Italia 150: la Notte Tricolore in tv con Baudo-Vespa e la madrina Loren
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Per cominciare, due icone dell'Italia nel mondo, Sofia Loren e la Ferrari. Poi il collegamento con piazza del Quirinale, l'inno di Mameli e il discorso toccante del presidente Napolitano sull'Italia che sarebbe stata spazzata via dalla storia se fosse rimasta divisa. E poi una cavalcata tra simboli, citazioni, canzoni, battaglie - con tanto di plastico di quella di Calatafimi - e personaggi che hanno punteggiato 150 anni di vita del nostro Paese. Si snoda tra momenti solenni e siparietti nazional-popolari il racconto della Notte tricolore in tv, con Pippo Baudo e Bruno Vespa maestri di cerimonia per 'Centocinquanta', il programma di Rai1 dedicato all'anniversario dell'Unita'.
Emozionata, dimagrita, elegante nell'abito lungo nero, Sofia Loren illumina lo sfondo tutto azzurro del teatro delle Vittorie e fa da madrina alla serata, scoprendo sotto un'enorme bandiera bianca, rossa e verde la Ferrari F 150, creata apposta per l'occasione. Le telecamere puntano poi su piazza del Quirinale, dove Napolitano, tra gli applausi della folla incurante della pioggia, sale sul palco per l'inno di Mameli, che tutti cantano con la mano sul cuore guidati da Gianni Morandi. Una luce tricolore accende i monumenti simbolo delle citta', collegando idealmente le piazze che ospitano la festa, dalla Mole Antonelliana a Torino alla loggia dei Lanzi in piazza della Signoria a Firenze, al San Carlo a Napoli dove Roberto Bolle è impegnato nelle prove dei Duelli di Romeo e Giulietta.
Poi la parola agli attori: Giancarlo Giannini legge Marzo 1821 di Manzoni; Raoul Bova da' voce al proclama di Gabrio Casati, capo provvisorio dello stato durante le Cinque giornate di Milano (''venga il nemico, sappiamo lietamente combattere e lentamente morirè') e alle ''storie di semplice affetto e inosservato dolorè' dietro l'insurrezione, rievocate da Carlo Cattaneo. Serena Autieri fa la contessa di Castiglione, Giorgio Albertazzi recita 'Per la piu' grande Italia' di D'Annunzio, Alessandro Preziosi legge la lettera di un soldato dal fronte della prima guerra mondiale. Immancabili O' surdato 'nnammurato', interpretato da Massimo Ranieri, La canzone del Piave, salutata da una standing ovation del pubblico, e il Va' pensiero del coro del teatro dell'Opera di Roma che offre lo spunto a Baudo e Vespa per unirsi all'appello contro i tagli alla cultura. ''Ma c'è una buona notizia - chiosa Vespa - : oggi il maestro Muti e il sindaco di Roma Alemanno hanno incontrato Tremonti, che ha assicurato che un po' di soldi ritorneranno. E Tremonti è persona di parola''. ''Speriamo nel nuovo ministro della Cultura Galan'', gli fa eco Baudo, 'anticipando' il nome del successore in pectore di Bondi: ''Ogni sipario chiuso è una vita che si chiude'.
Tra una camicia rossa che spunta dal baule dei ricordi e il plastico di Calatafimi, con Vespa che racconta l'assalto alle baionette dei garibaldini contro i borbonici, fino al celebre aforisma di Garibaldi 'Qui si fa l'Italia o si muorè, i riflettori puntano poi di nuovo sulla Loren che, in perfetta sintonia con la serata, non puo' che concludere dicendo: ''Siamo nati nel Paese piu' bello del mondo''.