La nuova indagine sul fenomeno della pirateria audiovisiva e sportiva, condotta da Ipsos per conto di FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, è stata presentata questa mattina all’Ara Pacis di Roma in occasione dell’evento “Stati Generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale. Industrie dei contenuti, consumi culturali e comportamenti illeciti” organizzato dalla Federazione e che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti delle Istituzioni e dell’Industria.
I dati confermano un’incidenza complessiva della pirateria stabile tra la popolazione adulta, pari al 42%, ma contestualmente registrano una crescita nel numero di contenuti audiovisivi piratati: si stimano nel 2022 circa 345 milioni di atti illeciti, 30 milioni in più rispetto all’anno precedente (+9%).
L’incremento rispetto al 2021 è spinto soprattutto dallo sport live, che fa registrare un aumento del +26% degli atti di pirateria nell’ultimo anno ed è l’unico contenuto che evidenzia un trend complessivo di crescita rispetto alle ultime indagini. Seguono i programmi tv, con un +20% rispetto al 2021 e le serie/fiction, che nell’ultimo anno vedono incrementare gli atti di pirateria del +15%.
I film si confermano essere il contenuto più piratato: il 35% degli atti di pirateria audiovisiva (oltre 120 milioni) riguarda film, ma il trend, sia rispetto allo scorso anno sia in un’ottica di medio periodo, è in calo (-4% vs. 2021; -68% vs. 2016).
I dati Ipsos evidenziano che tra le modalità di fruizione dei contenuti illegali, la pirateria digitale si conferma essere la principale con il 39% di incidenza, dato stabile rispetto allo scorso anno. Segue a lunga distanza la pirateria indiretta (cioè il prestito di copie fisiche o digitali piratate o la visione da amici), che dopo la forte diminuzione avvenuta tra il 2018 e il 2021, si assesta attorno al 12%. Infine, la pirateria fisica, con il 9% di incidenza, resta la modalità meno utilizzata.
Da notare il trend inverso tra gli adolescenti: nel corso del 2022 quasi la metà dei 10-14enni (47%) ha commesso almeno un atto di pirateria audiovisiva, ma tale incidenza è in arretramento rispetto al 2021 (-4pp) e la stima degli atti di pirateria non raggiunge i 25 milioni (nel 2018 erano oltre 31 milioni).
ââPer quanto riguarda la deterrenza, i dati dell’ultima ricerca confermano che l’oscuramento dei siti si rivela una misura efficace: il 40% dei pirati adulti ha incontrato almeno una volta un sito bloccato e tra loro la metà si è di conseguenza rivolto ad alternative legali (49%, +6pp vs. 2021).
Durante la mattinata si è parlato anche della proposta di legge sul contrasto alla pirateria online che lo scorso marzo la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità dopo un iter che si era interrotto con la fine anticipata della scorsa legislatura. La proposta di legge, ora in discussione al Senato della Repubblica, conferisce nuovi poteri all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. A fronte della segnalazione dei titolari dei diritti tv è attribuito all’AGCOM il potere di ordinare l’immediato oscuramento del sito che trasmette illegalmente il contenuto. È previsto, poi, l’aumento delle sanzioni sia per coloro che mettono illegalmente a disposizione contenuti protetti da copyright, sia per gli utenti finali che rischiano multe fino a 5mila euro e fino a tre anni di carcere.
In attesa della definitiva approvazione della nuova legge, la consapevolezza di commettere un reato tra gli utenti del web è diffusa (l’81% tra i pirati adulti), una buona metà di questi però non ritiene probabile l’essere scoperti e puniti. Coerentemente con quanto rilevato in passato, i pirati di contenuti audiovisivi sono più concentrati tra gli under 35 (39% vs 27% del totale popolazione), tra coloro che hanno un livello di istruzione più elevato (21% di laureati vs 18% del totale popolazione) e tra gli occupati (61% vs 54% del totale popolazione). Si riscontra inoltre una leggera prevalenza degli uomini sulle donne (53% di uomini e 47% di donne).
«La ricerca presentata oggi da Nando Pagnoncelli e riferita al 2022 evidenzia come il fenomeno della pirateria nel nostro Paese sia in continua evoluzione, sfruttando lo sviluppo tecnologico anche a fini illeciti, come dimostra il recente dibattito in merito alla relazione tra copyright e intelligenza artificiale. Anche i numeri di quest’anno, ci stimolano, come FAPAV a confermare il nostro impegno nel sostenere le Industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali e nel lavorare con le Istituzioni – già molto sensibili al tema – per la definizione ed applicazione di nuovi strumenti preventivi di efficace contrasto alla pirateria.» – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV.
«Oltre alle necessarie azioni di enforcement e all’approvazione della nuova legge antipirateria, che ci auguriamo possa essere licenziata a strettissimo giro, come Federazione continuiamo a promuovere attività di sensibilizzazione e campagne di educazione a sostegno della legalità. Si inserisce in questo contesto “Il Cinema Siete Voi”, la nuova campagna contro il fenomeno del camcording promossa da FAPAV in collaborazione con ANEC, ANICA e MPA, dedicata al pubblico in sala e che mira a sensibilizzare lo spettatore sul tema dell’illecita registrazione dei film al cinema. L’altra campagna a supporto dell’industria audiovisiva promossa da FAPAV insieme a ANEC, ANICA, APA, MPA e UNIVIDEO, e che sarà lanciata durante la Mostra del Cinema di Venezia, è la seconda edizione di “We Are Stories”, una serie di spot con protagoniste alcune giovani professioniste che raccontano come il loro amore per l’audiovisivo le abbia spinte a realizzare i loro sogni. Occorre lavorare in modo sinergico per favorire da una parte l’ampia offerta legale dei contenuti audiovisivi, dall’altra per arginare il fenomeno della pirateria che come emerge dai dati presentati questa mattina continua a rappresentare un serio freno allo sviluppo industriale ed economico del nostro Paese.» ha concluso Bagnoli Rossi.
«La collaborazione tra FAPAV e Ipsos prosegue da diversi anni e nel tempo abbiamo imparato a conoscere sempre più nel dettaglio il problema della pirateria. Nella rilevazione di quest’anno abbiamo approfondito il tema della percezione del danno da parte dei pirati ed emerge chiaramente che chi pirata non è pienamente consapevole del danno che sta arrecando all’industria audiovisiva e soprattutto ai lavoratori che ne fanno parte. È perciò importante, come auspicato anche da Federico Rossi Bagnoli, continuare nella campagna di sensibilizzazione sul tema. Oltre a ciò, anche quest’anno si conferma l’efficacia del blocco dei siti per scoraggiare la pirateria. È bene quindi proseguire in questa direzione per far sì che sempre più pirati optino per una visione tramite mezzi legali dei contenuti di interesse. La pirateria purtroppo resta un problema ancora presente nel panorama italiano, ma tramite l’educazione e le attività di deterrenza è possibile arginarlo ed è questa la sfida più grande che deve affrontare l’industria audiovisiva nei prossimi anni.» – ha dichiarato Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia.
«Questo appuntamento annuale è diventato un importante momento di confronto per fare il punto sulla diffusione della pirateria su come viene percepita e su come contrastarla in modo più efficace. In questi anni Fapav ha lavorato molto per creare un fronte compatto nella lotta contro questo fenomeno e per scardinare i luoghi comuni che a lungo hhnno dipinto la pirateria come un innocuo fenomeno di costume e molto hanno fatto anche le forze dell'ordine hanno smantellato molte reti criminali con strumenti sempre più sofisticati arrivando in alcuni casi anche a identificare gli utenti finali. ma sappiamo tutti che malgrado i passi avanti la strada da percorrere È ancora lunga lo dimostrano i dati presentati oggi che evidenzia una crescita degli atti di pirateria e un numero ancora altissimo di abbonati alle iptv pirata e preoccupante anche il fatto che solo metà dei pirati percepisca il rischio di essere scoperto e sia consapevole dei danni provocati ai lavoratori del comparto audiovisivo. Danni che impattano non solo su grandi aziende sulle squadre di calcio sulle case di produzione ma anche e forse soprattutto su giovani talenti su doppiatori su truccatori su musicisti solo per citare alcune professioni impattate. Per tutti questi motivi è fondamentale che l'iter parlamentare della legge in discussione al Senato proceda spedito intervenire in tempo reale e cruciale in questa battaglia soprattutto quando il contenuto piratato è un evento sportivo live uno schermo che si oscura Mentre si guarda la propria squadra Penso sia il modo più efficace per dimostrare e far comprendere che non c'è alternativa alla legalità la nuova legge potrebbe dare anche un importante messaggio culturale sulla gravità di questo reato e sulla determinazione che c'è nel contrastarlo anche per questo il mio auspicio è che venga approvata prima dell'estate un auspicio che so di condividere con tutti voi. Mi auguro che risultati dell'indagine presentata oggi contribuiscono a far comprendere l'urgenza di questo provvedimento.» – ha dichiarato Andrea Duilio, Amministratore Delegato Sky Italia.
«Oggi la pirateria è in crescita ed è in crescita anche la parte dello sport che è il quarto contenuto dopo film serie tv e programmi TV in crescita costante anno su anno e anche nel 2022 e parliamo di circa 41 milioni di atti piratati soltanto nel 2022. L'impatto è significativo perché i dati sempre di Fapav con Ipsos mostrano una crescita di circa 700 mila nuovi pirati abbonati alle Iptv quindi un numero considerevole e parliamo di un fatturato di circa 800 mila euro al giorno quindi sono numeri significativi che impattano il sistema sportivo Italiano e credo sia ancor più evidente che occorre un intervento normativo per fermare appunto la pirateria c'è un disegno di legge che è stato approvato dalla camera e adesso è al Senato siamo più o meno da circa un paio di mesi in attesa dell'approvazione quindi parliamo di una cinquantina di milioni che è il guadagno di dell' iptv illegali in questo periodo e speriamo appunto di avere il tutto prima della nuova stagione che parte a punto a breve. I dati sono interessanti perché il profilo del pirata è ben diverso da quello che uno si può aspettare c'è una maggiore concentrazione nella popolazione laureata e con e occupata quindi con un reddito da lavoro quindi sostanzialmente è diverso da quello che non potrebbe immaginare ed è secondo me un fenomeno ormai accettato e questo è abbastanza grave Quindi serve ancora di più intervenire perché c'è un danno per il sistema Sportivo Italiano e un rischio per le persone quindi bisogna fare un intervento normativo per evitare i rischi che le persone incorrono nell'utilizzare questi siti pirata. Non è chiaro tutti esattamente quello che stiamo combattendo in realtà guardando i dati circa il 34% delle persone immagina che dietro la pirateria ci sia quasi una persona che lo fa per hobby in uno scantinato ma non è così sono organizzazioni criminali quindi è estremamente rischioso fornire i propri dati come password mail o dati di pagamento quindi dobbiamo aumentare il livello di informazione e consapevolezza di quelli che sono i rischi che dietro c'è un'organizzazione appunto criminale. Le parole chiave sono tempestività e severità sono fondamentali: ad oggi il 49% dei pirati che vengono intercettati bloccati come oscurata la visione si dichiarano disponibili a sottoscrivere un abbonamento regolare e quindi soltanto troppo bassa la percentuale di quelli che vengono appunto oscurati. L'intervento normativo in tal senso è fondamentale la parola da ricordarci la tempestività e quindi fermarli come previsto dall'attuale norma entro i 30 minuti dalla segnalazione quindi quando c'è ancora l'evento live Ci sono tre livelli di intervento legislativo non prorogabili: è stato fatto molto a livello governativo e secondo me bisogna mettere la palla in rete e quindi portare a compimento l'iter legislativo prima della nuova stagione, un secondo tecnologico e cioè mettere sulla piattaforma che consenta come dicevo prima la tempestività di intervento entro 30 minuti dalla segnalazione bloccando l'evento live e il terzo livello quello culturale perché alla fine sono le persone che compiono atti di pirateria che poi sono criminali informatici più che pirati e quindi bisogna assolutamente diffondere maggiore cultura dei rischi che si incorrono commettendo appunto atti di pirateria» – ha dichiarato Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia.
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I DATI DELLA PIRATERIA AUDIOVISIVA NEL 2022
- 42%: incidenza complessiva della pirateria di film, serie/fiction, programmi e sport live. (43% nel 2021, 37% nel 2019, 38% nel 2018, 37% nel 2017, 39% nel 2016).
- 23%: incidenza delle IPTV illegali anche solo in prova/senza abbonarsi.
- 345 milioni: la stima complessiva degli atti di pirateria (+30 milioni rispetto al 2021). Il 35% sono film, il 30% serie/fiction, il 23% programmi, il 12% sport live.
- 40% dei pirati è entrato a contatto con siti web oscurati.
- 49% dei pirati entrati in contatto con siti web oscurati si è convertito a fonti legali.
- 81%: i pirati consapevoli che la pirateria è un reato
- 55%: pirati che ritengono probabile che il reato di pirateria venga scoperto e punito.
- 59%: quota di pirati NON pienamente consapevoli che, a causa della pirateria, i lavoratori dell’industria audiovisiva rischiano di perdere il posto di lavoro.
- 47%: l’incidenza della pirateria tra i 10-14enni (-4pp rispetto al 2021).
- 76%: quota dei pirati adolescenti che è a conoscenza del fatto che la pirateria è un reato.