Confalonieri e Ben Ammar si incontrano a Cannes: quali nuovi scenari?
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
Nessuno ovviamente sa con certezza di cosa si tratti ed i due gruppi si riservano nel dispensare indiscrezioni. A provare di sbrogliare la matassa ci hanno provato oggi tre giornali economici italiani: Milano Finanza, pur nella quasi totale assenza di punti fermi, ipotizza un accordo più industriale che commerciale: «sicuramente – scrive MF in una breve – sarà un progetto che ruota attorno alla produzione e distribuzione di contenuti, magari cinematografici, visto che il gruppo di Cologno Monzese può disporre nel suo arco di frecce quali Endemol (attraverso Telecinco), TaoDue e Medusa, mentre il finanziere franco-tunisino sta gettando le basi per la nascita della major europea e già ora può contare sull’italiana Eagle Pictures e sul canale digitale Sportitalia (…) Che Ben Ammar entri nel capitale di Endemol o Mediaset in Quinta Communications? Che ci siano sinergie sul set?». La risposta forse l’avremo solo mercoledì.
Si spinge oltre il quotidiano Finanza e Mercati, secondo il quale i due gruppi uniranno le forze per compiere il loro ingresso nel mondo del cinema. E non in punta di piedi: «secondo alcune fonti – scrive infatti Gaia Giorgio Fedi su F&M – dovrebbe trattarsi di un takeover negli Stati Uniti, su un big della produzione cinematografica. Il nome che circola è quello di Universal Studios, uno dei più grandi studios di Hollywood, consociata di Nbc Universal. In Italia è nota soprattutto per un canale della pay-tv, Studio Universal, che trasmette classici americani e che, non a caso, a brevissimo (1° Giugno, ndr) uscirà dal bouquet Sky». Per la testata diretta da Ugo Bortone, quindi, Studio Universal dovrebbe sbarcare sul digitale Mediaset Premium e questo sarebbe solo il primo passo di una più ampia politica del gruppo. E in quest’ottica, sempre secondo Finanza e Mercati, andrebbero intese le parole di Luca Cadura, direttore di Studio U., rilasciate in conferenza al Telefilm Festival: «La riapertura del canale dipende soprattutto dalla sostenibilità del business plan. Come desiderata mi piacerebbe mantenere la formula pay, ma probabilmente è più praticabile la strada del dtt free». Chissà che questi nuovi scenari possano accelerare la strada della riapertura…
Per finire la carrellata con le ipotesi, spazio anche a Il Sole 24 Ore, considerato il più autorevole nel gruppo dei quotidiani economici: la testata di Ferruccio De Bortoli però la pensa decisamente in modo diverso. Nessuna partecipazione reciproca e nessuna acquisizione di major cinematografiche, bensì quella di una rete televisiva medio-orientale, per fare concorrenza ad Al Jazeera, la potente tv all-news del mondo arabo: «Secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore e confermate, Mediaset e Quinta Communication, la società del finanziere e imprenditore cinematografico franco-tunisino, stanno studiando l'acquisizione di una tv satellitare in area medio-orientale. I medesimi rumors riferiscono che potrebbe trattarsi di un'emittente di informazioni e notizie. Il pensiero corre ad Al Jazeera, ma le aspirazioni dell'iniziativa non puntano a fare concorrenza alla Cnn dell'area musulmana, quanto piuttosto a mettere un piede in un'area sempre più strategica con grosse potenzialità di crescita per il mercato televisivo. Al di là dell'ammontare dell'investimento, che non sarebbe elevato, il dato significativo è la strategicità dell'investimento». «Le trattative – scrive ancora Simone Filippetti per il Sole – sarebbero ancora in corso, ma secondo quanto si apprende, l'acquisizione non interessa il pacchetto di controllo, ma una quota di minoranza. I colloqui sono portati avanti direttamente da Ben Ammar che vanta buoni rapporti con il mondo medio-orientale: Mediaset giocherebbe invece il ruolo del partner dell'operazione».
Per evitare di sbagliare, preferiamo non propendere per nessuna delle tre ipotesi sopra riportate: meglio aspettare mercoledì, quando Confalonieri e Ben Ammar toglieranno l’aurea di mistero attorno ai loro progetti internazionali e sarà possibile, solo a quel punto, analizzare meglio le conseguenze di una così importante sinergia.
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"