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Mediaset, Borsa boccia trust Vivendi. Tempi brevi Agcom

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Fonte: Ansa

E
Economia

L'atteso conferimento a un soggetto esterno di circa il 20% di Mediaset oggi detenuto da Vivendi, su un totale di quasi il 30% acquistato dai francesi con il blitz dello scorso inverno, non ha aiutato il titolo del Biscione in Borsa, che ha invertito la rotta dopo tre sedute consecutive in recupero. In queste ore le carte del progetto Vivendi, a lungo discusse con l'Agcom, vengono consegnate all'Authority, che prima del suo Consiglio di mercoledì avra' di fatto due giorni per analizzarle. Con l'ipotesi che l'idea di Vivendi sia quella di concretizzare il congelamento della quota Mediaset attraverso una fiduciaria di diritto italiano. La differenza con un vero e proprio 'blind trust' appare materia per giuristi, ma è rilevante. In una fiduciaria infatti la proprieta' sostanziale della quota rimarrebbe in capo ai francesi, che continuerebbero a incassare i dividendi (cosa ovvia) e anche a poterne orientare la gestione più ampiamente. Nel trust, che puo' essere costituito anche in un Paese diverso rispetto a quello dove operano le parti, la proprieta' dei beni conferiti è a tutti gli effetti (sia formali sia sostanziali) del 'trusteè, cioè della nuova societa' costituita ad hoc, che disporrebbe della quota sulla base di quanto previsto dall'atto costitutivo nell'interesse dei beneficiari, ma potendosi muovere in modo del tutto indipendente.

Compresa un'eventuale vendita sul mercato nel caso il titolo salisse a prezzi che si ritenessero convenienti. La notizia di una possibile definizione del congelamento della quota del Biscione oggi in mano ai francesi ha invece portato a qualche vendita in Piazza Affari: il titolo Mediaset è stato tra i peggiori dell'indice principale con un calo finale superiore al 2% a 3,06 euro, riportando il ribasso complessivo dal boom successivo alla scalata di Vivendi a quasi il 33%. Stabile a Parigi ai massimi da quasi due anni il gruppo media controllato da Bolloré, piatta Tim a Milano, sui minimi da primavera. La societa' delle telecomunicazioni non si è infatti mossa sulla conferma che è in stadio avanzato il lavoro per la costituzione della joint venture (dalle quote comunque italiane) con Canal+ per i contenuti media, la nuova societa' annunciata all'inizio dell'estate che potrebbe anche opporsi alla diffusione di Netflix sul mercato del Sud Europa. A quanto risulta, da Tim l'operazione è stata 'istruita' ma deve ancora passare dal comitato interno controlli e rischi.

Comunque si fara', e anche in tempi brevi, mentre è molto più difficile coinvolgere Mediaset con il possibile conferimento di Premium, sempre che il Biscione possa averne interesse. All'interno della stessa Agcom ci sono gia' dubbi sul progetto tra la controllata diretta di Vivendi in Francia e Tim ed è quindi molto difficile che possa esserci il via libera per un soggetto che comprenda anche Mediaset. A prescindere dal rischio che possa scattare il 'concerto' tra Bolloré e Berlusconi, con immediato obbligo di Opa sul Biscione.

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