Finché non si risolve la vicenda Premium, i conti di Mediaset non avranno certezze. e' quanto affermano i dati del terzo trimestre dell'anno e le decisioni del Cda del Biscione, che ha evidenziato altri 50 milioni di spese impreviste per il dietrofront di Vivendi nell'acquisto della pay tv, approvato una perdita di 116 milioni nei primi nove mesi ed evidenziato un rallentamento della crescita dei ricavi proprio di Premium, passati dal +16% dei primi sei mesi dell'anno al +5% del terzo trimestre.
E, in vista della prima udienza sulla richiesta di sequestro del 3,5% delle azioni di Vivendi fissata il 23 novembre, la posizione non cambia. «Siamo ancora assolutamente fermi sulla validita' dell'accordo di aprile con Vivendi. Non prevediamo altro scenario se non la realizzazione del contratto: si puo' discutere su quando verra' attuato, ma non sul fatto che verra' realizzato», insiste il direttore finanziario del Biscione e presidente di Premium, Marco Giordani, durante la conference call sui conti del gruppo. Le domande degli analisti finanziari sono state l'occasione per evidenziare una ripresa abbastanza chiara della raccolta pubblicitaria: in ottobre Mediaset ha registrato un aumento del 4,1% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, «aspettative positive» vengono dalla raccolta dell'accoppiata novembre-dicembre e non sono previsti impatti dal referendum costituzionale.
Lo ha assicurato il direttore generale marketing di Publitalia, Matteo Cardani, che ha fornito previsioni incoraggianti sull'anno, con una crescita per tutto il 2016 stimata tra il 2,7 e il 3,1%. Mediaset invece non formula previsioni sull'intero esercizio del gruppo, sottolineando comunque che «pur in un quadro di perdurante incertezza internazionale» nei primi nove mesi si «chiude un periodo che evidenzia ricavi e margine operativo lordo in crescita». In particolare i ricavi in Italia sono stati pari a 1.853 milioni rispetto ai 1.741 dello stesso periodo dell'anno mentre e in Spagna sono saliti a 711 milioni, con ricavi totali a quota 2.563 milioni, in crescita di 149. L'indebitamento finanziario e' passato dagli 859 milioni di fine 2015 a 1.123 milioni per le politiche di acquisizione (come le radio), distribuzione dividendi e acquisto azioni proprie.
Il Biscione mette in evidenza che «i recenti aumenti di capitale varati da Mediaset Premium, gia' previsti in sede di budget previsionale, sono stati fino a oggi sottoscritti pro quota anche dal socio di minoranza Telefonica», che ha l'11% della pay tv e che quindi a Cologno Monzese contano ancora quale socio affidabile nella complicata partita con i francesi. Nella 'galassia Berlusconi' ottima seduta in Borsa per Mondadori dopo la diffusione dei conti: il titolo ha chiuso in crescita del 5,9% a 0,94 euro, con il mercato che ha premiato soprattutto la crescita delle stime per l'intero 2016 con margine operativo lordo adjusted in progresso del 35% includendo Rizzoli Libri e Banzai Media e la posizione finanziaria in netto miglioramento rispetto alla precedente previsione nel rapporto con l'Ebitda.