Il Cda della Rai, a quanto si apprende,
ha approvato con otto voti a favore e un astenuto (il consigliere di maggioranza Petroni)
le linee guida del piano industriale presentate dal Dg Mauro Masi. Il piano prevede ancora il bilancio in rosso per il prossimo anno e conferma l'
obiettivo di pareggio nel 2012.
TOSINI (UGL) CONTRARIO - L'Ugl è pronta a "reagire con durezza" al piano industriale che il Cda della Rai sta esaminando. Lo dice Fabrizio Tosini, Segretario Ugl Rai Telecomunicazioni. "Voci insistenti prefigurano un piano industriale, in discussione in queste ore nel Consiglio di amministrazione dell'azienda, 'ricco' di dismissioni di attività e di tagli indiscriminati di personale. Ci auguriamo che questi rumors - continua Tosini - siano solo il frutto della fervida quanto ottusa fantasia di chi artatamente, come sempre avviene in simili circostanze, divulga notizie al solo scopo di seminare panico fra i lavoratori". "Se così non fosse - conclude Tosini - se le scelte del Management aziendale, sempre attento a soddisfare il potentato di riferimento, se le decisioni della Direzione Generale, troppo spesso inadeguate alle reali necessità della Rai, dovessero ancora una volta ripercuotersi negativamente sui lavoratori, non esiteremmo a reagire con durezza unendoci alle altre Organizzazioni Sindacali presenti in Azienda, a tutela dei lavoratori e del Servizio Pubblico Radiotelevisivo".
CASO SANTORO - Le cifre sulla buonuscita, le precisazioni dell'azienda, e l'attesa per la puntata di 'Annozero' stasera dove Michele Santoro potrebbe parlare della sua uscita, consensuale, dalla Rai. Nessun dettaglio sull'intesa, le cui parti vanno ancora completate e sulle quali Santoro da ieri chiarisce di rispondere solo dopo la firma. La scaletta della puntata è ancora da definire, ma nella riunione di stamani sarebbe emersa la volontà di parlare al pubblico, con ogni probabilità nel preambolo della puntata.
Intanto la Rai interviene dopo la polemica sulle cifre dell'intesa, per la buonuscita e per la collaborazione biennale con la Rai per le docu-fiction o altri format televisivi. Una decina di milioni in tutto, secondo le prime indiscrezioni, probabilmente anche meno. A Santoro dovrebbero andare circa 2 milioni e mezzo come scivolo triennale. Da chiarire ancora la cifra sulla collaborazione per i prossimi due anni, probabilmente una base cui aggiungere di volta in volta il costo del singolo prodotto.
L'azienda comunque definisce "fuorvianti e prive di riscontro con la realtà" le notizie di cifre da capogiro apparse oggi sulla stampa, e precisa che l'intesa "è in linea con casi analoghi e conforme alla normativa vigente in materia giuslavoristica e alla governance aziendale". In sostanza è stata applicata "la normativa generale sull'esodo incentivante per i dirigenti d'azienda, affiancata da un accordo commerciale del tutto vantaggioso per Rai che acquista da un professionista prestigioso programmi e prodotti televisivi di qualità a prezzi inferiori a quelli medi di mercato e per almeno due anni".
I consiglieri di minoranza Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, in una nota congiunta stamani, hanno ricordato che 'Annozero' è inserito nei palinsesti di autunno e se mancherà sarà solo per una "decisione finale di Santoro".
USIGRAI NON FIRMA SU SANTORO - "L'Usigrai non firmerà transazioni relative alla questione Santoro". Lo dichiara Carlo Verna, segretario Usigrai.
"A chi e perché conviene pagare di più per meno prestazioni? - si chiede - L'accordo raggiunto va illustrato nei dettagli, la vicenda esige la massima trasparenza nel rispetto degli utenti i cui diritti sono in gioco e dei lavoratori della Rai. Un incentivo all'esodo accompagnato da un accordo commerciale è cosa piuttosto singolare, da spiegare bene. C'è stanchezza per il pressing censorio, che ha avuto punte clamorose negli ultimi mesi? C'è un interesse di Santoro a essere pagato meglio? Le due cose si saldano a danno della collettività? E' questa l'occasione giusta per chiedere anche di conoscere tutti i dettagli dell'intesa, pure chiacchierata, dei mesi scorsi con Bruno Vespa e di quella delle ultime settimane con Giovanni Minoli".
CASO RUFFINI - Dovrebbe arrivare entro una settimana la decisione del Tribunale di Roma sulla causa intentata da Paolo Ruffini per il reintegro a Raitre. Oggi il giudice, a quanto si apprende, ha sentito le parti (l'avvocato D'Amati per Ruffini e Scognamiglio per l'azienda) e si è riservato di decidere. Ruffini, sostituito il 25 novembre da Antonio Di Bella, era stato indicato dal Cda della Rai per la direzione di tutta l'offerta digitale tematica, mentre lo scorso 27 aprile il Consiglio lo ha nominato direttore di Rai Premium (che comprende Rai 4 e Rai movie) e di Rai educational dal prossimo mese, quando l'attuale direttore Giovanni Minoli andrà in pensione.