Braccialarghe(Sipra): 'Per Rai4 obiettivo 100 milioni di raccolta pubblicitaria'

A Cannes i ristoranti semivuoti e la croisette deserta durante il Festival della pubblicità sono lo specchio di un mercato in crisi dove a soffrire sono soprattutto i media tradizionali. Dalla stampa alla televisione, «ma una crisi come questa deve trasformarsi in opportunità», dice Maurizio Braccialarghe, genovese, 52 anni compiuti il 14 maggio, amministratore delegato di Sipra, la concessionaria pubblicitaria della Rai. Non si nasconde dietro i numeri e ammette: «Nel primo semestre abbiamo raccolto il 22% in meno, ma siamo in linea con il budget di inizio anno».

Cosa si aspetta dagli ultimi sei mesi del 2009?
"La previsione di chiusura non può che essere negativa, ma fin dal prossimo trimestre mi aspetto un'attenuarsi della crisi e un incremento nell'ultima parte dell'anno, anche perché ci confronteremo con gli ultimi tre mesi del 2008: furono disastrosi. Ottimisticamente mi aspetto un -2% e poi un +8 per cento. Comunque fare previsioni puntuali è impossibile, lo dice la stessa Bankitalia Questa è una crisi che ha travolte tutti e penso alle grandi aziende editoriali americane, però può trasformarsi in un'opportunità"

Come?
"Questa crisi ha cambiato il nostro mondo. Ci ha obbligato ariflettere; a renderci conto che le nuove tecnologie sono una risorsa, non una minaccia. E la Rai ha un patrimonio enorme da sfruttare, il potenziale del digitale è enorme".

Certo, però lo spegnimento del segnale analogico è stato completato solo in Sardegna. Fino al 2012 la transizione sarà lunga.
"Assolutamente, ma i segnali sono ottimi. Rai 4 ne è la prova: nei primi mesi dell'anno la raccolta è arrivata a 3 milioni di euro, nel 2012 quando il segnale sarà presente in tutto il paese con le performance di oggi sipotrebbe arrivare a 80-100 milioni. Così come sul satellite dove abbiamo ricavato 7,8 milioni, superando gli obiettivi. Ma abbiamo ancora tanti margini di crescita. Penso per esempio allo sport e a Raisport che potrebbe diventare il canale di riferimento Rai anche i per i grandi eventi. Il digitale è una sfida che possiamo vincere, ma dosando bene le forze: con i nostri canali tematici dobbiamo attrarre il pubblico che la lasciala tv generalista. Forse dovremmo usare i nostri spazi per annunciare anche la programmazione dei nostri canali in digitale".

Questo per quanto riguarda la televisione. Ma il digitale è anche internet e presto radio.
"Ci stiamo muovendo anche in questa direzione. Nei primi sei mesi dell'anno la raccolta di Sipra sul web è cresciuta del 120 per cento. I numeri non sono enormi, ma il mercato cresce del 5%, con questa performance vuole dire che erodiamo quote ai concorrenti. Anche la radio va bene, ma potrebbero essere sfruttate di più le sinergie, con i grandi artisti delle tv, sulla scia di quanto è successo con Fiorello ai tempi di Radio2."

Entro dicembre il product placement potrebbe essere permesso anche in televisione. È un'opportunità o una minaccia?
"È un'opportunità, ma a patto che i contratti siano pubblici e depositati. Mi spiego. Con questa legge qualunque bene di consumo potrà comparire nei .programmi televisivi con un chiaro vantaggio economico per le case di produzione: dovrebbero, però, essere tutelate anche le reti che acquistano i programmi garantendo la possibilità di detrarre questo importo, altrimenti ci si troverebbe a fare pubblicità gratuita a un potenziale inserzionista".

Giuliano Balestrieri
per "Il Sole 24 Ore"