Come ogni anno, la scorsa settimana si è svolto a Cannes il Miptv sui contenuti audiovisivi per la Tv che negli ultimi anni si è trasformata molto, così come ha fatto la televisione. Non si parla più di Tv via internet, perché è ormai acquisito che internet comprenda già "tutto" e tutto passi attraverso internet.
Le Tv di tutto il mondo hanno ormai definitivamente adottato internet come piattaforma principale per la distribuzione dei contenuti affiancando, a volte in misura minore, la trasmissione via etere.
L'anno scorso i più importanti operatori mondiali avevano annunciato grandi investimenti sul digitale e quest'anno hanno presentato i risultati che ne confermano la centralità . Web, Iptv e canali mobile hanno relegato tra le varie nicchie la vecchia regina, la televisione di flusso via etere. La Rete, quella con la R maiuscola ha inglobato tutto il resto, ecco perché non si aggiunge più il "via internet" malo si da per scontato.
Tra i panel più interessanti sono emersi: «On-Demand Tv & Digital Distribution», «Branding &Marketing 2.0» e «Future of On-Demand Tv & Multì-platform Content Distribution» con Silvio Scaglia, che ha presentato la sua Babelgum, che insieme a Joost sono state le due interpretazioni più interessanti della nuova Tv e rappresentano il "nuovo".
La cessione del controllo all'utente, la frammentazione delle audience e la progettazione per la long tail sono stati i due temi principali all'interno di tutta la manifestazione e in particolare nei convegni «Internet Tv: How to Build, Market & Syridicate Tv & Long-Tail Content over the Internet» e «IPTV Telco-Style vs. Internet Tv», sino al SuperPanel «Tv 2.0 Meets Web 2.0».
Tra gli italiani presenti e emersa Rti per la scarsa innovazione e Buongiorno per gli interessanti contenuti muftipiattaforma. Tra i produttori tradizionali si è distinta Polivideo che sta innovando tutta la filiera, a partire dalla parte aurorale che oggi è alla testa della catena produttiva, ma spesso impreparata al cambiamento. Alessandra Zingales, Ceo dell'azienda sottolinea quanto sia diffìcile trovare autori capaci di "scrivere" per le nuove piattaforme e modalità di fruizione.
Quest'anno Cannes è stata anche la sede degli Interactive emmy awards, dove ho incontrato a cena Philip Rosedale, founder e Ceo di Second Life. Secondo lui il web 3.0 è già il presente grazie al suo mondo virtuale. Tra i visionari più concreti' si è distinto Marc Canter, Ceo di Broadband Mechanics, nel SuperPanel: «Future of lifestyle Media: What Will Come Next?».
Il viaggio in quello che in Italia si chiama futuro ma in altri Paesi è già il presente, si è concluso con un ritorno al passato: al rientro in Italia un noto manager milanese, riferendosi al Miptv ha chiesto «Ma non è la fiera della Tv? Cosa c'entra con internet?».
Nell'innovazione digitale, il confronto tra il nostro Paese e il resto del mondo fa emergere il grande divario culturale e l'impreparazione di buona parte della nostra classe dirigente.
Marco Camisani Calzolari
per "Il Sole 24 Ore Nòva"