Carlo Freccero (Rai4): ''E' ora per la Rai di investire sul vero futuro''
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Liberazione
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Digitale Terrestre
lunedì, 30 novembre 2009 | Ore: 00:00

Comunque, Carlo Freccerò ora è direttore di Rai4 (oltre che di Raisat, che però scomparirà presto diventando Rai5 e Rai6), e la sua rete - che prima vedevano solo i possessori di parabola - ora è nelle case di tutti gli italiani digitalizzati. Che sono tanti. Questo cambierà un po' le cose, si spera.
O no, direttore?
E' evidente che le cose dovrebbero cambiare, ma molto dipenderà dalle scelte della direzione generale della Rai.
In che senso Freccero? Ma la direzione della Rai di Viale Mazzini ha capito cosa sta succedendo, è preparata alla nuova sfida, o ha già perso il treno?
No, spero proprio di no. Però tutto dipende sempre dagli investimenti che si intendono fare. E' chiaro che Rai 4 in quesfo momento ha una visibilità maggiore e io credo sia necessario inizi un percorso serio di autoproduzione, sia di fiction che di magazine...

Sì, ma "Sugo" andava in onda anche lo scorso anno. Vanno bene le cinque nuove puntate di "Sugo", ma bisogna fare di più, produrre fiction, informazione...
Accendendo la tv con digitale integrato, si ha immediatamente l'impressione che la tv generalista abbia i giorni contati L'offerta è vasta e dettagliata, ognuno si sceglierà quello che meglio crede...
Diciamo che la tv generalista tenderà a sparire, anche se ancora sono in molti ad usufruirne, essendo l'Italia un paese piuttosto anziano. La tv digitale è invece fatta per canali di "nicchia", ovvero specializzati, attenti ciascuno a particolari tipi di pubblico. Il processo non sarà repentino, ma nemmeno lunghissimo. E' chiaro poi che questo tipo di digitale è solo una realtà di transizione. Il futuro alle porte è quello della fruizione integrata di web, telefonia, tv, etc.
Cambierà anche il modo di consumate la televisione, così come il messaggio pubblicitario?
Certo che cambierà. Ad esempio dal punto di vista pubblicitario, la tv generalista ha sempre proposto un consumo materiale (divani, caffé, etc), la tv digitale tematica invece invita ad un consumo immateriale (culturale). E già molti investitori si stanno spostando su quei settori. E ancora, la tv tematica è quella più aperta al prodotto internazionale, quindi dialoga fuori dai localismi.
Quanti saranno i canali offerti dalla Rai, su digitale?
Saranno dodici, Rai 1, 2 e 3 comprese.
Ma la Rai sta pensando anche a un'offerta a pagamento?
No, la sua sarà una offerta tutta gratuita. Ma io personalmente mi auguro che una forma di pay ci sia anche in Rai, per esempio per prodotti come i grandi eventi, i concerti o gli spettacoli teatrali.
Per concludere?
Per concludere, insisto. E' chiaro che la tv generalista ha ancora un suo preciso spazio, che va considerato e rispettato. Il nostro è un paese piuttosto lento, e la contrazione economica non gioca a favore di trasformazioni epocali veloci. Ma bisogna saper guardare al futuro...
Più che futuro, mi sembra il presente.
Il digitale è solo una realtà di transizione. E' vero, il futuro è l'integrazione totale dei media.
E per quanto riguarda i duopoli? La nuova realtà va in direzione di una loro risoluzione?
Non tutte le anomalie si risolvono. Però è un dato di fatto che gli spazi si ampliano. Bisognerà vedere chi saprà e potrà approfittarne.
Roberta Ronconi
per "Liberazione"
(29/11/09)
per "Liberazione"
(29/11/09)