Cesare Mori, il prefetto di Ferro: la fiction stasera e domani su Rai1
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
Il ritratto di Cesare Mori, un personaggio storico che, durante i primi decenni del Novecento, fu protagonista di una serrata lotta alla malavita siciliana. L'ideale continuatore dell'azione di Joe Petrosino, il poliziotto italo americano che per primo contrastò la mafia, nel racconto epico di una battaglia compiuta senza esclusione di colpi e senza mai guardare in faccia nessuno.
"Cesare Mori: il Prefetto di ferro", una coproduzione Rai Fiction & Artis, prodotta da Giorgio Schöttler, per la regia di Giovanni Lepre. Firmano la sceneggiatura Pietro Calderoni, Gualtiero Rosella, Nicola Ravera Rafele, con la collaborazione di Carlo Carlei. Le musiche sono di Pino Donaggio.
Ad interpretare il Prefetto di ferro l'attore svizzero Vincent Pérez. Al suo fianco Anna Foglietta nei panni di Angelina, la sua dolce e cagionevole moglie. Gabriella Pession è invece la giovane e attraente baronessa Elena Chiaramonte, una donna risoluta e molto corteggiata che non mancherà di ammaliare, con il suo prorompente fascino, anche Cesare Mori. Adolfo Margiotta interpreta Francesco Spanò, amico e vecchio collega di Mori che, in Sicilia, lo affiancherà con grande devozione nella dura battaglia quotidiana contro la malavita, contro lo strapotere delle cosche mafiose e contro criminali di ogni genere.
Alla fine degli anni venti, il "Prefetto Mori" era un personaggio estremamente noto.
I cardini della sua azione furono subito chiari ed efficaci. Puntò a cogliere un primo importante successo con un'operazione in grande stile compiuta per riaffermare l'autorità dello Stato: la memorabile occupazione di Gangi. Riconquistò così l'appoggio della popolazione impegnandola direttamente nella lotta alla mafia e lavorò per creare un ambiente ad essa culturalmente ostile, combattendo l'omertà e curando l'educazione dei giovani. Il Prefetto Mori comprese che la mafia andava colpita nella consistenza patrimoniale e nella rete di interessi economici.
Elementi che costituiscono i punti di forza della storia sono una biografia ricca di eventi e di spunti narrativi, sia sul versante dell'azione pubblica e dell'attività investigativa, sia su quello della vita privata, attraverso la valorizzazione del suo intenso e sfortunato rapporto con la moglie malata e la profonda indagine sulle sue origini: Mori era cresciuto senza genitori, in un orfanotrofio. Sia sul rapporto travagliato con la classe politica dell'epoca, con il fascismo in particolare e con Mussolini stesso, che lo porterà, infine, ad essere richiamato a Roma per occupare un seggio nel Senato Regio.