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Auditel, in Italia 41 milioni di tv e 60 mln di device connessi ad Internet

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Fonte: Adnkronos / Ansa

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Internet e Tv

Auditel, in Italia 41 milioni di tv e 60 mln di device connessi ad Internet«Nelle case degli italiani, ai 41 milioni di televisori si affiancano oggi ben 60 milioni di device connessi alla rete, attraverso i quali i contenuti tv vengono fruiti sia live che on demand» e «il nuovo sistema Auditel permette di rilevare (e certificare) gli ascolti televisivi anche sui device digitali, ovvero smartphone, personal computer, tablet, Smart tv, game console e vari dispositivi Ott». A parlarne nel corso dell'audizione in commissione di Vigilanza Rai è il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, che è stato audito questa sera dalla bicamerale, illustrando in questa occasione il percorso evolutivo della società. «È la prima soluzione a livello continentale a comprendere nel perimetro di misurazione sia i contenuti editoriali che la pubblicità, e ad includere, tra i device rilevati, anche la Smart Tv, il dispositivo-chiave di tutte le future proiezioni di sviluppo. Nessuno in Europa c'era ancora riuscito», ha spiegato Imperiali.

«La nascita di uno standard digitale, certificato e condiviso da tutti i soggetti del mercato, oltre a dotare il nostro sistema televisivo degli strumenti più idonei per comprendere e intercettare i nuovi modelli di consumo e i nuovi comportamenti di fruizione - ha osservato il presidente di Auditel - consegna all'industria della tv (asset fondamentale del Paese) lo strumento per intercettare appieno il futuro; incalzare sul terreno della trasparenza e della certificazione dei dati quanti fino a oggi sono sfuggiti a ogni forma di regolazione e controllo; salvaguardare, e allo stesso tempo accrescere, il proprio patrimonio imprenditoriale, culturale e sociale». «Se mettessimo la nuova infrastruttura Auditel a disposizione di Agcom, come pensiamo di fare, si potrebbero individuare tutte le fruizioni dei vari programmi ai fini del rispetto del copyright e anche della lotta alla pirateria. In prospettiva, si potrebbero anche rilevare immediatamente gli 'hate speech' sul web». Lo ha detto il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, in audizione in Commissione di Vigilanza Rai, riferendosi al sistema per la rilevazione degli ascolti sui nuovi device, come smartphone e tablet, recentemente attivato dalla società che a breve pubblicherà i nuovi dati. Imperiali ha spiegato che il sistema, «che ha avuto un costo considerevole di svariati milioni di euro», «non ha un campione, ognuno di noi produce dati di ascolto». «La rilevazione - ha proseguito - è un dato personale che rileva dal punto di vista della privacy e per questo l'Autorità Garante ha messo in piedi procedure per garantire l'anonimato che non ci consentono in alcun modo di risalire al singolo soggetto e questo impianto è sottoposto a una vigilanza rigorosa». «L'infrastruttura - ha detto ancora - è tutta in Europa, prevalentemente in Italia, e rientra tutta nella proprietà intellettuale della società. Questo è stato un elemento essenziale. Anche i dati e i database su sono prodotti rientrano nella proprietà intellettuale della società».

«Tutti i broadcaster tradizionali hanno aderito e sviluppato tutte le attività per essere rilevati consentendo l'introduzione del tag nei loro sistemi - ha proseguito Imperiali -. Non abbiamo affrontato il tema della rilevazione di soggetti come Google e Netflix. Nessuno di loro ce lo ha chiesto ma difficilmente saranno disponibili a farci inserire in casa loro un nostro software». «La nuova fotografia - ha detto ancora Imperiali - può essere sensibilmente diversa rispetto a quella relativa solo alla tv, perché interessa target complementari rispetto alla fruizione tradizionale. I programmi nativamente concepiti per clip, come Striscia la Notizia o il Festival di Sanremo, hanno una maggiore possibilità di circolare con successo sul web».

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