La tecnologia avanza, è innegabile, ma siamo davvero pronti a tutte queste novità ? Dallo switch-off di Roma ai nuovi apparati tecnici di Mediaset e Sky, senza dimenticare TivùSat. È quindi vero che avanza, ma c’è anche chi vorrebbe arginare in qualche modo questo fenomeno (pensiamo alla Digital Key e gli appelli all’Antitrust). Questo e altro nel nuovo VENERDÌTORIALE di Digital-Sat.
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Lo switch off è ansiogeno. Il passaggio al digitale terrestre uno stress. Il decoder una dissintonia. C’erano state poche brevi stagioni di relax tecnologico, giusto per abituarsi al satellitare, ma poi per la tv è ricominciata la tensione trasformativa. A cominciare dall’alta definizione, piccola mitologia domestica che non cambia la vita ma cambia i prodotti, o induce a cambiarli, forse con qualche sollievo per il mercato degli apparecchi nuovi, e con qualche complicazione vitale in più per chi riceve a casa il pacchetto muto di Sky. Il risultato è che uno strumento come il televisore, che per anni aveva attraversato l’adeguamento tecnologico dell’etere con estrema lentezza (al massimo il colore, come innovazione), ha cominciato a essere il centro di un cambiamento frenetico».
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Inizia così un bell'articolo di Edmondo Berselli pubblicato ieri su
Repubblica e
consultabile anche sul suo sito web. Un “
cambiamento freneticoâ€, come lo definisce, che oggi è giunto ormai ad un punto di non ritorno: il digitale soppianta l’analogico, e questo non vale solo per la televisione. E ci sono pure varie tecnologie digitali che, contravvenendo alla logica speranza della convergenza, tendono invece a farsi la più aspra battaglia per procacciarsi le preferenze degli utenti, o telespettatori per la tv digitale.
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Proprio ieri l’ultimo (almeno per il momento) atto con l’annuncio in pompa magna per
il nuovo decoder con annesso nuovo servizio offerto da
Mediaset Premium: leggendo le
caratteristiche tecniche si può notare il doppio
tuner, l’
auto-recording, la possibilità quindi di avere un
Push-VOD su DTT, una novità assoluta. Ma –
dai commenti del nostro Digital-Forum – tutto ciò è troppo poco: manca l’
Alta Definizione, non c’è l’uscita
HDMI, non è possibile scegliere cosa registrare, e via dicendo…
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Il decoder ovviamente sarà migliorato, non lo mettiamo in dubbio, e anzi si dice che entro un anno tutto il concept digitale Mediaset cambierà e
sarà orientato al web, ma i commenti dei nostri utenti sono emblematici: quel famoso “
cambiamento freneticoâ€
lo vogliono ancora più frenetico. Evidentemente la maggioranza della nostra
community è composta da quelli che vengono definiti “
nativi digitaliâ€, ovverosia tutti coloro che sono nati con l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni e che sono ormai in grado di passare da una piattaforma all’altra senza problemi, vivendo spesso e volentieri in modalitÃ
multitasking. Essendo una
web community è anche facile giungere a questa conclusione.
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Cosa succede invece per le persone meno avvezze alla tecnologia? I problemi dello switch-off romano ci aiutano a rispondere, con tante lamentele a denunciare l’oscuramento di moltissimi anziani, non tutti ben informati sull’arrivo del digitale.
Errori nella comunicazione istituzionale? Può darsi.
Disservizi con il call center? Chissà … Qualcosa però potrebbe anche essere inevitabile, visto il conflittuale rapporto tra le persone anziane e i cambiamenti radicali delle loro abitudini, come analizza puntualmente
Umberto Galimberti sempre su Repubblica di ieri, che conclude
il suo scritto con queste parole: «
Nulla da obiettare alle nuove tecnologie, sono ormai il nostro futuro. E se al futuro non possiamo rinunciare, almeno lo si sorvegli per evitare che, nell’euforia del progresso, non ci si accorga e non ci si prenda cura di quanti lasciamo ai margini della strada, che tutti di corsa percorriamo, senza accorgersi di loro».
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Qualcosa da obiettare sulle tecnologie ha avuto Mediaset che mercoledì ha presentato
un esposto all’Antitrust contro la famigerata chiavetta Sky per il digitale terrestre: tra le motivazioni – che qualcuno ha definito eufemisticamente “
fantasiose†– c’è anche la potenziale volontà , da parte di Sky, di «
frenare la diffusione sul mercato di decoder che consentano di ricevere i programmi a pagamento e i servizi interattivi di altri operatori», che all’atto pratico la
Digital Key condivide con tutti gli altri zapper in commercio.
E ieri sera è arrivata anche
la richiesta formale di Sky per una rapida archiviazione del caso: nella nota diffusa alla stampa si legge «
la condotta di Sky non crea al consumatore alcun disincentivo, né economico né pratico, rispetto alla scelta di aderire all’offerta a pagamento di Mediaset. Ed al contrario, la Digital Key avvicina i consumatori alla fruizione del digitale terrestre e facilita la penetrazione dell’offerta in chiaro anche di RAI e Mediaset, aumentandone potenzialmente la redditività ».
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Lasciando trarre le sue conclusioni all’Antitrust, possiamo dedurre che quello su cui fa leva
Sky è la possibilità di usufruire
comodamente di contenuti
gratuiti. Una tecnologia che non complica la vita agli utenti, ma che addirittura la semplifica (leggi “
telecomando unicoâ€), per permettergli di avere
una più ampia offerta di canali free, parola che Sky in questi anni aveva cancellato gradualmente dal suo vocabolario (ricordiamo per esempio
la codifica del suo Tg24 che si appresta però a ritornare gratuito sul
nuovo "Cielo").
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In tutto questo non si può non dimenticare anche un interesse economico per Sky che inserisce nella sua “offerta†anche canali che un tempo pagava profumatamente (come i vari RaiSat), ma che apre lo spiraglio concorrenziale affinché quel benedetto “cambiamento frenetico†non sia, una volta tanto, solo un altro motivo per aprire il portafogli. Si sa, in tempi di crisi…
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Giorgio Scorsone
per "
Digital-Sat.it"
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