aveva dato alle stampe l’omonimo, distopico romanzo ambientato in un mondo devastato da un virus; né tantomeno in quelle della compagine di produzione, che ha avviato le riprese nel 2019, sei mesi prima dell’emergenza pandemica tuttora in corso. Eppure, è andata così: per molti versi Anna dialoga con la realtà “new normal” che ci circonda in maniera del tutto imprevista. E forse non è un male. Perché quella di Anna è una favola dark unica, forte, poetica, che trascende le cronache e scavalca con una facilità giocosa e agghiacciante quel primo, possibile impulso a dirsi “e basta con le storie sul virus”; e con un balzo ci trasporta in un mondo incredibile, primordiale e post-civile, interamente animato dalla folle energia di bambini ora indiavolati ora impauriti, senza protezione, senza reti. Una follia che si riflette anche nella produzione: stavolta si può davvero dire che un mondo così non si era mai visto. Un’intera società adulta obliterata, con i ruderi della civiltà a fare da sfondo alla totale anarchia di orde di fanciulli: più che al Signore delle mosche viene da pensare a quegli straordinari Giochi di bambini dipinti da Bruegel il Vecchio nel 1560 e custoditi a Vienna. Solo che qui siamo in un’Italia riconoscibilissima, anzi nel cuore della Sicilia, con l’incomparabile bellezza della sua luce, e le sue mille giovanissime facce (messe assieme in un’operazione di casting che meriterebbe forse un libro a parte); e tra le sue città in decomposizione (trasmutate da un efficace lavoro di scenografia ed effetti speciali) e la sua natura ancestrale che prolifera e reclama (con l’aiuto di un eccellente lavoro di location scouting e di una stupenda fotografia) il suo primato. Insomma: per Anna, già di per sé una storia da brividi, nessuno sforzo produttivo è stato risparmiato. Il fatto che questa favola distopica mostri tante, e tali, risonanze con il nostro presente, e soprattutto che su uno sfondo tanto cupo sia capace poi di far brillare un chiaro messaggio di speranza, fa pensare anche a un altro termine per Ammaniti: ormai si può considerare un autore generazionale. In tutti i sensi. E attraverso tutti i media. A Sky siamo dunque orgogliosi di poter presentare la sua nuova serie, e fiduciosi di continuare a supportarlo nel generare visioni rilevanti e spettacoli avvincenti come questo.»

Mario Gianani, CEO Wildside, società del gruppo Fremantle:

«Con il romanzo “Anna” del 2015 Niccolò Ammaniti inventa una nuova fiaba contemporanea. I protagonisti sono i bambini ma questa volta si trovano catapultati in un mondo senza adulti, un mondo dove da soli dovranno imparare a vivere. Nel passaggio dal romanzo alla serie, grazie al contributo creativo e all’intesa con Francesca Manieri, Niccolò ha arricchito la narrazione con nuovi personaggi e situazioni che non avevano trovato spazio nel romanzo per regalare, anche a chi ha già letto il libro, una nuova e più ricca esperienza. L’unicità del progetto sta nel mondo creato da Ammaniti, un mondo nel quale un virus ha ucciso tutti gli adulti. Sono sopravvissuti solo i bambini fino alla pubertà, abbandonati a loro stessi in un mondo che non hanno i mezzi per controllare. La vita segue nuove regole, non ci sono mediazioni e tutte le emozioni vengono vissute al massimo della loro intensità. Con la scomparsa degli adulti Anna ci mostra, da un lato, cosa è stato lasciato in eredità alle nuove generazioni, e dall’altro, la funzione degli adulti e del loro contributo indispensabile per la vita e la sopravvivenza dell’umanità. Nessuna generazione può vivere senza l’altra e sarà questa consapevolezza a spingere Anna a partire in cerca di una speranza. La serie è stata girata in Sicilia, questa terra è un’altra protagonista della serie, un luogo meraviglioso dove, approfittando dell’assenza degli adulti, la natura si è ripresa il suo spazio preponderante. La regia di Niccolò esalta la forza e la bellezza unica di questa isola che ospita questa storia straordinaria.»

Niccolò Ammaniti e Francesca Manieri (Sceneggiatura)

«Anna è una distopia profetica che nasce come filiazione infedele di un romanzo illuminato. Parte da un assunto: un virus micidiale, La Rossa, colpisce tutta la popolazione mondiale, un virus letale che lascia indenni solo i bambini che non abbiano ancora raggiunto lo sviluppo. Il virus non si esaurisce con la sua prima mortale ondata, ma permane, così che, al raggiungimento dello sviluppo, i ragazzi si ammalano, il loro corpo si riempie di pustole rosse e muoiono. Quello davanti a cui ci si siamo trovati è un mondo senza di noi, un mondo fatto di natura e di bambini in cui le regole del prima vengono sovvertite. In questo mondo che torna a delle regole barbariche in cui gioco e violenza si mescolano senza soluzione di continuità, una ragazzina, Anna, ha una missione che le ha assegnato sua mamma prima di morire: deve proteggere e far crescere il suo fratellino Astor. Per farlo segue le indicazioni di un libro prezioso, è il Libro delle Cose importanti, un libro che la sua mamma ha scritto per loro nei giorni della malattia, un imperfetto vademecum per un mondo ormai scomparso, un inno d’amore e una voce che dà forza ad Anna e le indica la via del bene. Anna è abituata a lottare per il cibo e per tutto quello che serve alla sopravvivenza sua e soprattutto di suo fratello. Un giorno però un gruppo di bambini violenti e senza scrupoli entrano in casa di Anna mentre lei è via e rapiscono Astor. Anna è il grande viaggio di una ragazzina disposta ad attraversare ogni orrore e ogni atroce missione per ritrovare il suo fratellino e riportarlo al sicuro dentro la casa in cui vivevano con la loro mamma. Durante questo viaggio Anna incontrerà l’amore che ha la faccia di un ragazzino di nome Pietro, la sfida, si scontrerà infatti con la perfida regina dei bianchi, Angelica, il mistero, perché Angelica si dice nasconda l’unico adulto sopravvissuto alla Rossa e la morte di chi ama. Un viaggio, dunque, che simboleggia il lungo viaggio di ognuno di noi attraverso una fanciullezza spietata e meravigliosa, che riporterà Astor nelle braccia di Anna, ma che spingerà i fratelli davanti all’enigma più grande che il segreto della Rossa nasconde. Anna è un viaggio lisergico, una fiaba nera, il coming of age di una ragazzina potente in cui la fanciullezza è eretta non più a tappa di un percorso, ma a condizione eterna dell’animo umano. Anna è accadimento senza concetto, paradigma senza giudizio, è un paradosso inquietante che interroga il nostro rapporto con la natura, con noi stessi, con i nostri spettri e ci ricorda che la verità è un mistero e che tutto ciò che vale la pena salvare è l’amore di due bambini.»

Dario Ceruti (UICD), Maurilio Mangano (UICD)

«Affrontare un casting così complesso e unico nel suo genere è stata da subito una sfida ma anche una grande opportunità formativa. Complesso perché abbiamo dovuto dare corpo a personaggi che molti lettori conoscevano già avendoli “incontrati” nelle pagine dell’omonimo romanzo, con il rischio di deludere le loro aspettative. Unico perché, per trovare una trasposizione cinematografica con protagonisti quasi esclusivamente adolescenti e bambini, occorre tornare a confrontarsi con “Il Signore delle Mosche” o “Il villaggio dei dannati”. Sapevamo che per raggiungere il giusto equilibrio di un progetto così evocativo avremmo dovuto lavorare su numeri importanti. Abbiamo incontrato e ascoltato per 60 ruoli più di 14.000 bambini in età scolare. Più di due anni di lavoro in Sicilia che ci hanno permesso di incontrare piccoli ma straordinari interpreti che hanno saputo generosamente mettersi in gioco e talvolta sfidare le proprie paure. Abbiamo affrontato il casting lasciando che i bambini si raccontassero e ci raccontassero le loro storie, permettendoci di valutarne la spontaneità e l’originalità, per poi selezionare alcuni di loro per veri e propri provini su parte, dove venivano valutate l’attitudine, le capacità di elaborazione e l’empatia. Fino ad arrivare ai callback, dove i nostri protagonisti hanno saputo sorprenderci per capacità, concentrazione ma soprattutto per il divertimento con il quale affrontavano situazioni sempre più complesse. Il viaggio “analogico” (abbiamo percorso in macchina più di 10000 km) del casting di Anna è stato un’importante e rara esperienza dall’impostazione quasi antropologica e sociologica, resa possibile dalla visione chiara e precisa dell’autore e dalla necessità di un approccio con i bambini mai superficiale, così come la storia stessa richiedeva per la mole di avventure e registri emotivi che i nostri protagonisti avrebbero dovuto affrontare una volta scelti.»

Gogò Bianchi (Fotografia)

«La fotografia di Anna doveva innanzitutto tenere conto di un presupposto di base: il mondo è collassato e l’energia elettrica come la conosciamo noi non esiste più da diverso tempo. I nostri protagonisti devono accettare che con il buio ci si ferma, ci si nasconde in attesa di una nuova alba, una nuova giornata da affrontare. Come fotografare, come raccontare questo buio, il nero della notte? Questo è uno dei primi quesiti che Niccolò mi ha posto all’inizio della nostra collaborazione, spingendomi subito a riflettere che ipotizzare un “mondo nuovo”, dove potevano convivere mostri, una regina cattiva e bande di bambini, richiedeva di scavare nel proprio immaginario fantastico senza mai dimenticare, però, che la fotografia doveva essere coerente con questa nuova dimensione di vita per dare maggiore forza e verità al viaggio dei nostri piccoli e bravissimi protagonisti. Quando ho letto lo script ero elettrizzato e, al tempo stesso, decisamente preoccupato perché mi domandavo come saremmo venuti a capo di certe scene così ben descritte sulla carta da tradurre in immagini cinematografiche senza perdere quell’atmosfera magica. I sopralluoghi sono stati un momento creativo importante che ci ha permesso di andare oltre la scelta dell’angolazione e dell’ora ideale delle riprese, l’occasione privilegiata di entrare nel mondo immaginario di Niccolò, che ha condiviso con noi collaboratori mettendo ancora più a fuoco il senso delle scene da girare. Devo dire che cercare di trovare insieme quella nota sul set, a volte così precisa e rara, quei colori, quel contrasto che Niccolò - sempre esigente e deciso - aveva immaginato e che prendeva poi magicamente forma, è stato per me fonte di grande gioia, da condividere con la troupe in un viaggio durato quasi un anno, un sogno realizzato, una bellissima ossessione che porterò sempre con me.»

Catherine Buyse (Costumi)

«Quando incontrai Niccolò la prima volta mi disse: “I costumi sono una delle cose più importanti della serie!”. Rimasi stupita perché avevo già letto il romanzo e i ragazzini erano descritti in abiti scarni, e spesso dipinti di bianco o di blu; non ci avevo trovato nessuna indicazione particolare sui costumi. Leggendo poi la sceneggiatura mi accorsi che Niccolò aveva sviluppato un mondo diverso, appena accennato nel libro. Iniziai un grande lavoro di ricerca volto, soprattutto, a rendere unico il mondo di Anna diversificandolo da quelli già visti in altri racconti distopici: una fiaba che era solo nella testa di Niccolò. Disegnai i bozzetti dei costumi e, insieme a Maurizio Nardi e Marta Iacoponi, facemmo molte sperimentazioni per trovare la giusta chiave anche di trucco e acconciature dei personaggi. Anna ha come riferimento lo stile della mamma della quale indossa spesso alcuni vecchi vestiti. Anna è il bene, la semplicità, l’innocenza. Angelica – invece - è il male, l’eccesso, la follia: ma un genio del male. Si è inventata un mondo di cui è la regina assoluta, ha schiavizzato i bambini per realizzare scenari incredibili e la Picciridduna le confeziona dei vestiti pazzeschi, come il costume fatto di soli gioielli come una Madonna Sicula, l’abito realizzato interamente in macramè di fili elettrici, il vestito da sposa con le ossa inserite nei ricami del corpetto... Lo stile della Picciridduna è androgino e lineare, si inspira a volte ai ritratti di Modigliani, ma durante la prigionia il suo rigore svanisce ed è sporca, ha la barba, i jeans rotti e una catena al piede. Astor è come un piccolo animale selvaggio che si trasforma a contatto con i suoi simili nel mondo dei “Blu”. Per tutti i ragazzini, invece, c’erano due strade possibili: o i bambini crescendo e non potendo lavarli, trovavano vestiti nuovi in giro, oppure continuavano ad indossare gli stessi abiti, come delle coperte di Linus. C’è stato un grande lavoro di invecchiamento dei costumi e di acquisto di tantissimi vestiti usati. Da un punto di vista cromatico, assieme a Gogò Bianchi, il direttore della fotografia, abbiamo optato per una scelta che mostrasse i bambini come un magma incolore e sporco.»

Mauro Vanzati (Scenografia)

«Il luogo del viaggio di Anna è una Sicilia abbandonata, un mondo senza più regole e istituzioni, consegnato ai bambini, che sono i soli sopravvissuti a La Rossa, un virus che ha sterminato gli adulti. Il tempo è un futuro così vicino da essere quasi un presente alternativo, al punto che questa dimensione temporale si è sovrapposta in modo impressionante ai giorni che stiamo vivendo. La sfida è stata quella di creare un mondo a tutto tondo, che fosse un’ambientazione credibile per una storia che lascia a bocca aperta. La bellezza decadente della Sicilia si svuota di quella vita che ne invade ogni angolo, e si riconsegna alla natura che si riappropria degli spazi sottratti dalle opere dell’uomo che lentamente collassano. L’enorme capacità creativa di Niccolò Ammaniti ci ha consegnato una traccia molto precisa da seguire, trasformando ulteriormente questa ambientazione, sovrapponendovi la fantasia dei bambini, in un equilibrio delicato da rispettare, tra abbandono, sopravvivenza, pericolo e gioco. Abbiamo affrontato il problema di progettare un mondo che, pur immaginato e ipotetico, potesse essere riconosciuto e accettato dallo spettatore, costruendo un’ambientazione fantastica su fondamenta concrete, con molto rigore, evitando cliché e immaginari che sono ormai luoghi comuni di un genere che ha un’estetica precisa. L’intento è stato quello di utilizzare i luoghi di Anna per raccontare ogni volta una storia diversa di questi quattro anni che separano un tempo che conosciamo bene da uno immaginato.»

Leonardo Cruciano (Makinarium - Effetti Speciali)

«Mi è stato da subito molto chiaro che il mondo di Anna dovesse risultare sempre reale e concreto per conferirgli la giusta credibilità e per questo, con il mio team, sono entrato nell’opera già nella fase di pre-visualizzazione del racconto. Dagli script è emerso un mondo fatto di bambini potenzialmente più crudeli degli adulti, che devono fare i conti con la propria sopravvivenza, ma anche con la grande capacità di travestire ogni azione in gioco e sogno. La prima sfida è stata quella di comprendere questo “mondo nuovo”. Siamo partiti con Niccolò Ammaniti quasi sempre da un’analisi scientifica per la creazione degli effetti e delle creazioni: il primo passo è stato individuare lo scenario più credibile, solo in un secondo momento è subentrata una ricerca più vicina alla creazione di una grammatica visiva che si è distanziata dal prettamente vero e si è definita quasi in un codice estetico. Siamo arrivati, così, ad un punto in cui gli effetti e le creazioni hanno iniziato gradualmente ad allontanarsi dalle indicazioni dei consulenti scientifici e hanno sposato una realtà sempre plausibile ma visivamente più stimolante, meno ovvia e più interessante. In termini tecnici, tutto ciò ha significato lavorare sulla base di bozzetti esclusivamente come indicazioni di stile, cercando di adattare all’ultimo istante ogni creazione all’intera messa in scena maturata dalla visione di Niccolò Ammaniti. L’esigenza continua di rendere gli artifici del set meno invadenti e reali per gli attori-bambini è stata necessaria proprio per restituire al meglio, ai fini della storia, questi “sopravvissuti” che trasformano tutto in un gioco. Per questo motivo abbiamo elaborato, brevettato e certificato molte soluzioni e materiali, spesso abbandonando i più consueti siliconi e resine, cosmetici e prodotti specifici di trucco e trovando mescole edibili e nuovi composti al pH neutro atossici.»

Rauelsson (Musiche Originali):

«Ancora prima di incontrare Niccolò Ammaniti o di vedere il girato della serie, ho letto il libro e le sceneggiature degli episodi. Attraverso Anna, ho scoperto la luce della Sicilia e il puro splendore di un mondo incontaminato. Ho immaginato come i racconti, le storie e i giochi riempissero il vuoto lasciato dagli adulti. Ho immaginato le voci dei bambini e il ruggito di un onnipresente vulcano, un’entità soprannaturale che ci testimonia come l’umanità abbia affrontato un tempo aberrante, abbreviato dalla provvidenza della natura. Nonostante la brutalità e la ferocia dei passaggi più oscuri e primordiali, Anna mi è sempre sembrata la celebrazione della potente forza dell’immaginazione, nonché una profonda esplorazione di quegli elementi del folklore che elevano la nostra esistenza. La sconfinata forza creativa di Niccolò (un notevole conoscitore di musica) è entrata presto in gioco e con lui ci siamo addentrati in un’esplorazione di suoni e tessiture che potevano aiutare Anna ad esistere nel suo mondo. Ho guardato con ammirazione degli estratti della serie e ho subito compreso che la ricchezza e il potere della fotografia avevano bisogno di essere apprezzati, di respirare e sentirsi presenti, ed era importante non esagerare. Mi sono persino reso conto che un racconto guidato da bambini e da ragazzi sarebbe risultato in uno spazio più ampio a favore del silenzio e della poesia nelle immagini della serie. Lentamente il nostro processo di esplorazione ha contribuito a creare un sottofondo musicale dove austerità e minimalismo ci coinvolgono in una danza tra emozione e controllo. Sebbene Anna sia il racconto di una storia ambientata in una specifica epoca, i suoi temi centrali mi sono sembrati senza tempo. Tenendo questo bene a mente, abbiamo deciso di esplorare tre elementi principali: l’uso della voce umana (in maniera particolare quella femminile), l’uso delle percussioni che sono inconfondibili e in qualche modo rudimentali, nonché le molteplici possibilità espressive che derivano dall’uso degli strumenti a corde. Questi tre aspetti principali ci mettono in connessione con le caratteristiche primarie e senza tempo di Anna. I suoni e le melodie senza l’uso delle parole che prendevano vita sopra l’attrito dell’arco di un violoncello o un violino, tamburo e timpano fatto a mano (suonato con bastoni rudimentali fatti su misura con pezzi di legno) hanno contribuito a farci sentire il respiro di Anna e Astor inseguiti, che corrono per salvare le proprie vite. Il bordone e l’atmosfera elettronica hanno fornito il contrasto e la tensione, e alcuni elementi sparsi di pianoforte ci hanno aiutato a trovare “casa” quando necessario. Trovare il tono e la strumentazione giusti per un progetto è sempre la parte più impegnativa della colonna sonora per film o serie tv. Con Niccolò questo processo è stato estremamente dettagliato ed esaustivo, ma è stato anche davvero illuminante e gratificante.»

ANNA - Dal 23 aprile tutti gli episodi subito disponibili su Sky e NOW.
E ogni venerdì su Sky Atlantic, che per tre settimane dalle 21.15 proporrà due episodi della serie
ancora meglio in 4K HDR con Sky Q Satellite

Con extra, il programma fedeltà di Sky, per i clienti Sky da più di 3 anni tutti gli episodi sono già disponibili in anteprima on demand nella sezione extra.

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