L'Accademia della Crusca: ''Mike insegno l'italiano agli italiani''
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: lastampa.it
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Televisione
martedì, 08 settembre 2009 | Ore: 00:00

Ora che Bongiorno è scomparso, il professor Sabatini, docente di storia della lingua italiana all’Università di Roma, autore di un vocabolario e nel frattempo diventato presidente emerito della Crusca, spiega: «All’epoca in cui Mike trionfava in televisione, ai tempi della mitica "Lascia o Raddoppia?", il 66% della popolazione italiana, e soprattutto al sud, era dialettofona, cioè parlava in dialetto. Mike aiutò gli italiani a parlare l’italiano, una lingua semplice ma ben comprensibile proprio a quella fetta di popolazione che ancora usava i dialetti». A parere di Sabatini, Mike Bongiorno fu «uno straordinario traghettatore verso l’italiano di massa. In quel contesto sociale e culturale, fu la persona adatta per andare verso il "basso". Per far parlare l’italiano agli italiani ci voleva un semplificatore del linguaggio e Mike fu perfetto per questo compito».
A proposito della polemica innescata da Umberto Eco, il presidente emerito dell’Accademia della Crusca afferma che fu sbagliata, perchè non comprese l’effettivo ruolo sociale e culturale giocato dal re del quiz. Mike Bongiorno non era mediocre, piuttosto era semplice, sottolinea lo storico della lingua. «Mike non era percepito come un personaggio aulico, distante, "alto", bensì come una persona "bassa", semplice, e percì un modello raggiungiubile da tanti italiani», afferma il professor Francesco Sabatini. Umberto Eco descrisse invece la "Fenomemologia di Mike Bongiorno" in un celebre articolo del 1961 che ha fatto entrare il mitico presentatore televisivo nell’empireo della semiologia, pur amareggiando l’interessato, che pianse per quell’accusa di «mediocrità». «Mike Bongiorno non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi», era il pensiero di Eco.