Sospendere la seconda puntata della mini serie 'Liberi di giocare', con Pierfrancesco Savino e Isabella Ferrari e la regia di Francesco Miccichè, programmata per questa sera su Rai Uno, perché denigra, mortifica ed offende il lavoro duro e difficile delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.
A chiederlo è Donato Capece, segretario generale del Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, il più rappresentativo della categoria con 12 mila iscritti.
L'oganizzazione ha inviato una nota ufficiale al presidente Rai Claudio Petruccioli, ai ministri Clemente Mastella e Paolo Gentiloni ed al capo dell'amministrazione penitenziaria Ettore Ferrara.
Capece, scrive: "Nulla di quanto si è visto corrisponde alla realtà della quotidiana vita penitenziaria, ma la ricaduta negativa che essa ha prodotto verso un'opinione pubblica che sconosce del tutto il mondo del carcere e men che meno di chi in esso lavora 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno, è semplicemente dirompente e inaccettabile. E' semplicemente indecente avere rappresentato il lavoro delle donne e degli uomini del corpo di polizia penitenziaria ad un tale livello denigratorio che non vi fa certo onore". Ci vuole davvero dell'"ignoranza e della malafede a immaginare" il carcere come "la terra di nessuno in cui vigono le regole della delinquenza e non quelle dello Stato".
Il segretario generale del Sappe, dopo aver riportato e descritto alcune delle scene della fiction, aggiunge: "Il carcere, oggi, si configura quasi come una discarica sociale, un grande magazzino dove la società , senza eccessive remore, continua a riversare tossicodipendenti, malati di Aids, extracomunitari, malati di mente, pedofili, mafiosi e camorristi, prostitute, travestiti e transessuali, tutto ciò che non si vuole vedere sotto casa e nelle strade. In mezzo a loro, spesso isolato se non dimenticato, il più delle volte anche giovane, l'agente di polizia penitenziaria, che deve rappresentare la dignità e la legalità dello Stato, la legge".
"E merita rispetto. Cosa che la vostra mini serie 'Liberi di giocare' non solo non fa, ma anzi preferisce mortificarci, umiliarci, offenderci. Non lo accettiamo non solo perché il carcere non è così com'è stato rappresentato su Rai Uno ma soprattutto perché non lo meritiamo. E' per questo che chiedo che disponga la sospensione della seconda puntata in programma per sera e, contestualmente, siano formulate le Sue scuse e quelle degli autori della mini serie televisiva alle donne ed agli uomini del corpo di polizia penitenziaria".