Lo storico ritorno di Dallas in tv da stasera su Canale 5 in prima serata
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
Dallas non è una città. Non è un luogo. Non è un punto sulla cartina geografica. Non è negli Stati Uniti, non si trova in Texas...Dallas è nel mito. E' passata in tv e forse non ci è mai uscita. E' eterna come Roma, in un certo senso. E' stata immortalata nell'immaginario da una serie tv che ora, nelle ricerche su Wikipedia, la precede come luogo geografico. Dallas non è in un posto. E' ovunque. E' più attuale che mai. E' dentro noi spettatori di ieri e di oggi...
Giù lo Stetson! Da martedì 16 ottobre in prima serata Canale 5 trasmette, in esclusiva l'acclamato sequel di "DALLAS" già evento e trionfatore d'ascolti in patria.
Trentacinque anni dopo la serie originale, Southfork non è cambiata poi tanto. Almeno all'apparenza. Quantomeno guardando l'imponente magione degli Ewing dall'esterno. Ma dentro, se si oltrepassa il cancello del ranch più famoso dell'immaginario, nuovi intrighi di potere e nuovi scandali familiari serpeggiano tra il salotto, la piscina e le camere da letto. E poi lei: la meno aspettata, la più temuta.
La crisi economica che bussa alla porta di una delle famiglie più potenti del piccolo schermo. E come se non bastasse, anche il cancro, la malattia che non guarda in faccia a nessuno e neanche nel portafogli...
Gli eredi di J.R. (Larry Hagman), con le rughe come tacche dei rivali fatti fuori, scalpitano. A cominciare da John Ross (Josh Henderson), il figlio di J.R. e Sue Ellen (Linda Gray) che intende ereditare il potere della famiglia Ewing rinnovando il primato nel mercato petrolifero. Al J.R. Jr. si contrappone Christopher (Jesse Metcalfe), il figlio adottato di Bobby (Patrick Duffy) che vuole invece smarcarsi dal business petrolifero investendo in energie alternative sospinto dalla fidanzata intraprendente Rebecca Sutter (Julie Gonzalo), intenzionata a entrare a far parte degli Ewing con tutti i mezzi. Completano il quadretto di Southfork: l'ambiziosa Elena Ramos (Jordana Brewster), fidanzata di John Ross ma ex fiamma di Christopher, figlia del cuoco degli Ewing destinata a dar vita ad uno dei triangoli più hot delle ultime stagioni seriali; Ann (Brenda Strong), l'attuale moglie, la terza, di Bobby, la quale tenta invano di mettere pace in famiglia...
La serie ha ottenuto in America ascolti eccezionali (7 milioni di spettatori di media: audience record per il canale via cavo TNT per una serie al debutto), con tanto di rinnovo anticipato per la seconda stagione e critiche eccellenti, oltre che una doppia copertina della bibbia "Tv Guide" (una ritraente il clan familiare di J.R. e una quello di Bobby).
Se "Entertainment Weekly" ha scritto che "si tratta di un prodotto solidamente costruito tra dialoghi efficaci e colpi di scena", "Variety" ha sentenziato senza mezzi termini che "il serial è come dovrebbe essere, raggiunge un livello superiore a quanto ci si potrebbe aspettare da un sequel", mentre il "Washington Post" ha chiosato che "è un omaggio rispettoso e soddisfacente del passato con l'occhio lungo sulla nuova generazione di giovani J.R. in tempo di crisi, oltre a riprendersi lo scettro televisivo dopo i vari emuli quali 'Revenge' e 'Desperate Housewives'".
Al di là dei plausi, all'epoca del debutto americano si è registrato l'inaspettato Trend Topic su Twitter (#Dallas) per una serie con 35 anni alle spalle, mentre dal punto di vista metalinguistico più di un addetto ai lavori ha segnalato il passaggio simbolico di testimone con "Desperate Housewives": non è forse un caso che ben tre interpreti principali - Brenda Strong, Jesse Metcalfe e Josh Henderson - abbiano preso parte al telefilm conclusosi proprio mentre il nuovo "DALLAS" debuttava.
Cynthia Cidre - segnalata da "Variety" quale "deus ex machina del successo miracoloso del nuovo 'DALLAS'" - e Michael M. Robin sono i produttivi esecutivi del serial.
Tra i volti storici della serie del 1978 ritornano a Southfork Charlene Tilton (ancora nei panni di Lucy Barnes), Ken Kerchavel (Cliff Barnes) e Steve Kanaly (Ray Krebbs). Rob Cairns compone la colonna sonora tranne il tema musicale originale firmato ai suoi tempi da Jerrold Immel. Le riprese sono avvenute in Texas, tra Dallas, Plano e Parker (dove si trova il "vero" Southfork).
22 BUONI MOTIVI PER (RI)VEDERE DALLAS
- La serie originale di "Dallas" venne trasmessa negli Stati Uniti a partire dal 1978, quando la crisi economica aveva bandito i "ricchi" dalla tv: "Dallas" rappresentò una svolta culturale, che in qualche modo anticipava l'ottimismo degli anni Ottanta
- "Dallas" spinse all'estremo la formula della "prime-time soap": enfasi sugli intrighi familiari e di potere, rocamboleschi colpi di scena, spudorati cliffhanger a fine puntata; leggendarie la puntata dell'attentato a J.R., che chiudendo la terza stagione lasciò in sospeso il pubblico americano con la domanda "Chi ha sparato a J.R.?", e la prima puntata della nona stagione, che presentando tutti gli accadimenti della stagione precedente come un sogno di Sue Ellen poté far "risorgere" il personaggio di Bobby
- Nell'estate del 1980, le scritte "Who shot J.R.?" e "I shot J.R.!" campeggiavano sulle magliette di milioni di americani; in tempi più recenti, la maglietta "I shot J.R.!" è stata vista addosso a Homer in un episodio della terza stagione de "I Simpson"
- Dopo iniziali resistenze, la serie venne accolta con entusiasmo dagli abitanti di Dallas: finalmente la città non era più il luogo in cui era stato assassinato Kennedy, ma la patria degli Ewing; lo sviluppo edilizio e l'afflusso di turisti ebbero un incremento senza precedenti; ancora oggi il "Southfork Ranch" è meta di pellegrinaggi e vi si può dormire per 100 dollari a notte
- Il cappello di J.R., simbolo per eccellenza dell'Americanità della serie, è attualmente conservato presso il Museo Nazionale di Storia Americana Smithsonian
- Anche il celebre tema musicale della serie non ha mai smesso di ispirare l'orgoglio a stelle e strisce e nel 2008 è stato usato in una convention Repubblicana
- In un'intervista l'interprete di J.R. Larry Hagman ha raccontato come, in viaggio in Romania per promuovere una compagnia petrolifera, sia stato fermato da un uomo desideroso di manifestargli tutta la propria gratitudine: a suo dire "Dallas" aveva contribuito al crollo della dittatura comunista mostrando uno stile di vita invidiabile, laddove Ceausescu aveva acconsentito alla trasmissione della serie con lo scopo, opposto, di mostrare la decadenza dei costumi americani
- Le prime puntate di "Dallas" vennero trasmesse in Italia da Raiuno, che tuttavia le mise in onda in seconda serata senza rispettarne la sequenza: la serie passò inosservata
- Trasmessa da Canale 5 in prima serata a partire dal settembre del 1981 rispettando l'ordine delle puntate, "Dallas" ottenne un successo strabiliante: nelle parole di Carlo Freccero, "Dallas è il prodotto che fonda la tv commerciale... fa capire che la fidelizzazione nasce con la serialità... Coi film il pubblico deve essere conquistato ogni volta, con la serie lo si aggancia all'inizio e lo si tiene puntata dopo puntata"
- Con la sua enfasi sui tradimenti familiari, gli intrighi erotici e la sete di denaro, "Dallas" portò alla ribalta un immaginario che le maglie pedagogiche della tv pubblica difficilmente avrebbero lasciato passare in prima serata: anche in questo la serie incarnò la rivoluzione libertaria della televisione commerciale
- Nei primi anni Ottanta l'anagrafe italiana ha registrato un boom di bambine registrate con i nomi di Pamela e Sue Ellen, in onore delle protagoniste della serie
- Nel film "Il Tassinaro" (1983), il tassista Alberto Sordi, ossessionato dal figlio appassionato di "Dallas", chiede a due clienti americani: "Noi italiani ve imponemo forse una trasmissione de nome Valmontone, Portogruaro, Gallarate?... Perché voi ce dovete rompe li cojoni con sto Dallas?"
- In "Un'altra vita" (1986), Franco Battiato canta: "Sui divani, abbandonati a telecomandi in mano, storie di sottofondo, Dallas e I Ricchi Piangono..."
- Il nuovo "Dallas" annovera nel cast tre icone della serie originale: Larry Hagman (J.R.), Patrick Duffy (Bobby) e Linda Gray (Sue Ellen)
- Al cattivo J.R., fiaccato nell'aspetto ma non nello spirito, gli sceneggiatori hanno affidato dialoghi all'altezza del personaggio di un tempo: già celebre la battuta "I tribunali sono solo per i dilettanti e i deboli di cuore"
- Alan Sepinwall di "Hitfix" ha scritto che "le sopracciglia di Larry Hagman sono esse stesse un personaggio" e le ha immaginate rivolgersi al giovane interprete del figlio dicendo "Adesso ascolta, figliolo. Potrai anche avere la gioventù e le scene di sesso, ma ai nostri tempi, giovanotto, eravamo così dannatamente popolari che il 60% degli americani che guardavano la tv si sintonizzava per sapere chi aveva sparato a J.R.. Dunque rosica pure e lascia la scena ai vecchi professionisti"
- Anche l'interpretazione di Patrick Duffy non scherza: secondo Matt Zoller Seitz di "Vulture", "la bellezza che lo ha reso un idolo ai tempi di Carter e Reagan si è fatta più profonda, segnata, sfumata"
- Il nuovo "Dallas" non rappresenta solo un'operazione "nostalgia": accanto al vecchio cast, una serie di giovani e aitanti attori tra cui spicca Jesse Metcalfe, il giardiniere sexy di "Desparate Housewives", qui figlio di Bobby
- Non solo petrolio: i buoni, nel Dallas 2.0, sostengono le energie alternative
- Non solo tradite e alcolizzate: le donne del nuovo "Dallas" svolgono ruoli molto più attivi rispetto all'originale
- Al passo coi tempi, il "Dallas" del 2012 trova tuttavia la propria forza nell'uso disinvolto dei tipici meccanismi della "prime-time soap": secondo Linda Stasi del "New York Post", "il nuovo 'Dallas' è più ridicolo, finto, assurdo ed esagerato dell'originale. E questi sono solo alcuni dei motivi per amarlo"; Maureen Ryan dell'"Huffington Post" ha ammesso che "i continui tradimenti, intrighi e amori incrociati" l'hanno fatta implorare "Ancora, vi prego!" alla fine della maggior parte degli episodi
- In omaggio alle serie degli anni Ottanta, il nuovo "Dallas" conserva il tema musicale della sigla: anche solo per il potere evocativo di quelle note leggendarie, vale la pena di sintonizzarsi su Canale 5 martedì 16 ottobre in prima serata