Dallas, l'epopea della serie tv simbolo degli anni 80
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Con il suo cappellone da cowboy e gli stivali era il cattivo che il pubblico amava odiare: il suo volto è stato associato per anni a quello di J.R. Ewing, lo spietato magnate del petrolio protagonista della fortunata serie tv Dallas, ma anche come il maggiore Anthony Nelson della sitcom 'Strega per amore'.
Larry Hagman è morto a 81 anni in ospedale a Dallas, in seguito alle complicazioni del cancro al fegato con cui combatteva da tempo, ha annunciato la famiglia. In un mare di commedie e soap opera, negli anni passati i cattivi non avevano mai ruoli carismatici. L'affarista senza scrupoli J.R., ambizioso, diabolico e dotato di una lingua tagliente, è stato forse il primo vero bad guy della televisione nonchè il personaggio più riuscito di 'Dallas'. Dopo di lui la figura del cattivo ha assunto sempre maggiore importanza e fascino tanto da offuscare spesso gli eroi positivi. La prova della notorietà mondiale del personaggio di J.R. arriva nel novembre del 1980, quando l'episodio Who Shot J.R. (Chi ha sparato a J.R.) viene seguito da 350 milioni di telespettatori in 57 paesi.
Per i telespettatori di tutto il mondo, quando esistevano solo i telefilm e non ancora le serie tv o le fiction, Dallas non è una città. Non è un punto sulla cartina geografica.
Non il luogo in cui era stato assassinato Kennedy, ma la patria degli Ewing; ancora oggi il 'Southfork Ranch' è meta di pellegrinaggi e vi si può dormire per 100 dollari a notte.
Sì, perchè Dallas sta agli anni Ottanta come le spalline imbottite, i capelli vaporosi e il cappello da cowboy di J.R., il cattivo per eccellenza portato al successo da Larry Hagman, morto la scorsa notte a 81 anni.
In Italia il boom della soap opera fu tale che in quegli anni nacquero bimbi che devono portare per tutta la vita nomi come J.R., Sue Ellen, Pamela, quando andava bene Bobby. Prodotta dalla Cbs, la serie originale venne trasmessa negli Stati Uniti dal 1978: Dallas rappresentò una svolta culturale, che in qualche modo anticipava l'ottimismo degli anni Ottanta. Lo show è rimasto famoso soprattutto per gli argomenti trattati: ricchezza, sesso, intrighi e lotte senza esclusione di colpi per il potere. Alcolismo, droga, vendette familiari, divorzi, figli illegittimi e bugie sono la faccia che mostra nel privato una classe dominante che vuole restare tale, e per riuscirci deve imporsi con ogni mezzo sugli agguerriti concorrenti.
Un prodotto grazie al quale, insieme a Dinasty, gli italiani impararono ad appassionarsi alla lunga serialità patinata. Dallas fu trasmesso per 13 anni consecutivi in 90 Paesi e tradotto in 67 lingue, un record ancora imbattuto per la tv americana. Fra i tanti episodi trasmessi, il più famoso rimane sicuramente quello dell'attentato a J.R. e la puntata in cui si svelava il colpevole fu seguita in America da più di 83 milioni di persone, con uno share del 76%.
Martedì 2 giugno 1981 Canale 5 trasmise per la prima volta Dallas in Italia. La serie aveva debuttato, in verità passando quasi inosservata, su Rai1 tre mesi prima, con 13 puntate trasmesse in seconda serata.
Una scelta miope, quella dell'emittente pubblica, che farà la fortuna del neonato network di Silvio Berlusconi. Canale 5 si era assicurata i diritti di tutti gli altri episodi già prodotti e di quelli futuri. Il resto è storia: per anni milioni di italiani non si perderanno un episodio della saga degli Ewing, petrolieri texani divisi dalla lotta per il controllo dell'azienda di famiglia, appassionandosi alle vicende dei suoi personaggi: il cattivo J.R., il buono Bobby, la saggia matriarca miss Ellie, la moglie tradita e alcolista Sue Ellen, l'esuberante nipote Lucy, e tanti altri.
Ma il successo si deve soprattutto a lui, Hagman, che ha dato il volto a J.R., uomo spregevole che sorpassa costantemente i limiti dell'umana decenza, oltre a quelli della legalità, riuscendo sempre a farla franca. Cappello e stivali da cow boy, sorrisetto beffardo e bicchiere di whisky in mano. Quest'anno il sequel sulla famiglia di petrolieri Ewing è stato accolto favorevolmente in patria ma il pubblico italiano non ha dimostrato lo stesso entusiasmo, tanto da spingere Canale 5 a sospenderlo dopo la seconda puntata. Nei quasi 35 anni dalla prima apparizione di Dallas, il mondo ha cambiato pelle.
C'è stata la rivoluzione di Reagan e quella di Clinton, i Bush, padre e figlio, il primo presidente nero Obama. La televisione satellitare, internet, la globalizzazione, l'11 settembre, il crac di Wall Street, Bill Gates e Steve Jobs, il boom di Facebook e Twitter.