Per vedere gli Europei in alta definizione targati Rai tutti gli utenti che hanno un normale decoder o un televisore adatto a ricevere il digitale terrestre, sarà garantita la trasmissione delle partite in un migliore formato di schermo (16:9) e con una elevata qualità di immagine.
Ma l’HD vera e propria sarà trasmessa su RaiUno attraverso la rete cosiddetta Mux B, che sarà accessibile soltanto nelle macroaree di Roma e Milano (province comprese), nella zona urbana di Torino, in Valle d’Aosta e in Sardegna, cioè le due regioni che hanno avviato la transizione all digital. Sarà però necessario agli utenti di queste zone l’acquisto di un decoder HD, del tipo cosiddetto Mpeg4. Fermo restando che è necessario un televisore già predisposto all’alta definizione, di quelli che già da tempo si trovano in vendita.
«In Italia ci sono già 4 milioni e mezzo di televisori HD dice Luca Balestrieri, direttore del digitale terrestre Rai Come servizio pubblico, ci sembrava importante stare su questo mercato col segnale in chiaro».
Dopo gli Europei la Rai trasmetterà in alta definizione di altri eventi sportivi, a partire dai mondiali di ciclismo di settembre, da Varese. Le trasmissioni regolari in HD, come previsto nel piano industriale, cominceranno poi nel 2009, nelle menzionate aree all digital.
«Entro 15 anni ci saranno solo due tipi di tv aggiunge Balestrieri in alta definizione per i grandi schermi delle case, in bassa definizione per i piccoli schermi dei cellulari». Eppure, nei negozi, il nuovo decoder Mpeg4, il cui prezzo dovrebbe aggirarsi sui 150 euro non si trova ancora, come testimoniano i commercianti di alcune note catene di prodotti tecnologici. «I decoder esistono dice Balestrieri Abbiamo ricevuto l’interesse di tutti i produttori e distributori dei dispositivi. La Rai, poi, è parte integrante dello HD Forum, un organismo che sta lavorando per definire le specifiche tecniche dell’HD».
Ma proprio lo standard utilizzato dalla Rai è al centro di polemiche. L’Adiconsum accusa Viale Mazzini di aver compiuto una mera operazione di marketing a danno degli utenti: la Rai invita le aziende a produrre i decoder e gli utenti ad acquistarli, ma non può garantire che lo standard di questi prodotti sia davvero quello definitivo.
E quindi tra non molto potrebbero rivelarsi inservibili, almeno per l’alta definizione. «Sono polemiche infondate replica Balestrieri. «I produttori sono d’accordo per portare sul mercato prodotti che siano in linea con le specifiche e con gli standard stabiliti. E poi la vita di un decoder è in media di 4 anni. Sono sicuro che i nuovi dispositivi per l’HD rimarranno validi per molto tempo. Non c’è il pericolo di comprare strumenti che invecchiano troppo presto».