Sono quasi 1.500 i canali televisivi digitali disponibili in Italia e nel 2006 hanno fatturato 2,5 miliardi di euro. E' la stima dell'Osservatorio New Tv della School of Management del Politecnico di Milano, che oggi a ha organizzato il convegno "Televisioni Digitali: le nuove Sofa-Tv...e non solo".
L'Osservatorio li ha ripartiti in tre categorie, partendo dalle sei piattaforme attualmente disponibili (Dtt, IpTv, Sat Tv, Web Tv, Mobile Tv su rete Dvb-h e su rete cellulare): 444 fruibili sul televisore (sofa tv), 812 su Internet (desktop tv) e 151 su telefonino (hand tv).
Oltre il 95% del fatturato, si legge in una nota, è realizzato dalle sofa tv che in termini numerici rappresentano solo il 32% dei canali digitali. Un mercato dove la competizione è altissima sia per sottrarre spettatori ai canali tradizionali sia per conquistare fette degli investimenti pubblicitari delle imprese.
Nonostante il fiorire incessante di canali televisivi digitali da fruire tramite Internet, il mercato è ancora infatti dominato dalle sofa tv. La concentrazione è ancora più evidente se si pensa che il 92% del fatturato di queste ultime è realizzato dalle televisioni satellitari, Sky in testa.
Per quanto sia difficile fare una stima del fatturato delle desktop tv e delle hand tv, possiamo dire - scrive Andrea Rangone, responsabile scientifico dell'Osservatorio - che nel 2006 si sia aggirato nell'intorno di qualche decina di milioni di euro, con una certa prevalenza delle hand tv".
"Il quadro evidenzia chiaramente - aggiunge Umberto Bertelè, presidente della School of Management del Politecnico di Milano - come, ancora una volta, il canale Internet fatichi a trovare un modello di business adeguato al suo sviluppo, anche se si registra negli ultimi anni una forte crescita della pubblicità sul Web. Sono oltre 800 i canali che abbiamo censito sul Web, ma di questi solo poco più di 500 hanno un'offerta adeguata. Gli attori del mercato, inoltre, cambiano profondamente a seconda dell'ambito considerato".
Variegato il panorama degli operatori: broadcaster televisivi nel settore delle sofa tv, editori tradizionali (49%), pure player (37%), editori web (8%) e enti pubblici e istituzioni (6%) nel campo delle desktop. Assolutamente in mano agli operatori di Telecomunicazione sono le hand tv. Secondo l'Osservatorio il mercato è quindi molto complesso, non solo rispetto ai diversi modelli di business esistenti, ma anche rispetto alla tipologia di operatori presenti e alle diverse piattaforme tecnologiche digitali utilizzate.