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Rossi, Visco attacca il video 'anti tasse'. Tg1 e Tg5 non ci stanno

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Fonte: Il Corriere della Sera

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Televisione
  venerdì, 17 agosto 2007
O no che non gli è piaciuto quel monologo tv preregistrato di Valentino Rossi che si sente «crocifisso dal Fisco». Piazzato nell'edizione di massimo ascolto (ora di cena, vigilia di Ferragosto) su Tg1 e Tg5 in singolare versione reti unificate. Più il Tg2 in posticipo.
 
Vincenzo Visco, vicerninistro dell'Economia, non ha gradito la sostanza dell'esternazione del campione di motociclismo ma ancor più la forma: quel messaggio urbi et orbi agli italiani. «Il problema è delle televisioni, l'uso che si è fatto di quella cassetta pone questioni serie». Ovvero l'aver offerto ad un privato cittadino uno spazio sul piccolo schermo da cui arringare la folla senza opporgli alcun contraddittorio. «Da un lato c'è lo Stato e dall'altro il contribuente», ha poi ragionato Visco. «E non mi pare giusto che se il contribuente è un cittadino importante debba occupare la scena mediatica da solo. Questo è un problema».
 
Sul merito dell'appello del Dottore di Tavullia, a cui viene contestata un'evasione fiscale da 112 milioni, interessi compresi, («Mi hanno condannato prima delle necessarie verifiche, da 7 anni ho la residenza a Londra, non a Paperopoli», la sua tesi) il viceministro pensa che «in Italia c'è un sistema garantista e a nessuno è vietato difendersi. Vedremo, se lui dimostrerà di essere residente in Inghilterra non ha molto da temere».
 
E il Tg1 ieri sera ha indirettamente replicato a Visco. Dopo aver mandato in onda un servizio sulla vigilia del Gp di Brno («Rossi non si è visto nemmeno oggi ai paddock») e un breve sfogo di Loris Capirossi anche lui indagato dal Fisco («Io quando ho sbagliato ho pagato, ora sono tranquillo avendo trasferito la mia famiglia e i miei interessi a Montecarlo, ora vedremo»), la conduttrice Tiziana Ferrario dallo studio ha commentato così le parole del viceministro: «Naturalmente il Tg1 ha sempre dato piena informazione delle accuse al motociclista perciò era giusto sentire anche la sua campana, come impone un giornalismo equanime, consapevole della maturità e intelligenza di voi telespettatori». Per quanto incompleta e nella forma inconsueta del monologo, la dichiarazione di Rossi è stata ritenuta una notizia. Da non tenere nel cassetto. Perciò il via libera alla «registrata».
 
Anche il direttore del Tg5 Clemente Mimun risponde alle accuse in un'intervista:
 
C'è Visco che vi bacchetta.
«Alt. Mancano 24 ore alla mia meritatissima settimana di vacanza e non me la voglio rovinare commentando le libere dichiarazioni di Visco, dica ciò che vuole». Ma poi Clemente Mimun, direttore del Tg5, apre una parentesi. «Noto soltanto una cosa».
 
Cosa?
«Che a me non verrebbe in mente di esternare in materia fiscale, di cui non capisco niente, mi limito da bravo cittadino a pagare le tasse. Certo i suoi tempi di reazione non sono fulminei...»

Nel frattempo è ancora convinto fosse giusto mostrare la cassetta?
«Alle accuse contro Rossi abbiamo dedicato ampi servizi ogni giorno. Quando lui per la prima volta risponde, per me c'è la notizia, punto».
 
Non il contraddittorio.
«L'avessi avuto di fronte l'avrei tempestato di domande. Non c'era. E forse non saprebbe nemmeno spiegarsi. Lui corre, altri amministrano. Che poi mica è l'unico che fa così».
 
Chi altro?
«Quanti politici ci mandano dichiarazioni secche? Anche certi viceministri dell'Unione dicono soltanto ciò che vogliono loro».
 
Giovanna Cavalli
per "Il Corriere della Sera"

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