A pochi giorni dall'inizio della stagione calcistica italiana entra in atto la legge numero 93/2023 soprannominata "anti-pezzotto". Questa normativa, assieme al nuovo regolamento dell'Agcom, è chiamata se non a fermare, almeno ad arginare il fenomeno della pirateria che colpisce tutti i contenuti coperti da diritti d'autore, in particolare quelli sportivi trasmessi in diretta, con una predilezione per il calcio.
Come riferisce l'odierna edizione de Il Sole 24 Ore, il presidente della Federazione per la Salvaguardia delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) Federico Bagnoli Rossi illustra cosa implica questo cambio di paradigma:
«Ci troviamo di fronte a un evento storico nella lotta alla pirateria audiovisiva e sportiva, fenomeno architettato e promosso da vere e proprie mentalità criminali. Nel 2022 si sono registrati circa 345 milioni di atti illeciti, ben 30 milioni in più sull'anno precedente. La legge va a colpire le nuove forme di illegalità, come le IPTV fuorilegge ma anche altre attività illegittime e dannose per il cinema italiano come il camcording».
In questa cornice di illeciti, i dati dell'analisi condotta dalla FAPAV, assieme alla società Ipsos, segnalano che lo sport presenta una particolarità: è l'unico ambito con tendenza in crescita negli ultimi anni con 41 milioni di atti di pirateria nel 2022 pari al 178% in più rispetto al 2017. Ovviamente le parti in causa più danneggiate sono i broadcaster che si ritrovano a competere con soggetti difficili da individuare e che "operano" con prezzi al di fuori di qualsiasi mercato. Quando non si tratta di veri e propri siti gratuiti e accessibili da tutti gli utenti, con implicazioni relative alla sicurezza informatica di questi ultimi.
«L'entrata in vigore di questa legge - spiega l'ad di Sky Italia, Andrea Duilio - è una svolta importante a tutela dei milioni di tifosi che hanno sempre optato per la legalità. La lotta alla pirateria da oggi sarà più efficace grazie al coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, dai titolari dei diritti, alle autorità, agli Internet Service Provider, uniti in uno sforzo collettivo nel contrastare questo fenomeno criminale che negli anni ha distrutto posti di lavoro e danneggiato interi settori produttivi».
In seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 14 luglio, il 26 dello scorso mese Agcom ha approvato il nuovo Regolamento operativo (relatore Massimiliano Capitanio), complementare alla legge, a completamento del quadro normativo e regolamentare che ha la sua principale novità nei poteri d'intervento concessi all'Autorità che può chiedere alle società di telecomunicazioni di intervenire e oscurare nel giro di 30 minuti al massimo i siti su cui è stata inoltrata segnalazione dalle parti lese (DAZN, Sky o Lega Serie A per esempio).
È previsto anche l'inasprimento delle sanzioni: carcere fino a 3 anni per chi trasmette illegalmente e multe fino a 5.000 euro per chi ne usufruisce. Per completare il quadro serve una piattaforma tecnologica unica per l'attuazione degli ordini di blocco. Per stringere i tempi la Lega Serie A ha messo a disposizione la sua piattaforma, già pronta, che ora andrà validata da un comitato tecnico in seno all'Agcom che, stando a quanto appreso da Il Sole 24 Ore, è stato convocato per la prima settimana di settembre. Mese nel quale, se tutto dovesse procedere senza intoppi, si avrebbe la chiusura del cerchio.
Tutto viene fatto con una certa rapidità per favorire l'approvazione dei diritti audiovisivi della Serie A per il prossimo ciclo, durata massima cinque anni, a partire dal 2024. E il problema è affrontato con la massima serietà dai broadcaster che potrebbero essere convinti a compiere uno sforzo, in termini di offerta da presentare alla Lega Serie A, se la lotta alla pirateria portasse da subito dei risultati. In base al report della FIGC, i diritti radio e tv sono valsi il 41% dei ricavi della Serie A. La prossima assemblea d'aggiornamento (sul tavolo ci sono le proposte di Dazn, Sky e Mediaset per la partita in chiaro) si terrà in videoconferenza il 21 agosto, con la prima assemblea dei club in presenza invece attesa per l'11 settembre.
Particolare attenzione, per volere dell'amministratore delegato Luigi De Siervo, è stata data alla tutela dei diritti di trasmissione delle partite di calcio in diretta.
«Come Lega siamo soddisfatti, dopo oltre 4 anni di lavoro la lotta alla pirateria è diventata una battaglia di tutti e finalmente una legge dello Stato. Questo sistema illegale ci ha fatto perdere oltre 1 miliardo di euro solo negli ultimi 3 anni, danneggiando tutti i club e i veri appassionati che hanno pagato per seguire la propria squadra. La legge da sola però non basta, bisogna vigilare affinché la fase operativa non venga ostacolata e si riesca davvero a interrompere le trasmissioni pirata in tempi rapidi. Questa stretta potrebbe dare nuovo impulso ai diritti TV della Serie A, con la Lega che sta discutendo da mesi con i broadcaster in vista delle trattative private per il prossimo quinquennio. Insomma, una vittoria importante, ma la battaglia decisiva deve ancora essere giocata.»
DAZN che ha seguito e supportato attivamente lo svolgimento delle attività che hanno portato all’approvazione della legge contro la pirateria e alla adozione da parte dell’AGCOM del regolamento, commenta così l’entrata in vigore della legge:
«Negli ultimi mesi della scorsa stagione calcistica DAZN ha lavorato assiduamente in coordinamento con le Autorità competenti, riuscendo a determinare il blocco di almeno 80 siti pirata che hanno trasmesso illecitamente sul territorio italiano le partite di Serie A TIM in violazione dei diritti e che sono stati chiusi grazie all’intervento dell’AGCOM. Sulla base di questa decisione DAZN ha avviato azioni di risarcimento danni per il momento su 26 siti che diverranno circa 50 entro fine Settembre. Siamo certi che queste azioni contribuiranno a sensibilizzare in maniera significativa sull’importanza della lotta alla pirateria, permettendo di vedere riconosciute formalmente le perdite aziendali e di sistema, innescando un effetto deterrenza.Come è emerso dall’indagine FAPAV/Ipsos, ad oggi la percentuale delle persone che si trovano i siti oscurati è ancora troppo bassa, parliamo del 17% dei pirati. In virtù di questo, si comprende pienamente l’importanza del nuovo quadro normativo e regolamentare che fa dell’Italia un paese all’avanguardia».
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)