Sarà il 1° aprile alle 10 la prima riunione del nuovo Cda della Rai. Paolo Garimberti, neo presidente di Viale Mazzini, rispetta infatti la tradizione e convoca il primo vero conclave del settimo piano di Viale Mazzini (dopo quello servito ad eleggerlo presidente) mercoledì prossimo con all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio 2008, contratti e varie ed eventuali.
Manca, nell'odg della convocazione recapitata oggi agli otto consiglieri, il rinnovo del direttore generale: a quanto si apprende, Garimberti starebbe studiando le complicate procedure di nomina, e non si esclude un'integrazione last minute. La prassi prevede che sia il Consiglio a indicare uno o più candidati alla poltrona di dg. A quel punto, il presidente convocherà l'Assemblea dei soci per cercare "l'intesa" necessaria alla nomina del successore di Cappon. Per un'assemblea ordinaria è necessario un intervallo di 20 giorni dalla pubblicazione della convocazione sulla Gazzetta ufficiale. Nel caso di un'assemblea "totalitaria", invece (ma è imprescindibile che tutti gli azionisti e il consiglio siano presenti alla riunione), i tempi si stringono notevolmente: l'assemblea potrebbe riunirsi in poche ore e nominare il dg.
Sulla poltrona di Claudio Cappon, a meno di sorprese dell'ultima ora, dovrebbe sedersi il segretario generale di Palazzo Chigi, Mauro Masi. Gli verrebbero affiancati tre vice: Giancarlo Leone, che manterrebbe il suo posto, Gianfranco Comanducci (con delega forte al personale), Antonio Marano (con delega alla programmazione).
Tra le prime 'rogne' che Masi, che sarà nominato con il mandato di 'tagliare' i costi, dovrà affrontare c'è quella del successore di Gianni Riotta al timone del Tg1. Il direttore, infatti, è dato in pole position per la guida del Sole 24 Ore, ora che la poltrona più alta del quotidiano di Confindustria è vacante, vista l'ufficializzazione del passaggio di Ferruccio De Bortoli (che qualche settimana fa rifiutò in extremis la presidenza Rai) al Corriere della Sera.
Per la poltrona del Tg1, tuttavia, sono diversi i candidati in corsa. An, Fini in testa, continua a insistere su Mauro Mazza, che verrebbe promosso dal Tg2 (su cui si concentrano le ambizioni della Lega), ma il Cavaliere non sembra disposto a cedere agli alleati la poltrona del tg ammiraglio: tra i 'papabili' c'è il direttore del Mattino Mario Orfeo, che la scorsa settimana ha incontrato il premier a cena. Tra le urgenze, anche la direzione di Raiuno: in questi giorni, si è fatto il nome di Clemente Mimun, ma oggi è lo stesso direttore del Tg5 a smentire un suo imminente ritorno in Rai: "Sto benissimo a Mediaset dove si lavora guardando a prodotto e risultati. Per uno come me è l'ideale".
In ogni caso, per avviare il valzer di avvicendamenti a reti e tg bisognerà attendere l'elezione del dg: è lui, infatti, che propone al Consiglio ogni nomina. I nodi da sciogliere non sono comunque pochi e saranno nel menù della cena di stasera ad Arcore: nella residenza del premier Berlusconi si troveranno intorno al tavolo i coordinatori del Pdl Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi, e il leader leghista Umberto Bossi, insieme ai ministri Roberto Maroni e Roberto Calderoli.