
Ieri la Corea del Sud ha protestato con quella del Nord perché la tv di quest'ultima ha trasmesso la gara inaugurale dei Mondiali rubando il segnale alla prima. Chi ne conosce la mail può magari spedire a Kimjong-ll un paio di indirizzi internet di quelli giusti dove guardarsi le partite in pace, evitando così un probabile conflitto atomico. L'aggiornamento più importante sulle vuvuzelas lo ha fornito Carlo Paris annunciando l'apparizione in Sudafrica di un modello nuovo e più piccolo, con queste parole: «Adesso non è più un arnese lungo e grande ma è un cosetto così». Il tutto accompagnato da gesti espliciti. A volume basso sarebbe stata una scena davvero disdicevole.
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Bollettino del cazzeggio. Operatori dell'informazione che hanno suonato la vuvuzela in tv nelle ultime 24 ore: Giampiero Galeazzi e Saverio Montingelli (quest'ultimo uno speciale modello con rivestimento in maglina). Allenatori di calcio (anzi, presidenti dell'associazione allenatori) che hanno ballato il tango in tv con Lola Ponce: Renzo Ulivieri. Personaggi che hanno suonato le nacchere tricolori in segno di giubilo: Galeazzi e Maurizio Costanzo. Gente in tv che non c'entrava niente col Mondiale: Lola Ponce, ma va benissimo.
«Klose è a quota 49 gol, ancora un altro ed è a 50» (Riccardo Gentile, Sky). «Cacau ha imparato a memoria i nomi dei cancellieri tedeschi da Adenauer in poi» (Stefano Bizzotto, Rai). «Questo è il primo mondiale che faccio con i baffi bianchi» (Marino Bartoletti, Rai). «La Nazionale di Lippi sarebbe piaciuta a Totò?» (Aurelio Capaldi, domanda a Liliana De Curtis. Rai).