Se infatti la norma fin da subito è stata non di rado trasgredita, magari solo di qualche minutino, sul finire del periodo di garanzia pubblicitaria - terminato ieri - tutti i buoni propositi sono andati a farsi friggere. A cominciare dai soliti allungamenti strategici di "Affari tuoi", che soprattutto al sabato, quando l'inizio della prima serata è posticipato alle 21.30, sfora spesso fino alle 21.40 - è successo anche ieri sera - ritardando a dismisura la partenza del "Treno dei desideri". E, soprattutto, svincolandosi dalla sovrapposizione con "Striscia", visto che proprio il sabato è l'unico giorno in cui il tg satirico di Canale 5 non va in onda in diretta e quindi non può adeguare la sua durata a quella del competitor (il quale, va detto, è invece sempre registrato).
Tutto questo in barba al tanto sbandierato rispetto per il telespettatore, quello stesso che in cambio del canone dovrebbe avere "un posto in prima fila". Certo, l'abbonato Rai può godersi serate-evento dove - citando ancora uno slogan pro-canone di qualche anno fa - la rete "non interrompe un'emozione": lo show di Celentano lunedì scorso ha avuto un solo break, mentre "Il V dell'Inferno", cominciato in access prime time al posto dei pacchi, è andato avanti per due ore e mezza addirittura senza alcun blocco pubblicitario.
Uno ottimo stratagemma per mantenere il pubblico incollato al video ed evitare migrazioni sulle altre reti, ma quanto sarà costato alla Rai questo giochetto? Valeva la pena rinunciare agli introiti pubblicitari, considerando che si tratta di una tv pubblica, per qualche punto di share in piti? Nonostante il Molleggiato abbia totalizzato 9.209,000 spettatori e il 32,9% di share e Benigni 10.070.000 individui e il 35,68%, i due mattatori non hanno infatti inciso più di tanto sulla media stagionale di Raiuno, che grazie a loro ha avuto un incremento appena dello 0,3%, passando dal 22,2% al 22,5%.
E rimanendo ancora sotto a Mediaset, sia pure di un soffio: al 30 novembre Canale 5 era infatti al 22,81% sul pubblico totale, grazie anche all'ennesima replica del film "Ghost", che contro Celentano ha regalato alla rete quasi il 22% di share, e soprattutto alla finale della fiction "Il capo dei capi", che in concomitanza con Benigni ha fatto registrare il 28,6% di media. Qualunque sarà il responso del periodo di garanzia - si saprà solo nella giornata di oggi, visto che i dati Auditel di ieri verranno resi noti in mattinata -Canale 5 è comunque vincente: ha infatti superato i suoi obiettivi risultando di gran lunga la prima rete nel cosiddetto target commerciale 15-64 anni, totalizzando in questa fascia d'età - l'unica che conta dawero per una tv che si sostiene solo con gli investimenti pubblicitari - una share media di oltre il 25%, contro il misero 18,5% fatto registrare da Raiuno.
E vincente è anche "Striscia", non solo in termini dì ascolti (in questa stagione il programma più visto dell'intera giornata per ben 40 volte, con una media record del 28,4% sul pubblico totale) ma anche per questioni legali: nei giorni scorsi il tribunale ha infatti rigettato la querela di "Affari tuoi" per i servizi dello scorso arino sulle "stranezze" del game-show di Raiuno. E ora Ezio Greggio si domanda: «Chi paga le cause della Rai?». Ci viene un dubbio: non sarà mica l'abbonato, visto che è lui ad essere sempre in prima fila?
per "Libero"