Calcio e diritti tv, Antitrust estende l'istruttoria: nel mirino anche Serie B
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Adnkronos
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Sport
domenica, 18 ottobre 2009 | Ore: 00:00

La decisione è stata assunta dopo che il 3 settembre scorso la Lega Nazionale Professionisti ha pubblicato un invito ad offrire riguardante i diritti audiovisivi per il Campionato di calcio di Serie B, stagioni 2010-11 e 2011-12 in cui si prevede, per gli assegnatari dei pacchetti Platinum Live, Gold Live e Silver Live di Serie A, ''la possibilità di fruire di una riduzione del corrispettivo di assegnazione dei pacchetti citati in caso di acquisizione di pacchetti di Serie B''.
Per l'Antitrust tale previsione potrebbe ''determinare un ingiustificato vantaggio per alcuni operatori rispetto ad altri soggetti interessati all'acquisizione dei diritti di Serie B'', favorendo di fatto ''l'allocazione dei diritti ai principali operatori del mercato della pay tv, con ciò ingessando la struttura di tale mercato e limitando le possibilità di ingresso e crescita di altri operatori''.
A sollecitare l'intervento dell'Autorità era stata l'emittente satellitare Conto Tv con un esposto inviato anche ad Agcom per contestare la parte del bando che prevede uno sconto sulla cifra da sborsare per chi ha acquisito i diritti della serie A.
L'Antitrust comunque già nell'avviare l'istruttoria sui 'pacchetti' predisposti per i campionati di Serie A 2010-2011 e 2011-2012 aveva avanzato dubbi sull'operato della Lega Calcio.
Secondo l'Autorità le modalità di formazione dei 'pacchetti' scelte dalla Lega Calcio potrebbero risultare in contrasto con i principi posti a tutela della concorrenza: i 'pacchetti', così come formati, appaiono ritagliati 'su misura' dei principali operatori di pay tv, con l'effetto di non garantire lo svolgimento di una procedura effettivamente competitiva e di ostacolare l'ingresso e la crescita di altri soggetti. Sempre secondo l'Autorità guidata da Catricalà la Lega Calcio ''sembrerebbe aver preferito determinare le condizioni per una minore competizione tra gli operatori della pay tv nello sfruttamento dei diritti, per assicurarsi gli introiti attesi, limitando l'incertezza legata al risultato della gara. Il minore grado di concorrenza tra gli operatori della pay tv che ne potrebbe derivare può evidentemente avere effetti negativi sui consumatori, che potrebbero dover pagare prezzi più alti a fronte di una inferiore varietà e qualità dell'offerta''.
Secondo l'Autorità le modalità di formazione dei 'pacchetti' scelte dalla Lega Calcio potrebbero risultare in contrasto con i principi posti a tutela della concorrenza: i 'pacchetti', così come formati, appaiono ritagliati 'su misura' dei principali operatori di pay tv, con l'effetto di non garantire lo svolgimento di una procedura effettivamente competitiva e di ostacolare l'ingresso e la crescita di altri soggetti. Sempre secondo l'Autorità guidata da Catricalà la Lega Calcio ''sembrerebbe aver preferito determinare le condizioni per una minore competizione tra gli operatori della pay tv nello sfruttamento dei diritti, per assicurarsi gli introiti attesi, limitando l'incertezza legata al risultato della gara. Il minore grado di concorrenza tra gli operatori della pay tv che ne potrebbe derivare può evidentemente avere effetti negativi sui consumatori, che potrebbero dover pagare prezzi più alti a fronte di una inferiore varietà e qualità dell'offerta''.
Il potenziale effetto distorsivo della concorrenza derivante dalle modalità di formazione dei pacchetti prescelti era peraltro già stato evidenziato dall'Autorità nel provvedimento di approvazione delle linee guida adottato il 1° luglio 2009, con il quale chiedeva alla Lega la definizione di più pacchetti nell'ambito di ciascuna piattaforma, proprio per promuovere la massima partecipazione possibile alle procedure competitive e l'ingresso di nuovi operatori, nonché lo sviluppo di una concorrenza infra-piattaforma.