AMERICAN CRIME STORY: THE ASSASSINATION OF GIANNI VERSACE sarà in onda in esclusiva su FoxCrime (Sky,116) a meno di 48 ore dalla messa in onda negli USA: dal 19 gennaio, il venerdì alle 21:05.
Il 15 luglio di 20 anni fa Gianni Versace veniva ucciso a Miami da Andrew Cunanan. Il racconto di quel delitto sarà il tema della seconda stagione della serie antologica AMERICAN CRIME STORY, ideata da Ryan Murphy (American Horror Story, Feud, Glee), con il titolo THE ASSASSINATION OF GIANNI VERSACE ed è basata sul libro della collaboratrice di Vanity Fair USA, Maureen Orth, che viene pubblicato per l’occasione in Italia da Tre60 (Il caso Versace).
L’ASSASSINIO E LA SCENA DEL CRIMINE - La serie di apre con una lunga sequenza commentata solamente dall’Adagio in Sol Minore di Albinoni e racconta gli ultimi minuti di vita del celebre stilista all’interno della sua villa di Ocean Drive a Miami Beach, Casa Casuarina, edificio anni ’30 acquistato da Versace nel 1992 e scelto da Murphy come set della serie (dopo la morte è divenuto un hotel di lusso). Le stanze in cui vediamo Versace specchiarsi e la piscina con mosaico in oro a 24 carati in cui fa colazione prima dell’omicidio non sono ricostruite da uno scenografo ma sono il vero teatro della tragedia del 1997. L’assassino Andrew Cunanan (Darren Criss), già autore di 4 omicidi, sparò allo stilista alle nove di mattina mentre Versace rientrava come ogni giorno a casa senza alcuna scorta dopo aver comprato i giornali. Cunanan aveva incontrato Versace solo una volta alla San Francisco Opera, dopo la presentazione di un Capriccio di Strauss per cui lo stilista aveva prodotto i costumi. Da allora Cunanan aveva elaborato una vera e propria ossessione per Versace, reo di non rispondere ai suoi messaggi.
IL FALLIMENTO DELL’FBI E IL TEMA DELL’OMOFOBIA - Si sarebbe potuto fare qualcosa per impedire quel sacrificio? È questo uno dei quesiti su cui ruota la serie. L’omicidio Versace è stato uno dei più grandi APE Crime (Acute Political Emergency) eppure le indagini non sono state all’altezza del caso. Non a caso il sottotitolo del libro da cui è tratta la serie è “il fallimento della più grande caccia all’uomo dell’FBI”. Secondo quanto rivelato da Ryan Murphy se il caso O.J.Simpson (primo capitolo di American Crime Story) è stata la lente che gli ha permesso di approfondire la questione razzista nella società americana, l’omicidio Versace gli ha permesso di raccontare i temi legati all’omofobia negli anni ’90. Murphy è stato molto esplicito nella sua tesi, l’assassinio di Versace si sarebbe potuto evitare se solo la polizia avesse avviato un dialogo con la comunità gay. Secondo Murphy, se le 4 precedenti vittime fossero state eterosessuali, probabilmente le autorità avrebbero catturato il colpevole prima che uccidesse Versace. Nel corso delle interviste organizzate nelle scorse settimane dalla TCA (Television Critics Association) Murphy ha dichiarato “Uno dei motivi per cui Cunanan ha potuto attraversare gli USA e scegliere le sue vittime, molte delle quali erano gay, è l’omofobia di quegli anni. È un aspetto interessante da esaminare, in particolare considerando il nostro attuale presidente e il mondo in cui viviamo. Ho pensato che fosse un argomento attuale e sociale”. La scena dell’interrogatorio del compagno di Versace, Antonio D’Amico (Ricky Martin), da parte della polizia è molto eloquente in questo senso. I pregiudizi e l’ignoranza sul mondo gay sono descritti con precisione e Antonio fatica a far capire che la sua relazione con lo stilista fosse semplicemente una storia d’amore mentre gli inquirenti pensano che il suo ruolo nella vita dello stilista fosse quello di procacciare avventure sessuali. Nella medesima occasione Murphy ha voluto rispondere alla polemica innescata da Antonio D’Amico che in un’intervista al Guardian aveva avuto parole dure sulla ricostruzione della tragedia da parte degli autori della serie: “È difficile giudicare qualcosa dopo aver visto una foto scattata dai paparazzi, capendo di cosa si tratta. E quando stai girando uno show come questo non stai realizzando un documentario, ma un docu-drama. Ti devi concedere alcune libertà”.
IL CAST - La narrazione degli episodi non è comprende molti flashback e la presenza in scena di nomi noti legati al passato dello stilista. Il cast comprende Édgar Ramírez (Joy, Carlos) e Penélope Cruz nei panni dei fratelli Versace, Gianni e Donatella, mentre la pop star Ricky Martin e Darren Criss (Glee) interpretano, rispettivamente, Antonio D’Amico, il compagno di Gianni, e l’assassino Cunanan. Per interpretare Santo Versace è stato scelto l’italiano Giovanni Cirfiera. Completa il cast Max Greenfield(New Girl). La serie è composta da 9 episodi.
AMERICAN CRIME STORY – LA SERIE ANTOLOGICA - La prima stagione di American Crime Story, dedicata al caso O.J. Simpson, in onda in Italia su FoxCrime, ha vinto 9 premi Emmy, 2 Golden Globe e, inoltre, BAFTA, AFI, PGA, WGA e TCA, con una audience record di 13,2 milioni di spettatori negli USA. American Crime Story continuerà con una terza stagione dedicata alla tragedia dell’uragano Katrina a New Orleans nel 2005. Dopo un primo annuncio che vedeva Annette Bening protagonista della serie, Entertainment Weekly ha reso noto il recast con una nuova protagonista, la pluripremiata attrice Sarah Paulson. Gli episodi della terza stagione sono basati sul libro Five Days at Memorial di Sheri Fink.