Una soluzione alla fine per Premium si dovrà trovare (o con Vivendi o con Sky) ma per ora si attende la prima udienza nel Tribunale di Milano nella lite tra Biscione e il gruppo guidato da Bolloré per capire che aria tira a livello giudiziario. Dopodiché i contatti potranno rinsaldarsi, le trattative cominciare. Con due problemi diversi: il livello di fiducia tra Mediaset e Vivendi è pari a zero mentre Sky, che avrebbe oggi le ragioni industriali migliori per acquisire Premium, non ha intenzione di riconoscere grandi valori e soprattutto dovrebbe superare un esame antitrust complicato. Questo il quadro nella partita sulla pay tv del Biscione a una settimana dal primo appuntamento davanti al giudice, quello per la richiesta di sequestro cautelativo del 3,5% delle azioni Vivendi avanzata da Mediaset.
Un quadro disegnato anche dal presidente di Premium e direttore finanziario del Biscione, Marco Giordani: «Dal 25 luglio non abbiamo avuto alcun contatto con Vivendi, né stiamo trattando con Sky», afferma Giordani rispondendo ai giornalisti a margine della presentazione dell'offerta televisiva di Premium.
Con i conti della pay tv che in questo 'impasse' paga pero' dazio: gli abbonati sono fermi a due milioni, 200mila in meno rispetto agli obiettivi del gruppo. Lo dice l'amministratore delegato Franco Ricci, specificando che «abbiamo viaggiato benissimo fino a giugno, eravamo leggermente al di sopra del budget: i tre mesi top per le vendite (agosto-ottobre) sono stati sotto l'egida dell'interim management' e pensiamo di fare il quarto trimestre in linea con il budget, ma molto probabile non riusciremo a recuperare». Il 2016 si chiuderà come previsto in perdita, con stime di mercato che stimano un 'rosso' sui 200 milioni, ed è quindi ovvio che gli azionisti, con Silvio Berlusconi che avrebbe ripreso direttamente in mano la situazione, pensino a trovare soluzioni.
Soluzioni che al momento non coinvolgono Telecom, anche se un possibile rilancio dei francesi potrebbe delineare un assetto con un terzo della pay tv a testa tra Mediaset, Vivendi e il gruppo Tlc con l'obiettivo anche di evitare ai partner di consolidarla nei rispettivi conti. Sul lato Sky al momento non risultano colloqui, ma alcuni report 'spingono' nella direzione del gruppo controllato da Murdoch: secondo gli analisti di Mediobanca Securities Sky «potrebbe beneficiare di un accordo che potrebbe visibilmente ridurre l'esborso» per le prossime aste sui diritti calcistici «e con due milioni di abbonati di Premium potrebbe aumentare i suoi abbonati di quasi il 50%».