Fabio Fazio: ''Vieni via con me tornerà ma su altra tv, in Rai non lo vogliono''

Non tutta la collocazione della 'Galassia Rai', come al top managemant piace chiamarla, è stata ancora stata chiarita questa sera durante la presentazione, anzi dopo la ripresentazione, vista la scorsa tappa a Roma, dei palinsesti autunnali a Milano.

Ma un paletto sulle trasmissioni 'calde' è stato ben piantato: Fabio Fazio rimarrà con 'Che tempo che fa' ma trasmigrerà su un'altra tv per un massimo di quattro puntate di 'Vieni via con me' con Roberto Saviano. Lui sa già quale, ma per ora non lo dice.

Ancora nebulosa invece la situazione di 'Report' di Milena Gabanelli e di 'Parla con me' di Serena Dandini. Il direttore generale Lorenza Lei dopo aver sottolineato durante la serata che "non è seduta su un trono d'oro, ma su una sedia piena di spilli", non ha risposto alle domande dei giornalisti proprio sulle 'spine' rappresentate dalle due conduttrici. Più loquace è stato Fazio.

"Ho un accordo con la Rai per rifare, e ne sono molto felice, per i prossimi tre anni 'Che tempo che fa' e degli speciali per Rai3 - ha detto -. 'Vieni via come me', che peraltro la Rai non ha mai chiesto salvo Rai3 e in questi sette mesi nessuno ha mai contattato Saviano né è stato chiesto di farlo, mi è stato concesso di farlo altrove". Non ha però specificato se il programma si vedrà su Sky o su La7 o magari su una piccola emittente.

"Si saprà nei prossimi giorni", ha replicato all'insistenza delle domande. "E' una deroga, in termini tecnici, per quattro puntate - ha concluso -. Trovavo assurdo non rifare un programma come 'Vieni via con me', rivedere me e Saviano insieme.E quindi trovo che sia doveroso riproporre quell'idea e sopratutto riproporre Saviano, dove sarà possibile. Lo faremo io e Roberto poi vediamo".

Al presidente della Rai, Paolo Garimberti, è toccato fare chiarezza sulle nomine per ora bloccate, da indiscrezioni di stampa, a causa dell'inchiesta sulla P4. "Non vedrei connessione fra le due cose. Sono due aspetti diversi", ha spiegato.

"Credo che sulle nomine si tratti di una ricerca di condivisione - ha aggiunto - che io trovo giusta e quindi è uno sforzo che il direttore generale fa per trovare il consenso più ampio possibile come è giusto che sia. Perché sono nomine importanti e dobbiamo andare avanti nel piano industriale e nel lavoro".

Prima, davanti alla platea in attesa del breve concerto di Giovanni Allevi, Garimberti aveva sottolineato: "In Vigilanza ho detto che la politica deve fare non uno ma un centinaio di passi indietro e deve togliere le mani dalla Rai se no il rischio è quello di essere condizionati dalla politica". Garimberti e la Lei hanno parlato a più riprese del canone: "L'Italia è uno dei paesi con la tv pubblica con il canone più basso in Europa, eppure è il più evaso. Credo che il legislatore debba combattere l'evasione e lo debba fare sul serio perché o si recupera l'evasione o si toglie il tetto pubblicitario, se no la nostra è una competizione impari", ha osservato il primo.

E la seconda ha rincarato: "E' fondamentale recuperare l'evasione del canone che secondo i dati è del 27% e di 600 milioni di euro l'anno. L'evasione del canone speciale è del 96%, cioé di 140 milioni di euro. Con questi soldi potremmo fare una tv più completa durante tutto l'anno solare". E poi il direttore generale ha aggiunto: "L'obiettivo quest'anno è il pareggio di bilancio".