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Fabio De Luigi: 'Vorrei fare il David Letterman show italiano'

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Fonte: Il Messaggero

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Televisione
  mercoledì, 02 gennaio 2008
«Non posso che essere soddisfatto. Natale in crociera mi ha dato una bella visibilità e sono grato per questo sia a Neri Parenti che a Christian Sica». Fabio De Luigi, personaggio stralunato del film campione d’incassi di questa stagione cinematografica, ringrazia e parla di sé e di quello che farà nei prossimi mesi. Fra gli impegni spicca il film di Gabriele Salvatores, Come Dio comanda, tratto dal romanzo Niccolò Ammaniti.
 
È un periodo molto fortunato.
«Sicuramente. Per il secondo anno ho detto sì al film di Natale di Neri Parenti e, al di là di polemiche e critiche, sono davvero soddisfatto. Mi sono trovato a mio agio nel ruolo di Luigi Coppia. È stata una bella esperienza».
 
Come è stato tornare a lavorare con Michelle Hunziker?

«Certamente non abbiamo avuto bisogno di collaudare la coppia. Abbiamo avuto una lunga esperienza ai tempi di Love Bugs, nel 2005, e questa volta, praticamente, siamo andati a colpo sicuro. Michelle è eccezionale. Ci siamo divertiti».
 
Il prossimo impegno sarà con Gabriele Salvatores, ci può dire qualcosa del film e del suo personaggio?
«Inizieremo a lavorare a febbraio. Io sono Trecca, un assistente sociale che si deve occupare della famiglia Zena. Trecca è un personaggio positivo. È un idealista, un po’ come me, pieno di umanità. Ed è proprio questo suo aspetto di sognatore che gli crea qualche problema. Prende a cuore la situazione dei disastrati Zena e quello che accade, molte volte, diventa uno stimolo per “accendere” il sorriso».
 
Cinema e poi? Ha ancora voglia di tornare in tv dopo la non esaltate esperienza di “Apocalypse Show”?
«Mi sto prendendo una lunga pausa di riflessione. Quello che è accaduto con Gianfranco Funari è stato un incidente di percorso. Eravamo partiti per fare un tipo di trasmissione poi è venuto fuori qualcos’altro. Di comune accordo ci siamo stretti la mano e me ne sono andato. Farei volentieri un programma che contenga un po’ tutto, un David Letterman show ma all’italiana. Per ora, però, non ce ne sono i presupposti. Per quanto riguarda il cinema sto valutando anche delle proposte, ma non c’è ancora nulla di definitivo».
 
Niente teatro?
«Quella dello scorso anno de Il bar sotto il mare, tratto dall’omonimo romanzo di Stefano Benni, è stata una prova che mi ha dato molto. Con Giorgio Gallione, che mi ha diretto, stiamo valutando la possibilità di tornare in palcoscenico con qualcosa di nuovo. Ma sicuramente non sarà per il 2008. Ne riparleremo più il là».
 
Lei così impegnato nel sorriso cosa pensa di ciò che è accaduto e sta accadendo in Pakistan?
«L’omicidio di Benazir Bhutto è stato qualcosa che mi ha colpito e sconvolto. Hanno ucciso una donna che ha combattuto per il suo popolo. Un’eroina. Non so che cosa possa accadere. Il Pakistan ha la bomba atomica. Il governo militarista di Musharraf è tanto pericoloso quanto altre forme di governo che mantengono chiusure rispetto alla democrazia. È importante, comunque, andare avanti anche se un sorriso, in questo contesto, non può distogliere l’attenzione dai mali del mondo».
 
Patrizia Saladini
per "Il Messaggero"

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