
A parlare è il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e componente della commissione ministeriale che ha redatto il Codice Tv e Minori, secondo il parere del quale: “La sceneggiatura redatta intorno alla centralità di una figura delinquenziale di così elevato rango è da ritenersi antitetica al concetto d’impegno sociale, perché la trasposizione mediatica del personaggio centrale risulta suadente in un’era in cui il successo è perseguibile speditamente e ad ogni costo, come nel caso della mitizzazione di gente indagata per gravissimi reati, che assurge al ruolo di ospite d’onore nei salotti televisivi e viene contesa a colpi di Euro”.
Secondo il parere del presidente dell’Osservatorio: “I media generalisti, da considerarsi a tutti gli effetti agenzie di socializzazione per le masse in età evolutiva, in quanto forgiando modelli finiscono per educare ed imporre stili di vita, dovrebbero prestare maggiore attenzione agli effetti che certe produzioni potrebbero sortire”.
Marziale conclude sarcasticamente: “La messa in onda di un film porno in prima serata avrebbe prodotto sicuramente effetti meno nocivi”.