
Il 4 dicembre del 2000, con la Risoluzione n. 55/76, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituisce la
“Giornata Mondiale del Rifugiato” e per celebrare questa ricorrenza, l’Onu sceglie la data del 20 giugno, giorno in cui da decenni ormai in molti paesi africani veniva celebrato l’Africa Refugee Day. Un evento, patrocinato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), che vuole ricordare a tutti i paesi del mondo il coraggio, la forza e la determinazione di 14 milioni di donne, uomini e bambini costretti a fuggire dai loro Paesi a causa di persecuzioni, guerre e violenze.
E in occasione della IX Giornata Mondiale del Rifugiato, Rai Storia dedica parte della sua programmazione - sabato 20 giugno alle 12 e alle 20 sul canale 805 della piattaforma Sky, e in diretta sul sito Internet www.raistoria.it - al tema, attualissimo, dei rifugiati e richiedenti asilo in Italia, con uno speciale appuntamento con “Un Mondo a Colori”, il programma di Rai Educational condotto in studio da Valeria Coiante, che ripercorre le tappe principali del fenomeno. Due ore di inchieste e reportage, per tracciare le tappe della storia dell’immigrazione in Italia negli ultimi anni, tracciando un percorso che va da Lampedusa all’Algeria, dalla Sardegna a Patrasso in Grecia, da Venezia a Malta. Per non dimenticare i nostri doveri verso chi cerca libertà, giustizia, futuro.
Gli sbarchi a Lampedusa, aumentati in maniera esponenziale, hanno catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica sul problema dell’accoglienza nel nostro Paese, fino ai recenti accordi con la Libia, che hanno posto un momentaneo stop agli sbarchi. Ma quella che dal governo italiano è stata definita una svolta storica, è in realtà una scelta controversa e fortemente contestata dalle organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali. Cosa succede realmente ai rifugiati quando vengono incarcerati in Libia?
Chi si occupa di controllare che non vengano violati i diritti umani? Come è possibile conciliare i limiti dell’accoglienza in paesi come l’Italia o Malta, paesi costantemente toccati dal fenomeno dell’immigrazione irregolare, e il rispetto di chi fugge da situazioni che mettono a rischio la propria vita? E qual è, esattamente, l’iter burocratico che deve seguire chi presenta domanda di asilo politico? Siamo in grado di offrire protezione e sostentamento a chi arriva qui sotto il semiasse di un tir o ripescato da qualche carretta del mare alla deriva?
E ancora: come è possibile distinguere, fra la massa di disperati che rischiano la vita tutti i giorni per un futuro migliore, gli immigrati per motivi economici dai profughi delle guerre o dalle vittime di persecuzione politica? Sono queste le domande alle quali “Un mondo a colori” cercherà di dare delle risposte, attraverso il lungo viaggio televisivo dello “Speciale Rifugiati”, visibile anche in diretta sul sito Internet www.raistoria.rai.it.