La beffa del canone Rai gratuito per gli over 75 che nessuno pu ottenere
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Italia Oggi
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Televisione
venerdì, 23 ottobre 2009 | Ore: 00:00

Ad oggi, fatti due conti, ognuno avanza dallo Stato 213,50 euro per il solo fatto di aver superato il 75° anno di età e di avere un reddito complessivo che, al mese e per tredici mensilità, non supera i 516,46 euro. Di chi stiamo parlando? Degli aventi diritto all'esenzione dal canone di abbonamento Rai che, secondo stime immesse in diversi siti internet da diverse sigle sindacali, ammontano, per la precisione, a 4716 e che i due esecutivi che in questi due anni si sono succeduti hanno messo nel limbo dei dimenticati.
Era il gennaio del 2008, al governo, ancora per poco, sedeva Romano Prodi. Nell'ultima finanziaria monstre varata, entra in vigore una norma che, nelle sue intenzioni, andava giustamente incontro ad una fascia sociale debole, sollevandola dal balzello annuale del pagamento del canone. In pratica l'esonero dal pagamento per le molte vedove con la pensione minima e per qualche vedovo nelle stesse condizioni che avrebbero potuto cosi risparmiare poco più di 100euro. Ma, l'Italia, da sempre terra di santi, poeti e navigatori è anche terra di misteri irrisolti. Infatti, ancora oggi questa norma attende un provvedinento ministeriale che ne determini le modalità operative. Si è letto che è intenzione dell'esecutivo quella di «studiare una riduzione del canone di circa il 30%, legata al preventivo recupero del 27% di evasione oggi esistente», ma ci si dimentica di attuare in provvedimento sacrosanto già votato dalla passata legislatura.
Il testo della disposizione di legge, l'articolo 1, comma 132 della legge finanziaria 2008, recita che a decorrere dall'anno 2008, per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni e con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità, senza conviventi, è abolito il pagamento del canone Rai esclusivamente per l'apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza.
Chi abusa va incontro a pene severe, in quanto gli verrà comminata una sanzione amministrativa, in aggiunta al canone Rai dovuto ed agli interessi di mora, per un importo compreso tra 500 e 2.000 euro per ciascuna annualità evasa. In un primo tempo ci si trovò spiazzati, in quanto il relativo fondo sembrava non potesse contenere abbastanza le somme per soddisfare tutti gli aventi diritto. Soluzione che si trovò con la legge di conversione del mille proroghe di allora, dove il fondo destinato alle agevolazioni del canone Rai trovo il suo degno aumento, passando da 500 mila euro a 26 milioni di euro. Da due anni, pertanto, ci sarebbero le condizioni per alleviare il peso del pagamento del canone tv (che nel 2008 ammontava a 106 euro e nel 2009 è stato incrementato con il tasso di inflazione registrato, passando a 107,50 euro), nei confronti di nuclei familiari che, obiettivamente, non navigano nell'oro e a cui l'avvio operativo di quanto disposto da una legge dello Stato non dispiacerebbe di certo.
Ma ancora tutto tace. Chi è pratico di internet e va a vedere nel sito della Rai si trova innanzi ad una laconica comunicazione: «Il diritto all'esenzione di coloro che ne faranno richiesta, verrà accertato non appena saranno emanate le istruzioni necessarie dall'Autorità competente». Anzi, c'è di più. Tra le frequently asked question (Faq) riportate sullo stesso sito, viene precisato che, pur avendo diritto all'esenzione, l'ultrasettantacinquenne a basso reddito deve pagare lo stesso il canone, fermo restando che, non appena si sbloccherà la situazione, saranno verificati i documenti e, in caso di accoglimento, «si avrà diritto al rimborso della somma corrisposta». Fino ad oggi sono 213,50 euro, domani chissà...
Antonio G. Paladino
per "Italia Oggi"
(22/10/09)
per "Italia Oggi"
(22/10/09)