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Reti generaliste a tutta fiction, un bilancio delle miniserie

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Fonte: L'Opinione

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Televisione
  mercoledì, 14 novembre 2007
Il successo della miniserie “Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu”, 6.530.000 spettatori e il 26,50% di share, conferma l’importanza che la fiction, soprattutto di produzione italiana, riveste per le reti generaliste.

Dall’inizio di settembre la fiction è il genere più presente nei palinsesti, e sia Rai Uno che Canale 5 fondano su questo genere gran parte della loro fortuna. La classifica delle 10 fiction più viste dal 1 settembre al 12 novembre permette di tracciare un bilancio di questo primo frangente della stagione, evidenziando quelle tendenze che sicuramente andranno ad influire sulle scelte future.

La classifica è, come prevedibile, monopolizzata dalle due reti ammiraglie: Rai Uno è presente con sei titoli mentre i restanti quattro appartengono a Canale 5. Al primo posto troviamo la miniserie “Chiara e Francesco”, prodotta dalla Lux Vide, che con 7.276.000 spettatori e il 29,49% di share conferma il successo della fiction religiosa, un genere che, soprattutto su Rai Uno, può contare sempre su un seguito molto consistente.

Le posizioni successive evidenziano un deciso gradimento del pubblico nei confronti di fiction dedicate alla storia recente, biografie e vicende ispirate all’attualità. Il secondo posto è appannaggio de “Il capo dei capi”, serie in sei puntate prodotta dalla Taodue per Canale 5, che ricostruisce la vita di Totò Riina dal dopoguerra fino all’arresto nel 1993. Costata 15 milioni di euro, la megaproduzione messa in campo per l’occasione sta ottenendo i risultati sperati: le prime tre puntate hanno totalizzato una media di 6.996.000 spettatori con il 27,63% di share.

Il terzo posto è occupata dalla già citata fiction su Rino Gaetano, che supera di poco “Il Generale Dalla Chiesa” con Giancarlo Giannini e Stefania Sandrelli, che ha totalizzato un ascolto medio di 6.410.000 spettatori ma si classifica al primo posto per quanto riguarda lo share, con il 29,84%. Al quinto posto trova spazio la fiction in costume, il feulleitton che fino a qualche stagione fa andava per la maggiore, tra “Elisa di Rivombrosa” e “Orgoglio”.

Ora il genere sembra in flessione, ma “La Baronessa di Carini” con Vittoria Puccini ottiene comunque 6.181.000 spettatori con il 25,96% di share.

La sorpresa di questo inizio di stagione è “La terza verità”, con Enzo De Caro e Bianca Guaccero. La fiction, dedicata all’influenza dei media sui fatti di cronaca, e quindi quanto mai attuale nonostante non fosse ispirata a nessun fatto in particolare, ha totalizzato 6.147.000 spettatori con il 25,31% di share.

Un risultato molto positivo, che le consente di superare inaspettatamente il kolossal “Guerra e Pace”. Nonostante fosse il titolo più atteso (e pubblicizzato) della stagione, lo sceneggiato con Alessio Boni, frutto di una costosissima coproduzione internazionale, ha ottenuto ascolti molto al di sotto delle attese, con 6.060.000 spettatori e il 24,89% di share, risultato quasi analogo a quello di “Giuseppe Moscati”, biografia del medico venerato come santo e interpretato da Beppe Fiorello.

Canale 5 occupa le ultime due posizioni del ranking, e al nono posto fa la sua comparsa l’unico prodotto straniero della classifica: “Dr. House Medical Division”. La serie medica con Hugh Laurie, dopo il trasloco da Italia 1 all’ammiraglia Mediaset, ha raccolto una lusinghiera media di 5.675.000 spettatori con il 21,81% di share.

Chiude la classifica la settima serie di “Distretto di polizia”. La serie con Massimo Dapporto è in netta flessione rispetto al passato, anche a causa della scelta di Canale 5 di mandarla in onda contro i ‘pezzi da 90’ di Rai Uno, spostandola dalla collocazione originaria del giovedì, serata in cui “Distretto” ha ottenuto gli ascolti maggiori.

Guido Del Duca
per "L'Opinione"

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