Dopo l'Opa targata Swisscom su Fastweb, e l'eventuale contro Opa di Mediaset sulla società di Silvio Scaglia, Tiscali potrebbe finire nel mirino del magnate australiano Rupert Murdoch.
Visto lo sconvolgimento delle ultime ore nel settore, l'ultima preda di un certo peso che resta sul parterre delle tic italiane è appunto l'Isp sardo, fondato da Renato Soru.
«Per il tycoon autraliano -spiega un analista - Tiscali potrebbe rivelarsi un buon affare, sia per la crescita nel mercato italiano sia in quello inglese».
E in pole position per la scalata resta anche l'inglese British Telecom, che da tempo è uscita allo scoperto manifestando il suo interesse. Gli analisti restano divisi, però, sull'attuale valore di Borsa di Tiscali.
«Per noi - spiega Oriana Cardani, esperta di RasBank - è un po' cara. E credo che, oltre che sul prezzo, restino delle perplessità anche sul posizionamento strategico dell'azienda».
La banca d'affari resta sett sul titolo con target price a 2,3 euro. Più ottimisti su un potenziale upside del titolo sono gli esperti di Centrosim. Il titolo, comunque, grazie all'effetto Opa, ieri è stato in spolvero per l'intera giornata.
Le quotazioni hanno strappato in chiusura un progresso del 6,23%, attestandosi a 2,68 euro. Molto intensi anche gli scambi: sono passati di mano 17,8 milioni di tìtoli, pari al 4,2% del capitale sociale, con volumi quadruplicati rispetto alla media mensile.
Allargando l'orizzonte, da inizio anno, Tiscali ha recuperato in Borsa tutte le perdite del 2006, che si era chiuso con un calo del 6 per cento. Quanto ai conti, l'Isp ha chiuso l'ultimo bilancio con ricavi a 678,5 milioni (più 28% sul 2005), un mol a 100,1 milioni (più 44%) e una marginalità passata dal 13 al 15% dei ricavi.
R.V.
per "Mercati"