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Oggi, durante le discussioni in Commissione al Senato riguardo alle prospettive di riforma del calcio italiano, sono state ascoltate le testimonianze di rappresentanti delle principali emittenti italiane che operano nel mondo del calcio. Uno dei contributi più rilevanti è stato quello di Romano Righetti, direttore degli Affari esterni e pubblici per l'Europa di DAZN, la piattaforma che ha acquisito i diritti per trasmettere l'intera Serie A fino al 2029.
L'intervento del rappresentante DAZN si è concentrato su diversi punti chiave riguardanti il settore dei diritti televisivi nel calcio, la lotta alla pirateria digitale e le infrastrutture negli stadi. Ha iniziato ringraziando per l'invito e ha evidenziato l'importanza di contribuire alla discussione sul calcio, pur lasciando ad altri la trattazione di temi istituzionali e riforme strutturali già affrontati.
Il rappresentante ha introdotto il tema dei ricavi derivati dai diritti televisivi, sottolineando l'offerta di DAZN basata su un corrispettivo annuo di 700 milioni di euro per trasmissioni esclusive, con una revenue share aggiuntiva in base al fatturato aziendale.
La discussione si è poi focalizzata sulla pirateria digitale, con riferimenti a stime significative di perdite economiche dovute a questa pratica. Ha proposto soluzioni operative come l'uso più efficace del Piracy Shield e l'obbligo per gli intermediari di accreditarsi alla piattaforma. Ha auspicato un'intensificazione della lotta alla pirateria tramite un protocollo d'intesa tra Agcom, Guardia di Finanza e Procura della Repubblica per perseguire non solo chi offre ma anche chi acquista pirateria.
Infine, ha brevemente menzionato l'importanza di migliorare l'infrastruttura di comunicazione mobile negli stadi per migliorare l'esperienza dei tifosi e l'accesso ai servizi offerti dai broadcaster.
«Buongiorno, grazie Presidente. Innanzitutto volevamo ringraziare per il cortese invito e consideriamo sicuramente positiva questa iniziativa che consente una ampia riflessione sulle principali questioni del mondo del calcio. Ogni azione ovviamente che possa contribuire alla crescita e alla maggiore diffusione del prodotto calcio è da noi ovviamente condivisa e sostenuta. Considerando però il nostro ruolo e la nostra attività, riteniamo corretto e rispettoso lasciare ad altri l'approfondimento di alcuni dei temi che sono peraltro già stati affrontati durante la serie di audizioni che si è già svolta riguardanti l'assetto istituzionale del calcio, le riforme strutturali del settore, le prospettive future del settore. Questo evidentemente, e come dicevo, lasciamo ad altri il compito di approfondire.
Riteniamo e speriamo utile poter dare un contributo relativamente ad un aspetto che riguarda sostanzialmente la questione dei problemi economici del settore. E su questo aspetto evidentemente non intendiamo intervenire in alcun modo nella discussione che si è tenuta anche di fronte a questa Commissione relativa alla gestione economica dei club. Non è mestiere nostro e non intendiamo farlo.
Invece vogliamo partire da un dato che è stato indicato dal Presidente Casini durante l'audizione, cioè il fatto che, leggo testualmente, circa 3 miliardi di euro di valore alla produzione della Lega sono principalmente prodotti dai ricavi dei diritti audiovisivi e ai fatti la Lega Serie A finanzia tutto il sistema calcio e quindi il 10% dei ricavi dei diritti è destinato alle altre leghe. Questo è un punto di partenza credo utile per poter informare questa commissione di una cosa e sviluppare un paio di riflessioni. La prima considerazione è che per il ciclo di diritti che decorre dal primo di luglio 2024 fino al 2029 per il quale abbiamo ottenuto la possibilità di trasmettere in esclusiva sette partite e in coesclusiva con Sky tre partite del campionato di calcio di Serie A come DAZN abbiamo presentato un'offerta basata sì su un corrispettivo garantito che è fissato in una cifra di 700 milioni euro all'anno e poi abbiamo ritenuto di poter applicare un'offerta relativa alla cosiddetta revenue share che è un meccanismo per il quale, superate certe soglie di fatturato della nostra azienda, riteniamo di poter condividere il 50% del fatturato addizionale rispetto a queste soglie con la Lega Calcio.
Questo in un'ottica che vuole creare una sorta di partnership virtuosa con la Lega Calcio ma che a questo punto deve fare i conti con le tre variabili determinanti il possibile livello di fatturato che sono evidentemente il prodotto calcio, il livello dei prezzi e le quantità. Mi concentrerò soprattutto su uno di questi aspetti perché per quanto riguarda il prodotto calcio quello che noi stiamo auspicando e stiamo cercando di portare avanti con una modalità di trasmissione degli eventi che sicuramente è innovativa e che è andata via via stabilizzandosi in termini di diffusione presso tutte le fasce di utenti E' chiaro che tanto maggiore e tanto migliore è l'accesso che viene offerto ai tifosi e ai clienti tifosi relativi all'attività della loro squadra del cuore, tanto maggiore è da questo punto di vista la possibilità che questi clienti tifosi possano essere più favorevolmente indotti ad acquistare questo prodotto.
Il livello dei prezzi, è importante segnalare che quello che da due anni a questa parte facciamo è sostanzialmente un graduale innalzamento del livello dei prezzi che però è importante considerare anche in un'ottica di confronto con i principali paesi d'Europa. Anche di fronte a questa commissione è stato talvolta fatto cenno alla Premier League, ma se noi guardiamo sia l'Inghilterra, il Regno Unito, sia la Spagna, la Germania, la Francia, scopriamo che il livello dei prezzi dell'abbonamento alla visione delle partite del campionato di calcio di Serie A In Italia è tra i più bassi d'Europa. Se guardiamo ad esempio il Regno Unito, il costo medio si aggira intorno ai 90 euro al mese. Adesso ovviamente è un dato medio, però poi ci sono tutta una certa serie di vincoli. Se guardiamo ad esempio la Grecia, il costo si aggira tra i 47 e i 50 euro al mese per vedere peraltro un numero di partite limitato con una sola possibilità di streaming, quindi con tutta una certa serie di vincoli. Su quel versante sicuramente abbiamo lavorato e stiamo lavorando anche per articolare le offerte in modo da, come dire, consentire al cliente difuso di aderire nel migliore dei modi e rispetto alle proprie abitudini di consumo.
Il punto fondamentale su cui la crescita dei ricavi da parte nostra sfruttando e utilizzando il meccanismo della revenue share potrebbe portare maggiori risorse alla Lega e quindi a tutto il sistema calcio è però basato sulle quantità, sul numero dei clienti e su questo il tema principale è dato dalla pirateria. La pirateria digitale è un vulnus importante, recentemente la FAPAV ha presentato i suoi risultati che indicano sostanzialmente che circa 285 milioni di euro all'anno, stime Ipsos redatte per FAPAV, sono sottratti alla visione legale del campionato di calcio di Serie A e questo rappresenta un fatto molto importante. Qualcuno stima che i clienti illegali possano essere nell'ordine di 2 o 3 milioni, ovviamente difficilissimo da rilevare in quanto illegali, ma è chiaro che un'azione forte sulla pirateria porterebbe non soltanto un beneficio evidentemente all'erario, perché tutti i ricavi percepiti in regime di legalità hanno un trattamento differente da quelli percepiti in regime di illegalità, ovviamente. Ma per il meccanismo che abbiamo introdotto questo potrebbe attivare un circolo virtuoso per il quale il calcio godrebbe di maggiori risorse finanziarie da parte nostra, ma credo, non posso parlare a nome dei nostri concorrenti, da parte di tutti gli altri broadcaster.
Tanto più efficace sarà l'azione contro la pirateria, tanto più positivo sarà il contributo che un operatore come noi può dare al sistema calcio. Su questo alcune indicazioni operative o alcune riflessioni molto concrete mi portano sostanzialmente a dire che sicuramente il lavoro che è stato fatto dal legislatore con l'introduzione lo scorso agosto della legge antipirateria è sicuramente un passo avanti importantissimo. Il lavoro svolto dall'autorità mediante l'adozione del regolamento e poi la messa in funzione della piattaforma cosiddetta Piracy Shield è un altro passo importante ma dobbiamo prendere atto che i pirati sono operatori molto sofisticati che sanno aggirare i divieti, quindi da parte nostra la riflessione è per un ancora più efficace funzionamento della piattaforma Piracy Shield
Un altro importante passaggio sarebbe rendere obbligatorio ai cosiddetti intermediari dei servizi di comunicazione elettronica, che sono alcuni soggetti che consentono attraverso i loro servizi ai pirati di nascondersi alla piattaforma Piracy Shield, di essere obbligati ad accreditarsi a questa piattaforma. Questo sarebbe un passaggio molto importante perché i servizi resi da queste società, che sono soprattutto società americane, ha creato evidenti situazioni di inefficacia della piattaforma, non per il malfunzionamento della piattaforma, ma per il livello di sofisticazione dei servizi che queste che queste società offrono ai pirati. L'altro auspicio è che possa essere firmato, ovviamente non ne possiamo avere contezza, ma se non fosse già stato firmato, che possa essere firmato quanto prima il protocollo d'intesa tra l'Agcom, la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica, perché un altro passaggio molto importante sarebbe quello di mettere in condizione la procura della Repubblica o le procure della Repubblica di perseguire non chi offre pirateria ma chi compra pirateria. Questo sarebbe un passaggio assolutamente fondamentale.
Ultima indicazione riguarda il fatto che esistono alcuni profili di attività che il Codice Penale prevede che sono le attività sotto copertura che sono applicate a reati molto gravi come quello di mafia o terrorismo, se la Polizia delle Comunicazioni o la Guardia di Finanza che hanno una strumentazione e hanno capacità assolutamente di primo livello fossero messe in condizione di poter operare sotto copertura per i casi di violazione del diritto di proprietà intellettuale e quindi la pirateria, la loro azione potrebbe a nostro modo di vedere, ovviamente lo diciamo proponendolo sottovoce perché non è il nostro mestiere, ma potrebbe diventare ancora più efficace.
Ultimo e concludo, per quanto attiene la questione che è stata trattata nella Commissione relativa alle infrastrutture, credo che una maggiore copertura negli stadi dei servizi, soprattutto di comunicazione mobile, metterebbe in condizione i nostri clienti di utilizzare molto più efficacemente la nostra piattaforma anche allo stadio per fruire di alcuni servizi che noi mettiamo a disposizione, che negli stadi talvolta soffrono, ma perché c'è una sofferenza derivante da connettività tutta concentrata su alcune celle. Quindi da questo punto di vista ci limitiamo sulle infrastrutture a dare questa piccola semplice segnalazione che è laterale rispetto al auspicio che sulla pirateria l'attività possa essere ancor più efficace di quanto è stato in quest'anno grazie a un quadro normativo che sicuramente è tra i più avanzati d'Europa.»
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)