News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Giornale

L’agenzia, sotto la direzione di Mario Giordano, è composta da 90 giornalisti, provenienti dalle redazioni interne: dai Tg di Studio Aperto, Tg4, TgCom, più tutti i corrispondenti nelle varie città italiane ed estere. La nuova struttura sarà anche il laboratorio incaricato di studiare e realizzare il canale «All news», cioè notizie 24 ore su 24. Giordano, che noi conosciamo bene essendo stato nostro collega e direttore, racconta la sua nuova sfida mentre i tecnici ci passano sopra con i fili e gli operai spostano scatoloni per mettere a punto la nuova gigantesca redazione al palazzo dei Cigni di Milano due.
Dunque, Mario, oggi comincia una fase importante per Mediaset che potrebbe fare da apripista per un nuovo modello di fare informazione.
«L’obiettivo è quello di garantire maggiore efficienza e sinergia produttiva. Un esempio semplice: è inutile mandare tre inviati (di Tg5, Tg4 e Studio Aperto), sullo stesso luogo di un delitto. Ne basta uno, gli altri, se sono sul campo, possono realizzare un approfondimento oppure essere dirottati su altre notizie».
«No, prima di tutto perché i direttori mantengono la loro autonomia editoriale. La redazione del Tg5 non cambia, in quella del Tg4 e di Studio Aperto rimane un gruppo di giornalisti: i graduati e i conduttori. Noi funzioniamo da agenzia: sottoponiamo un menù, i responsabili di tutte le testate scelgono se prendere e cosa prendere. Tutti i direttori hanno dimostrato il massimo della collaborazione e per questo li vorrei ringraziare, a cominciare da Emilio Fede cui tutti noi dobbiamo qualcosa, perché l’informazione a Mediaset l’ha creata lui».
«Intanto l’agenzia non si occuperà di politica che resterà di competenza dei direttori di testata. E per quanto riguarda le future all news, beh, Mediaset ha una lunga tradizione di informazione indipendente, come la storia ha dimostrato. La nostra agenzia si inserisce in questo solco e cercherà di mantenere e aumentare questa autorevolezza. Anzi il mio obiettivo per le future all news sarà proprio questo: vorrei che per indicare una notizia sicura la gente dicesse: “L’ha detto Mediaset”...».
«Non è così. E mi sembra che le perplessità siano state superate grazie al dialogo. Del resto io dico che se arriva il treno, non si può rimanere a sognare il calesse con i cavalli. Bisogna rendersi conto dei cambiamenti e il futuro è per quei giornalisti che mostrano duttilità e capacità di sfruttare la tecnologia. Con gli investimenti e una migliore organizzazione del lavoro il ruolo dell’informazione può crescere e dunque si possono creare nuovi posti di lavoro».
«È la spina dorsale per arrivare a quell’obiettivo. La struttura serve per imparare ad abbattere gli steccati, lavorando su più piattaforme, Tv e Internet».
«Ma cosa dici? A me sembra che l’editore ne abbia parlato ufficialmente solo una volta, il mese scorso. Per annunciare che si partirà entro la fine dell’anno. Altro che araba fenice...».
«Certo, non dimentichiamo che il nostro canale sarà visibile in chiaro a sessanta milioni di italiani».
«È ancora un progetto che va tutto costruito. Certamente cercherà di essere competitivo, autorevole e con una grande capacità di raccontare. Useremo importanti network internazionali, come Cnn, Aptn e Reuters».
«Naturalmente no. Guarda, io rivendico un modo di far televisione che ha ringiovanito i telegiornali e i programmi di approfondimento e che, mi sembra, sia stato seguito da altri. Avremo anche commesso errori (e chi non sbaglia) però abbiamo innovato. Ma un conto è dirigere Studio Aperto, un conto è dirigere il Giornale, un conto è fare le all news...».
«La sua grande esperienza alla Cnn ci potrebbe essere molto utile. Ci potrà sicuramente dare qualche consiglio. Ma ora lui è impegnato e sta facendo un ottimo lavoro a Matrix».
«Al Giornale sono nato giornalisticamente (proprio con Feltri, che mi assunse quand’ero disoccupato). E tutti sanno che lì c’è sempre un pezzo del mio cuore. Ma che devo dire? Penso di essere davvero una persona fortunata: a 34 anni dirigevo un telegiornale (Studio Aperto), a 41 un grande quotidiano e ora mi lancio in un progetto di grande respiro. Non posso che essere personalmente molto ma molto soddisfatto».
Laura Rio
per "Il Giornale"