O no che non gli è piaciuto
quel monologo tv preregistrato di Valentino Rossi che si sente «crocifisso dal Fisco». Piazzato nell'edizione di massimo ascolto (ora di cena, vigilia di Ferragosto) su Tg1 e Tg5 in singolare versione reti unificate. Più il Tg2 in posticipo.
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Vincenzo Visco, vicerninistro dell'Economia, non ha gradito la sostanza dell'esternazione del campione di motociclismo ma ancor più la forma: quel messaggio urbi et orbi agli italiani. «
Il problema è delle televisioni, l'uso che si è fatto di quella cassetta pone questioni serie». Ovvero l'aver offerto ad un privato cittadino uno spazio sul piccolo schermo da cui arringare la folla senza opporgli alcun contraddittorio. «
Da un lato c'è lo Stato e dall'altro il contribuente», ha poi ragionato Visco. «
E non mi pare giusto che se il contribuente è un cittadino importante debba occupare la scena mediatica da solo. Questo è un problema».
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Sul merito dell'appello del Dottore di Tavullia, a cui viene contestata un'evasione fiscale da 112 milioni, interessi compresi, («
Mi hanno condannato prima delle necessarie verifiche, da 7 anni ho la residenza a Londra, non a Paperopoli», la sua tesi) il viceministro pensa che «
in Italia c'è un sistema garantista e a nessuno è vietato difendersi. Vedremo, se lui dimostrerà di essere residente in Inghilterra non ha molto da temere».
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E il Tg1 ieri sera ha indirettamente replicato a Visco. Dopo aver mandato in onda un servizio sulla vigilia del Gp di Brno («Rossi non si è visto nemmeno oggi ai paddock») e un breve sfogo di Loris Capirossi anche lui indagato dal Fisco («Io quando ho sbagliato ho pagato, ora sono tranquillo avendo trasferito la mia famiglia e i miei interessi a Montecarlo, ora vedremo»), la conduttrice
Tiziana Ferrario dallo studio ha commentato così le parole del viceministro: «
Naturalmente il Tg1 ha sempre dato piena informazione delle accuse al motociclista perciò era giusto sentire anche la sua campana, come impone un giornalismo equanime, consapevole della maturità e intelligenza di voi telespettatori». Per quanto incompleta e nella forma inconsueta del monologo, la dichiarazione di Rossi è stata ritenuta una notizia. Da non tenere nel cassetto. Perciò il via libera alla «registrata».
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Anche il direttore del
Tg5 Clemente Mimun risponde alle accuse in un'intervista:
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C'è Visco che vi bacchetta.
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Alt. Mancano 24 ore alla mia meritatissima settimana di vacanza e non me la voglio rovinare commentando le libere dichiarazioni di Visco, dica ciò che vuole». Ma poi Clemente Mimun, direttore del Tg5, apre una parentesi. «
Noto soltanto una cosa».
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Cosa?
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Che a me non verrebbe in mente di esternare in materia fiscale, di cui non capisco niente, mi limito da bravo cittadino a pagare le tasse. Certo i suoi tempi di reazione non sono fulminei...»
Nel frattempo è ancora convinto fosse giusto mostrare la cassetta?
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Alle accuse contro Rossi abbiamo dedicato ampi servizi ogni giorno. Quando lui per la prima volta risponde, per me c'è la notizia, punto».
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Non il contraddittorio.
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L'avessi avuto di fronte l'avrei tempestato di domande. Non c'era. E forse non saprebbe nemmeno spiegarsi. Lui corre, altri amministrano. Che poi mica è l'unico che fa così».
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Chi altro?
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Quanti politici ci mandano dichiarazioni secche? Anche certi viceministri dell'Unione dicono soltanto ciò che vogliono loro».
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Giovanna Cavalli
per "Il Corriere della Sera"