Stavolta tocca a Google piegarsi alla legge italiana antipirateria. Il Tribunale di Milano l'ha messa nero su bianco: anche il colosso di Mountain View deve rispettare gli ordini di blocco dei siti pirata, esattamente come già imposto a Cloudflare alcuni mesi fa. Dopo Cloudflare (ord. 11.07.2022 e ord. 19/12/2024), il destinatario della decisione è ora il colosso di Mountain View. L’ordinanza è dello scorso 11 marzo ed è stata emanata nell’ambito di un giudizio instaurato dalla Lega Serie A, che lamentava come Google non rispettasse gli ordini dei blocchi dei siti pirata impartiti da AGCOM. Il servizio di DNS di Google, infatti, continuava a dare accesso a contenuti già inibiti dalla piattaforma Piracy Shield.
Il Tribunale ha stabilito che la società, essendo sottoposta alla disciplina del Regolamento europeo sui servizi digitali, può essere destinataria
"di provvedimenti adottati in via d’urgenza al fine di contrastare attività illecite svolte dai destinatari dei servizi, laddove il servizio prestato contribuisca causalmente alla violazione del diritto altrui".
"È assurdo che un gigante della tecnologia pensi di poter ignorare la normativa italiana", hanno commentato fonti vicine alla Lega Serie A. "Qui non si tratta di censura ma di rispetto delle regole del gioco."
Il giudice milanese è stato talmente convinto delle ragioni della Lega da emettere l'ordinanza senza nemmeno ascoltare Google - che ovviamente avrà modo di difendersi all'udienza di conferma. Ma il messaggio è chiaro: nessuno può considerarsi al di sopra della legge italiana, nemmeno i colossi americani.
La decisione riprende quanto già stabilito a dicembre per Cloudflare: se l'AGCOM dice che un contenuto viola il copyright, tutti i servizi che contribuiscono alla sua diffusione devono adeguarsi. Viene quindi ribadito, come già fatto nell’ordinanza di dicembre contro Cloudflare, che nel momento in cui l’AGCOM accerta che determinati contenuti violano il diritto d’autore, qualsiasi servizio che contribuisca alla diffusione degli stessi deve conformarsi alle decisioni dell’Autorità. L'ordinanza è una vittoria importante per l'AGCOM, che proprio in questi giorni sta lavorando all'aggiornamento del regolamento sul diritto d'autore alla luce della legge 93/2023.
Il sistema italiano si conferma all'avanguardia, con buona pace di chi pensa che internet debba essere una zona franca dove le leggi non arrivano. Vedremo come si difenderà Google, ma la strada sembra ormai tracciata: o blocchi i siti pirata o ne paghi le conseguenze.