Un anno esatto che Diego Armando Maradona è morto. Aveva da poco compiuto 60 anni, vissuti tutti intensamente, quasi sempre sopra le righe, senza mezze misure. La sua scomparsa provocò un'eco straordinaria in tutto il mondo e la storia triste di un uomo che soltanto in apparenza sembrava essere stato baciato dalla fortuna per le doti naturali che possedeva e che lo avevano fatto diventare il più grande calciatore mai esistito, ma che in realtà, soprattutto nell'ultima fase della sua esistenza era terribilmente solo e abbandonato a se stesso, fece per giorni e giorni il giro della Terra.
Immenso e dannato, Maradona ha lasciato dietro di sé interrogativi, malumori e polemiche. Sulla sua eredità materiale, difficilmente quantificabile ma che comunque ammonta a una cifra alquanto consistente, si è scatenata una guerra vera e propria. E non mancano nuovi aspiranti eredi che sono spuntati fuori come funghi dopo la morte del campione, sostenendo di esserne figli naturali.
C'è poi l'eredità morale lasciata da Maradona che non riguarda ovviamente l'esempio che ha lasciato, perché su questo la sua vita sregolata e vissuta sempre ai limiti e anche oltre non può essere vista come un riferimento da seguire. Nei suoi confronti rimane però l'amore smisurato di chi davvero lo ha conosciuto e ne ha saputo apprezzare la generosità, soprattutto, ma anche la genuinità, la franchezza, la passione che ha messo sempre nelle sue iniziative per difendere a parole e con i fatti i più deboli, gli emarginati. Napoli, la città che lo ha accolto come un eroe, che lo ha coccolato e protetto, forse anche eccessivamente quando invece sarebbe stato probabilmente più giusto isolarlo e contrastarlo nella sua vita fuori dalle regole, piange il suo capitano un anno dopo la scomparsa, con intensità solo un pò attenuata rispetto a quando la notizia della morte, giunta dall'Argentina, si abbatté come un colpo di maglio su chi l'aveva amato e osannato. Lo stadio San Paolo, al quale successivamente fu cambiato il nome per intitolarlo proprio a Maradona, fu riempito di fiori, di fotografie, di sciarpe. Ognuno portò in processione ciò che più da vicino gli ricordava il calciatore.
Migliaia di lumini rimasero accesi davanti allo stadio per giorni e giorni. Poi il materiale fu raccolto e portato in un deposito. Forse un giorno servirà per aprire un museo dedicato a Maradona, o forse finirà dimenticato in uno stanzone abbandonato dello stadio. È passato un anno e la città è piena di iniziative per ricordare l'uomo e il calciatore. Tre statue in bronzo sono state create da altrettanti artisti e saranno esposte dentro e fuori l'impianto di Fuorigrotta e perfino nel Museo Archeologico che fino ad ora aveva ospitato solo reperti dell'antichità. I tifosi parteciperanno domenica sera in occasione della partita Napoli-Lazio al ricordo commosso che ruoterà intorno all'esposizione della statua che Stefano Ceci, amico e per un periodo di tempo anche manager del campione argentino, ha fatto realizzare. Le iniziative si concluderanno, ma il ricordo di Maradona rimarrà indelebile per sempre perché ciò che ha dato a Napoli e ai napoletani non si può dimenticare.
SKY SPORT
Giovedì 25 novembre 2021 sarà un anno senza Diego. Nel primo anniversario della morte di Maradona, Sky Sport dedica al Pibe de Oro una programmazione speciale, con interviste, documentari, approfondimenti, per celebrare il campione argentino. Contenuti disponibili in streaming su NOW e on demand con una sezione interamente dedicata.
Il nuovo speciale: “Diego il figlio di Napoli” - Diego figlio di Napoli, Diego figlio di Maradona. Un anno dopo la scomparsa, il racconto di come Napoli ha vissuto il distacco dal suo figlio prediletto attraverso le parole del primogenito e di tutti coloro che “non hanno visto Maradona” ma sono cresciuti nel mito, tramandato di generazione in generazione. Uno speciale dedicato al campione argentino, simbolo immortale di una città che non lo dimenticherà mai. Lo stadio, i quartieri Spagnoli, i luoghi dove Maradona ha lasciato il segno, il culto dell’Idolo e il ricordo di chi, come nessun altro, ha avuto la possibilità di vivere un rapporto unico e profondo. Lo speciale, a cura di Massimo Ugolini, in onda alle 13.45 e 17.45 su Sky Sport Uno, alle 14, 16, 19 e 22.15 su Sky Sport Calcio.
“Maradona: morte di un D10” - Il secondo, inedito, appuntamento è con “Maradona: morte di un D10” un documentario che indaga come la combinazione di celebrità, talento indiscusso e abuso di droghe abbia reso Maradona "l'uomo più estremo del nostro tempo", consacrandolo nella leggenda. In onda alle 21.15 su Sky Documentaries, alle ore 22.30 su Sky Sport Calcio e a mezzanotte e mezza su Sky Sport Uno. Ma sarà anche l’occasione per rivedere i racconti di Federico Buffa dedicati all’ex numero 10: in onda sui canali Sky Sport e tutti disponibili on demand. Tra cui Federico Buffa Racconta - Storie Mondiali Diegooooooo! (Messico 1986): il Mondiale di Diego, dove Maradona segna il gol più bello della storia del calcio e trascina l’Argentina alla conquista del titolo. In onda alle 14.15 e alle 18 su Sky Sport Calcio; alle 16 su Sky Sport Uno.
Poi la riproposizione del primo episodio da cui è partita la serie #SkyBuffaRacconta, Federico Buffa racconta Maradona - Un diez de cuero blanco: la storia di Diego Armando Maradona dai primi passi a Buenos Aires al legame indissolubile con Napoli. In onda alle 15.30 e 19.15 su Sky Sport Calcio e alle 17.15 su Sky Sport Uno. E “Buffa e Morales – Storie di Futbol” che racconta il gol passato alla storia durante Argentina-Inghilterra del Mondiale 1986 e reso ancor più spettacolare grazie all’irripetibile telecronaca di Victor Hugo Morales, celebre giornalista e telecronista uruguaiano, protagonista dell’incontro con Federico Buffa.
Infine, nella serie UEFA “How we conquered Napoli 1989” si potrà rivivere il trionfo del Napoli di Maradona, vincitore della Coppa Uefa nel 1989. Appuntamento sempre alle 15.15 su Sky Sport Calcio e alle 17 su Sky Sport Uno.
DAZN
DAZN presenta C’era una porta, l’esclusivo contenuto originale italiano che, a partire dal 13 ottobre, racconta a grandi e piccini le storie dei protagonisti più importanti del calcio italiano e internazionale come se fossero delle favole. La nuova miniserie si presenta come un unicum nel panorama della narrazione sportiva poiché trasforma le imprese di grandi giocatori che hanno fatto la storia del calcio in un vero e proprio racconto, appassionando genitori e figli a questo sport da favola e regalando spunti di riflessione. Il nuovo contenuto nasce per raccontare il calcio con un linguaggio dedicato a tutta la famiglia: C’era un porta è in grado di trasformare gli atleti in personaggi appartenenti a una favola moderna, proponendo una prospettiva a misura di bambino su questo sport e sull’immaginario collettivo che lo circonda.
L’ideatore e la voce protagonista di C’era una porta è quella del conduttore sportivo e scrittore di libri per bambini Marco Cattaneo. A impreziosire le parole di Cattaneo anche le suggestive illustrazioni della disegnatrice Marianna Balducci. C’era una porta è stato girato presso il MuBa di Milano, museo dedicato ai bambini, che per l’occasione è diventato un set “calcistico-fiabesco” con tanto di porta, palloni, birilli e un gigantesco libro delle fiabe. Qui sono state girate le prime 5 puntate alla presenza di 11 bambini, una piccola squadra di calcio, che hanno ascoltato le storie raccontate da Marco Cattaneo, tra stupore, divertimento ed entusiasmo.
Da cosa si inizia? Da un ritornello che ogni bimbo che ha dato un calcio al pallone ha già cantato almeno una volta nella vita: "Oh mamma mamma mamma, sai perché mi batte il corazón?". Il resto lo conoscete tutti. Sì, perché aver visto Maradona è stato sempre qualcosa di non convenzionale, quasi metafisico. Un partita di Diego era un timbro indelebile nel libro dei ricordi.
Mardo Cattaneo porta i bambini per mano nella storia umana e sportiva del primo Re di Napoli senza corona: Diego è stato e sarà per sempre un uomo del popolo, fedele alle sue origini umili, sempre dalla parte dei più deboli. Ciò che #D10S amava di più era stare in mezzo alla gente.
Ogni puntata racconta un grande protagonista del nostro calcio:
- 13 ottobre, "C'era una porta - Francesco Totti"
- 20 ottobre, "C'era una porta - Lionel Messi"
- 04 novembre, "C'era una porta - Gigi Riva"
- 17 novembre, "C'era una porta - Il Grande Torino"
- 24 novembre, "C'era una porta - Diego Armando Maradona"
RAI SPORT
E' trascorso un anno da quando la notizia della morte di Diego Armando Maradona, per molti il più grande calciatore di ogni epoca, fece il giro del mondo in pochi istanti. "El Diez", che aveva compiuto da poco sessant'anni, ha lasciato un vuoto incolmabile soprattutto negli argentini, ma anche tra i tifosi napoletani. E Napoli sarà il "centro" della programmazione speciale di Rai Sport di giovedì 25 novembre, dedicata quasi nella sua totalità al ricordo di Maradona, a cominciare dalle 8 del mattino, con la riproposizione, sul canale 57 del digitale terrestre, di alcune delle partite più famose giocate da Diego con la maglia della Albiceleste: Italia-Argentina del 29 giugno 1982, Argentina-Inghilterra del 22 giugno 1986 (la partita della mano de Dios e del gol più bello della storia del calcio), Argentina-Belgio del 25 giugno 1986, Argentina-Germania Ovest del 29 giugno 1986, la finale mondiale, e Italia-Argentina del 3 luglio 1990, la semifinale di Italia '90 giocata proprio a Napoli, nello stadio che ora porta il suo nome. Le partite andranno in onda tutte con la telecronaca originale Rai e senza interruzioni pubblicitarie.
Alle 18.50, su Rai2, andrà in onda, invece, "All'inizio era Diego... poi divenne Maradona", un reportage di Roberto Carulli che, tra filmati di repertorio, testimonianze e immagini inedite ne ripercorre la parabola umana e sportiva, dai primi calci nelle cebollitas del Boca Juniors alla consacrazione planetaria. Alle 20.00, infine, su Rai Sport HD, ecco "Diego, un anno dopo", uno speciale TGSport condotto da Alessandro Antinelli, con Alberto Rimedio, Antonio Di Gennaro e Lele Adani in studio a Saxa Rubra e, in collegamento da Napoli, Bruno Giordano, uno dei protagonisti dello storico scudetto partenopeo, componente del trio Ma-Gi-Ca (Maradona, Giordano, Careca) che faceva sognare i tifosi azzurri. Oltre alle numerose testimonianze e ai contribuiti raccolti, in una città che non ha mai smesso di omaggiare il "10" più famoso della propria storia calcistica, dai giornalisti della TGR Campania, ci sarà spazio anche per il Maradona "letterario", con Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi, autori de "Il tesoro di Maradona", in uscita il 2 dicembre per Il Sole 24 ore.
MEDIASET CANALE 20
A un anno dalla scomparsa di Maradona, il canale “20” ricorda il Campione e l’Uomo, con il reportage di Gabriela Simoni «La Partita nel Fango - Un giorno nella vita di Maradona», in onda giovedì 25 novembre, in prima serata.
L’approfondimento dà conto, in particolare, del giorno il cui El Pibe de Oro giocò la famosa Partita nel Fango: era l’inverno 1985, il Napoli aveva vinto lo scontro con il Torino e, nonostante la squadra fosse in lotta per la salvezza, era schierata nella sua totalità sul campetto di Acerra, un pantano buono per coltivare le patate. L’inviata Mediaset ha raccolto le testimonianze di chi era lì, per assistere a un incontro che è rimasto scolpito nella memoria di chi era presente e non, e che oggi sarebbe impossibile ripetere.
A bordo campo, una folla adorante di donne, uomini e ragazzini: assistono a una partita di beneficenza, per aiutare un bambino del posto gravemente malato. Il presidente Ferlaino era contrario, ma all'uomo-simbolo della città partenopea non interessava: la partita si giocò. Novanta minuti dedicati a chi aveva bisogno: uno scugnizzo in difficoltà, un pilluelo che a Dieguito avrà ricordato il giovane Telusa del barrìo di Buenos Aires, prima che diventasse l’immortale El D10S.
Le serata-omaggio si conclude con il docufilm Silenzio, parla Diego. Frammenti di interviste rilasciate da Maradona, con materiale raro tratto dall’archivio digitale Mediaset: come la registrazione in italiano della canzone Amica mia; le partecipazioni a programmi storici come Record, Calciomania, A tutto campo, Pressing e Appello del Martedì; oltre a tanti momenti indimenticabili della sua luminosa carriera.
PLUTO TV
Un uomo, un mito, una leggenda. Diego Armando Maradona, venuto a mancare il 25 novembre dello scorso anno, ha fatto sognare milioni di persone, appassionati di calcio e non, con le sue prodezze calcistiche. Un uomo che è diventato un mito e che, nel corso del tempo, è riuscito a farsi portavoce del sentimento di un’intera generazione e che alla fine ne è diventato un simbolo.
Ad esattamente un anno dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, Pluto TV – da giovedì 25 novembre – dedica un intero canale in lingua originale per celebrare la vita e le gesta di quello che ad oggi è considerato il calciatore più grande di tutti i tempi. ?Tra le figure più controverse e iconiche nella storia dello sport, dalla personalità eccentrica e polarizzante dentro e fuori dal campo, ha scritto pagine fondamentali della storia del calcio moderno. L'improvvisa morte suscito un grande dolore in tutto il mondo: in Argentina il presidente Alberto Fernández dichiarò tre giorni di lutto nazionale mentre, a Napoli si tennero veglie per strada e migliaia di tifosi sfilarono per il centro della città fino ad arrivare in Piazza del Plebiscito.
In programmazione sul canale di Pluto TV, Maradona sin Cortes, saranno fruibili tanti contenuti originali e filmati integrali, inviati da Telefe, che ripercorrono la vita del mito dal 1982 al 2018 per un totale di circa 13 ore di girato. Interviste esclusive, storie e aneddoti realizzate da alcuni commentatori di Telefe che raccontano gli episodi più significativi della vita di Maradona, per ripercorrere insieme una delle pagine, più belle e avvincenti che hanno reso grande la storia del calcio italiano e internazionale. Tra i momenti indimenticabili: gli inizi come giocatore nell'Argentinos Juniors nel 1976, fino alla vittoria del mondiale del 1986 in cui contro l'Inghilterra segnò quello che verrà poi considerato il gol del secolo, giusto tre minuti dopo aver segnato il famosissimo gol noto come mano de Dios. E ancora, l'esperienza a Napoli e il contributo che ha dato nella creazione della moderna cultura di massa, sia calcistica che non.
Il canale tematico dedicato a Maradona si aggiunge ai 48 canali presenti su Pluto TV, il nuovo servizio di televisione lineare in streaming di ViacomCBS, che continua ad ampliare il proprio portfolio di canali per andare incontro ai gusti e alle esigenze dei suoi spettatori e per fornire una nuova esperienza di intrattenimento, lineare nell’era dell’on demand, gratuita nell’era dello streaming a pagamento.
AMAZON PRIME VIDEO
Amazon Prime Video presenta la nuova serie Amazon Original Maradona: Sogno Benedetto. La serie biopic segue i trionfi e le sfide del leggendario calciatore in esclusiva su Amazon Prime Video in più di 240 Paesi e territori in tutto il mondo.
Maradona: Sogno Benedetto è interpretata da Nazareno Casero (Historia de un Clan), Juan Palomino (Magnifica 70) e Nicolas Goldschmidt (Supermax), che interpreteranno Diego Armando Maradona nelle varie fasi della sua vita e della sua prolifica carriera. Dalle umili origini a Villa Fiorito, in Argentina, suo paese natio, fino alla rivoluzionaria carriera al Barcellona e poi al Napoli, la serie narrerà il suo ruolo chiave nel portare la sua nazionale a vincere la Coppa del Mondo in Messico nell'86. Nella serie sono presenti anche Julieta Cardinali (En Terapia, Valentin), Laura Esquivel (Patito Feo), Mercedes Morán (I diari della motocicletta, El Reino), Pepe Monje (Amor en Custodia), Peter Lanzani (El Clan, El Reino).
La serie biografica prodotta dalla BTF Media, in coproduzione con Dhana Media e Latin We, è stata girata in Argentina, Spagna, Italia, Uruguay e Messico, ed è composta da 10 episodi di un’ora che raccontano i momenti chiave della vita e della carriera del leggendario calciatore.
Alejandro Aimetta è showrunner della serie e regista degli episodi girati in Argentina, Messico e Uruguay, e ne ha scritto la sceneggiatura con Guillermo Salmerón (El Marginal) e Silvina Olschansky (El Marginal). Roger Gual ed Edoardo De Angelis hanno diretto rispettivamente gli episodi ambientati in Spagna e Italia. Gli executive producer sono Francisco Cordero, Liliana Moyano, Mari Urdaneta, Ricardo Coeto e Luis Balaguer.