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I verbi al passato, però, sono dâobbligo: perché dopo ventâanni di onorata carriera, la sit-com Casa Vianello, la prima e la più longeva dâItalia, chiude. «Sono addolorato», dice Roberto Sessa, amministratore delegato di Grundy Italia, che la produce dal 1998: «Il 17 settembre avremmo dovuto iniziare a registrare lâundicesima stagione targata Grundy - racconta -. Era stata anche annunciata alla presentazione dei palinsesti Mediaset. Invece, la settimana scorsa, lâazienda ci ha comunicato che Casa Vianello non si farà più. Motivi di budget, dicono». Pur di salvare la sit-com di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Sessa ha proposto a Mediaset di ridurre il numero delle puntate previste e di spostare i costi di realizzazione sul budget del 2008. «Mi hanno detto di no. E credo che, a questo punto, la chiusura di Casa Vianello possa considerarsi definitiva».
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Insomma, dovremo dire addio a un pezzo di storia della nostra tv. Il debutto dei battibecchi televisivi di Vianello e Mondaini risale a una domenica del gennaio 1988, su Canale 5, poco prima dellâora di cena. «Lâidea dello show è nata dagli sketch che facevamo tra marito e moglie nei nostri varietà », raccontò Raimondo. «à bastato arricchirli con più ambienti ed alcuni personaggi e farne un piccolo telefilm. Allora non esisteva il genere della sit-com». La formula è semplice. Raimondo cerca in tutti i modi di liberarsi della moglie per correre dietro ad attraenti e giovanissime vicine di casa (la più popolare è Kate, interpretata dalla bionda Barbara Snellenburg). Ma Sandra, un poâ per furbizia e un poâ per ingenuità , finisce per mandare a monte i piani dellâarzillo marito con lâaiuto della sua storica alleata, la tata interpretata da Giorgia Trasselli. In altri episodi, per colpa dellâintraprendenza di Sandra sempre in cerca di svaghi, il conduttore sportivo viene coinvolto in qualche guaio e finisce al pronto soccorso, o al commissariato. A ogni modo, lâultima scena è girata in camera da letto: Raimondo legge la Gazzetta dello Sport e Sandra scalcia sotto le lenzuola: «Qui non succede mai niente. Che barba che noia che noia che barba», e via la caratteristica sigla dello show. Un successo che ha dato vita anche a un paio di «spin-off» estivi, Cascina Vianello, nel 1996, e I Misteri di Cascina Vianello nel 1997.
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Alla fine del 2006, la sit-com ha festeggiato i suoi diciotto anni lasciando il sabato pomeriggio di Canale 5 (dove precedeva lâappuntamento settimanale con Amici di Maria De Filippi) per il dopo pranzo di Rete 4. In questi giorni, la terza rete Mediaset la trasmette in replica la domenica sera, come ventâanni fa. Ma gli ascolti non brillano come, si vocifera, lo stato di salute dei due ormai anziani protagonisti. à forse per questo che lâazienda di Cologno pensa di rinunciare allo show? «Sandra è pimpantissima, sono solo malignità », assicura Sessa. «à vero che gli ascolti, dopo il trasloco, sono peggiorati ma è un problema di programmazione, al pubblico di Rete 4 Casa Vianello piace».
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Del resto anche Mediaset non sembra poi tanto determinata. Alle parole di Sessa, ha replicato Fatma Ruffini, direttore programmi, sit-com e format Rti: «Altro che cancellare Sandra e Raimondo: sono due pilastri della televisione italiana che dal 1982, da 25 anni, sono legati a Mediaset. E proprio in queste settimane stiamo rinnovando, come da tradizione, il loro contratto di esclusiva.»
«La sitcom Casa Vianello», spiega ancora la manager, «è in onda ininterrottamente dal 1998 e la registrazione delle nuove puntate ha semplicemente subito uno slittamento allâanno prossimo». Facendo qualche scongiuro, chi vivrà , vedrà .
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Paola Manciagli
per "Il Giornale"
per "Il Giornale"