
"Il programma, che prevedeva la permanenza di 12 concorrenti in un villaggio indigeno vicino a Goa per due mesi, ci è stato commissionato a fine giugno. Un termine già molto difficile da rispettare, - sottolinea Testi - ma non abbiamo voluto dire di no: con Mediaset e Paola Perego avevamo già lavorato, producendo La Talpa che era stato campione di ascolti della scorsa stagione".
Due i problemi fondamentali: i visti per i concorrenti e il ponte satellitare per i collegamenti in diretta. L'ambasciata indiana a Roma, contattata da 'Gente', spiega che per realizzare un prodotto televisivo serve un apposito visto, detto 'JV' (il visto giornalistico, ndr), che viene concesso dal ministero dell`Informazione di New Delhi. E che per tutto "il progetto Tribù" l`ok era arrivato. "A noi partecipanti hanno spiegato il rinvio dicendo che c`erano problemi con i collegamenti satellitari dall`India all`Italia. Siamo stati fermati la mattina stessa della partenza, - racconta Elenoire Casalegno - quando con la valigia in mano stavamo andando in aereoporto". "Tutto falso, i collegamenti erano a posto", ribatte Testi.
Lucio Presta, compagno di Paola Perego e suo manager, non si pronuncia. "È una faccenda delicata. Preferisce non dire niente finché la situazione non si sarà chiarita", dice a 'Gente' la sua assistente. "È una situazione molto complessa - spiega Lele Mora, agente di Matteo Cambi - preferiamo non fare dichiarazioni. Chiaro che è un bel danno per tutti". Concorda anche Nina Moric: "Ho cancellato moltissimi impegni di lavoro e attualmente come da contratto non possiamo prendere altri impegni. Eravamo un bel gruppo, avevo molta voglia di partire per l`India". Un risarcimento che si profila come una possible battaglia legale tra Mediaset e Triangle. "Ci hanno creato un danno enorme, ci riserviamo ogni iniziativa giudiziaria", dicono da Cologno. "Sono accuse immeritate - replica Testi - non hanno versato l'anticipo come previsto, sono insolventi nei confronti della Triangle".