Claudia Mori show al RomaFictionFest: ''La Rai ha censurato una mia fiction''
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Adnkronos
Al Fiction Fest arriva il ciclone Claudia Mori. E sarà forse per il nome del cinema in cui si tiene la conferenza, l'Adriano, ma l'atmosfera sembra essere quella delle conferenze stampa del Molleggiato. La Mori riceverà venerdi' sera il premio per l'impegno produttivo ma la sua conferenza stampa rimarrà nella storia del Fiction Fest.
"Ringrazio per il premio perchè ci vuole un bel coraggio a produrre fiction oggi", inizia Claudia, dopo aver mostrato un filmato in cui sfilano i successi della sua casa di produzione "Ciao Ragazzi", da "De Gasperi" a "Rino Gaetano", da "Einstein" a "La città dei matti". Poi inizia la conferenza stampa più esplosiva del Festival, con una Mori in forma smagliante che risponde a tutte le domande dei giornalisti senza alcuna remora. "Qual è la tv che vorrei vedere? Quella di qualità che collego al termine cultura. C'è una cosa di De Gasperi che vorrei ricordare, quando proibì alla moglie di utilizzare la macchina della presidenza del Consiglio per tornare a casa. Ora sembra un racconto fiabesco... La Rai non dovrebbe aver paura di raccontare la nostra storia, le cose che si vedono sono perlopiu' arrangiate da chi sta governando in quel momento...vorrei vedere una tv etica e di qualità che purtroppo non c'è".
Le chiedono anche di 'X factor', lei non si sottrae: "Come talent è il migliore. Io non ci sono piu'' perchè non avrei potuto con tutti gli impegni che ho e comunque bisogna anche chiedere ai produttori del programma. I nuovi giudici? Hanno trovato una formula stimolante, mi piacciono".
Poi l'affondo sui nuovi progetti della sua casa di produzione: "A giorni dovremmo iniziare le riprese di 'Un corpo in vendita', che tratta il tema della violenza sulle donne. Dovevano essere sei puntate ma due le hanno tagliate perchè il direttore di Raiuno le ha ritenute non adatte al pubblico. Era un episodio di Liliana Cavani e uno di Margarethe von Trotta su pedofilia e tratta delle nigeriane. Non sono d'accordo con la scelta del direttore di rete, 'La città dei matti' non era certo un tema facile ma ha avuto successo, le persone sono pronte a vedere storie che raccontano temi importanti. Dipende dalla qualità delle proposte e i registi che abbiamo la garantiscono. Comunque -aggiunge la produttrice- è andata cosi': ora restano quattro puntate: una della Cavani (sulla prostituzione), una della von Trotta (sulla violenza in famiglia) e due di Marco Pontecorvo (su stalking e web). A giorni dovremmo iniziare. Ma questo 'dovremmo' lo dico da gennaio e ogni volta rimandano. Io sono pronta a incatenarmi davanti a casa del direttore di rete e del direttore generale se non mi fanno cominciare".
La Mori annuncia altri progetti: una miniserie su caruso, una sul gioco d'azzardo e una su Fred Buscaglione, "per cui -dice- vorrei Filippo Timi". "E sto pensando -prosegue- di fare una miniserie sul caso Tortora con Sky anche se Sky ancora non lo sa. Quello di Tortora è un caso emblematico, una tragedia del Paese oltre che personale, quel che puo' accadere quando magari si vuole distrarre l'opinione pubblica. Ho incontrato le due figlie di Tortora perchè voglio coinvolgerle nel progetto. Il protagonista? Non ho deciso. Mi viene sempre in mente Gifuni, un attore raro e sempre credibile, come lo è anche Santamaria. Con Sky mi trovo molto bene. Sono persone libere, non ci sono ostacoli di nessuna natura. Sono persone molto preparate", sottolinea.
Qualcuno le chiede perchè ha scelto di fare la produttrice: "A volte mi chiedo chi me lo ha fatto fare. Un giorno si' e uno no dico 'mollo tutto e faccio altre cosè. Che non sarebbero certo meno faticose, perchè Celentano è impegnativo. Il problema è che la fiction è un prodotto non apprezzato dall'editore fino in fondo. Visto il successo che hanno dovrebbero avere una vita normale invece ci sono mille ostacoli. Vivo con difficoltà questa situazione. Ringrazio Del Noce che è stato decisivo per riuscire a realizzare i miei ultimi progetti ma non posso sempre affidarmi a lui. è umiliante dover andare a parlare continuamente con dirigenti che sembra che capiscono quando gli parli e poi anche con altri che non gliene frega niente e mentre tu gli parli rispondono al telefonino dieci volte".
La chiusura è sulla politica: "Non entrerei in politica, ognuno dovrebbe fare quello che sa fare. Sarebbe bello se i politici sapessero fare i politici... Adriano in politica? Se ci entra, lo lascio".